Sant’Apollonia, la mensa in Regione. Lazzeri:'Chiusa, non si sa quando riaprirà'

Interrogazione della Lega Nord Toscana: "un semplice cartello comunica la chiusura della mensa a partire dal primo luglio, ma non c’è alcuna indicazione su quando verrà riaperta"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2011 15:28
Sant’Apollonia, la mensa in Regione. Lazzeri:'Chiusa, non si sa quando riaprirà'

Anche quest’anno, la mensa studentesca universitaria Sant’Apollonia di via Santa Reparata a Firenze è chiusa per lavori. A commentare l’accaduto è per primo il consigliere di Quartiere 5 della Lega Nord Toscana, Giovandomenico Guadagno, che vive in prima persona il disagio essendo anche studente universitario. «La cosa avvilente – sostiene – è che un semplice cartello comunica la chiusura della mensa a partire dal primo luglio, ma non c’è alcuna indicazione su quando verrà riaperta».

Guadagno non si è limitato a leggere un semplice cartello, ma annuncia di essersi informato «presso l’Ufficio mensa del Diritto allo Studio Universitario, ma nessuno è stato in grado di darmi spiegazioni». La perplessità del giovane esponente del Carroccio si riversa soprattutto nei confronti degli studenti che hanno diritto ai pasti gratuiti perché vincitori di una borsa di studio e si domanda «dove andranno a mangiare nel periodo di chiusura? Alla mensa di Montedomini in Via de’ Malcontenti? Peccato che sia a circa due chilometri e mezzo di distanza...». L’unico modo per avere risposte certe è quello di chiamare direttamente in causa la Regione ed è proprio il consigliere regionale leghista Gian Luca Lazzeri che si è fatto carico del problema ed ha deciso di intervenire.

«Questa mattina – esordisce l’esponente del Carroccio – ho presentato un’interrogazione per capire come viene gestita la situazione della mensa. Sono inoltre curioso di capire per quale motivo si continui ad utilizzare come mensa una struttura come quella di Santa Reparata che è di indubbia bellezza artistica, ma assolutamente inadeguata come refettorio». Lazzeri si riferisce sia alla pessima gestione logistica, che crea lunghe code durante il servizio, sia all’inadeguata struttura, che richiede molto spesso lavori di adeguamento con i relativi costi e disagi e lancia una proposta.

«Ritengo che la più saggia delle decisioni – conclude – sia quella di cedere l’immobile attuale e trasferire l’attività in uno dei tanti luoghi in disuso presenti nel centro di Firenze».

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