La fiscalità delle cooperative non è aiuto di Stato

Giaconi (AGCI) si augura che questa decisione chiarisca una volta per tutte che le cooperative non sono assimilabili ad altri modelli d’impresa

Redazione Nove da Firenze
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12 settembre 2011 18:45
La fiscalità delle cooperative non è aiuto di Stato

Firenze – Proprio nei giorni in cui il Parlamento italiano approva la cosiddetta Manovra Bis, che prevede il terzo aumento delle tasse per le cooperative nel giro di dieci anni, la Corte di giustizia europea ha recentemente sancito che la peculiare fiscalità delle cooperative di produzione e lavoro non è da considerarsi “aiuto di Stato”. Un successo importante per l’intero movimento e soprattutto per l’Alleanza delle Cooperative, il nuovo soggetto unitario (composto da AGCI, Legacoop e Confcooperative) nato per tutelare con maggiore vigore le istanze delle imprese cooperative. La sentenza sancisce che le esenzioni fiscali previste per le cooperative di produzione e lavoro sono da ritenersi legittime, a patto che esse siano a mutualità prevalente, vale a dire quelle in cui il costo del lavoro dei soci supera il 50% del totale del costo del lavoro complessivo. La Corte, nella sentenza, chiarisce che questo genere di cooperative è meritevole di un regime fiscale proprio e peculiare, poiché sono aziende che “non hanno o hanno scarso accesso ai mercati dei capitali, cosicché il loro sviluppo dipende dai loro fondi o dal credito.

Quindi hanno un margine di profitto nettamente inferiore a quello delle società di capitali”. La notizia è stata accolta con soddisfazione dal Presidente di AGCI Toscana, Alessandro Giaconi. “Mi congratulo con i vertici dell’Alleanza delle Cooperative – sottolinea Giaconi – per come hanno condotto questa battaglia lunga e complessa. Attraverso questa sentenza, anche in Europa hanno riconosciuto il valore sociale della cooperazione. L’impresa cooperativa non mira al profitto, ma alla soddisfazione delle esigenze dei soci che, collaborando, riescono a ottenere quei beni e quei servizi che, singolarmente, non riuscirebbero a produrre”.

Il massimo dirigente di AGCI Toscana, inoltre, si augura che attraverso questa sentenza, la quale distingue una volta per tutte la cooperazione dagli altri modelli d’impresa, “il regime fiscale delle cooperative smetta di essere usato come un pretesto da chi, anche in queste settimane, sta deliberatamente attaccando il nostro movimento con atteggiamenti punitivi”.

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