Imprenditoria giovanile in affanno. Scatizzi: ''Una provincia per vecchi''

Maschio, cinquanta anni, del settore servizi, in lotta con fisco, burocrazia e pubblica amministrazione, in cronica ricerca di credito: questo l’identikit dell’artigiano tipo fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2011 14:25
Imprenditoria giovanile in affanno. Scatizzi: ''Una provincia per vecchi''

Al primo trimestre 2011 sono 31.362 le imprese artigiane presenti a Firenze e provincia, quasi il 30% dell’intero comparto imprenditoriale. 3,2 imprese artigiane ogni 100 abitanti e 7,2 ogni 100 famiglie. Alla loro guida 43.999 imprenditori artigiani (40.520 titolari/soci e 3.479 collaboratori), per un totale di 72.786 addetti (il 19,3% dell’occupazione). Questi alcuni dei dati ripresi dall’istantanea scattata da Confartigianato Imprese Firenze allo stato dell’artigianato fiorentino.

“Un comparto duramente colpito dalla crisi, eppure in grado di reagirvi con responsabilità e vitalità – spiega Gianna Scatizzi, presidente dell’associazione – Le nuove imprese nel 2010 sono cresciute rispetto al 2009, con un tasso di natalità di 10 aziende artigiane al giorno”. Discreta la performance delle imprenditrici artigiane (8.820, il 20% del totale): sopra la media nazionale (19,2%) e leggermente sotto quella regionale (20,1%). Meno buoni, invece, i dati sull’imprenditoria giovanile artigiana: i “capitani d’azienda” sotto i 35 anni sono infatti 7.796, il 17,7% del totale contro il 19,5 della media nazionale e il 19,6 della media regionale.

“Uno scarto di quasi due punti percentuali – commenta Scatizzi – che dimostra che la nostra zona, in barba a proclami ed intenzioni anti gerontocratiche, sta diventando una provincia per vecchi. Un impulso positivo potrà essere innescato dalla 28/2011, la nuova legge regionale sui contributi all’imprenditoria giovanile, che corregge l’inefficacia della precedente. Resta da vedere se il regolamento attuativo predisporrà un accesso a misura di impresa, da leggersi, sul nostro territorio, come ‘microimpresa’: il 94,2% delle aziende fiorentine (e il 94,6% di quelle toscane) hanno infatti al massimo 10 addetti”.

Il settore più numeroso è quello dell’edilizia (32% del totale). Seguono, moda (13%), impianti (9%), benessere (8%), meccanica di produzione (7,5%), trasporti e logistica (6,5%), legno e arredo (4%), artigianato artistico (3,5%), autoriparazione (3,5%), servizi e terziario (3%), comunicazione (2,5%), alimentazione (2,5%), altri (5%). Per fascia d’età, l’artigianato si concentra prevalentemente nei range over 50 (49% del totale) e 40-49 (32%). L’artigiano tipo fiorentino è dunque un cinquantenne perennemente in lotta con fisco, burocrazia e pubblica amministrazione, fermato alle porte delle città da ZTL in costante espansione (e contemporaneamente intasato in un traffico sempre più congestionato), ma, nonostante tutto, ancora guidato dalla passione e dall’attaccamento al proprio lavoro.

Il peso della fiscalità locale su una microimpresa tipo è pari al 6,76% del profitto (valore aggiunto): cifra che per l’intero territorio nazionale scende a 3,76% e per quello regionale a 3,06%. Occorrono in media 2.183 giorni per completare i procedimenti di giustizia civile, a fronte di una media nazionale di 2.305 giorni. In media, in 973 giorni si conclude un procedimento giudiziario in materia fiscale, a fronte di una media nazionale di 1.396 giorni. Un fallimento si chiude invece mediamente in 3.998 giorni.

La burocrazia, rappresentata dai costi per l'espletamento degli adempimenti amministrativi, costa a ciascuna impresa con dipendenti 12.623 euro (media nazionale di 12.472 euro). I comuni che in Toscana consentono pagamenti on-line sono il 16,1% (media nazionale di 13,2%).

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