Crisi politica: i doppi incarichi del PD

L'emblematico caso fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2011 00:12
Crisi politica: i doppi incarichi del PD

Tra i provvedimenti economici per cercare di ottemperare all'ordine comunitario di far tornare i conti pubblici, c'e' anche il timido tentativo di ridurre i costi della politica. Uno di questi provvedimenti riguarda i doppi incarichi, messi al bando per legge. Dovrà adeguarvisi anche l'on. Tea Albini del Partito Democratico, deputata e consigliera comunale a Firenze (nella precedente amministrazione Domenici era anche assessore) che, presumibilmente, opterà per Montecitorio. Lei dice che lo farà solo quando il decreto del Governo sarà legge dello Stato, anche se nel suo partito vige già questa regola.

Lo ha confermato in una intervista pubblicata ieri nella cronaca fiorentina del quotidiano “La Nazione” in cui sostiene che e' corretto non avere il doppio incarico. Ma siccome il Pd toscano la pensa in modo diverso dal Pd nazionale e il segretario del partito, Andrea Manciulli, è anche consigliere regionale; un altro esponente del Pd, Eugenio Giani, è consigliere comunale a Palazzo Vecchio e consigliere alla Regione Toscana; il consigliere regionale Matteo Tortolini è anche membro del consiglio Provinciale di Livorno, lei si dimetterà quando si sarà dimesso anche il suo collega Eugenio Giani. "Facile il paragone -secondo Vincenzo Donvito, presidente Aduc- con quanto disse alla fine del secolo scorso l'on.

Bettino Craxi in un suo famoso discorso alla Camera in cui difendeva il Partito Socialista Italiano con il così fan tutti. Aveva ragione l'allora segretario del PSI ed ha ragione l'on. Albini: il sistema è marcio: perché devo essere proprio io a diversificarmi, a sacrificarmi? Non ce la sentiamo di entrare nel merito di scelte individuali, ma non possiamo non stigmatizzare che quello dell'on. Albini è il ragionamento di chi concepisce e attua l'impegno civico istituzionale come un proprio successo in carriera, e non un pubblico impegno in cui mettere a disposizione di tutti le proprie esperienze, capacità e conoscenze.

Questa che abbiamo descritta è la fotografia di una situazione ad ogni livello delle istituzioni. Situazione dalla quale si evince perché dubitiamo che i provvedimenti del Governo decisi col decreto dello scorso 13 agosto, siano qualcosa oltre l'acqua fresca".

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