Cinipide in Alto Mugello, Giurlani visita i castagneti del marrone IGP

Se dal punto di vista operativo la Regione Toscana e la Comunità Montana attraverso gli interventi di lotta biologica stanno agendo con precisione, dall'altra cresce la preoccupazione per le ripercussioni economiche del calo della produzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2011 14:45
Cinipide in Alto Mugello, Giurlani visita i castagneti del marrone IGP

Non si abbassa la guardia sul problema della Cinipide. Se dal punto di vista operativo la Regione Toscana e la Comunità Montana attraverso gli interventi di lotta biologica stanno agendo con precisione, dall'altra cresce la preoccupazione per le ripercussioni economiche che il calo della produzione potrebbe avere sul reddito delle famiglie dell'alto Mugello. Non è un segreto che molte aziende agricole ricavino gran parte del loro reddito annuale proprio dal marrone Igp Mugello, e che nei prossimi anni potrebbe vedere ridotta drasticamente la produzione a causa del parassita. «È indispensabile - rilancia il sindaco di Palazzuolo sul Senio Cristian Menghetti - che si pensi fin da ora ad una eventuale forma di sostegno, arricchendo e mettendo in campo un fondo per l'indennità compensativa, per quelle aziende agricole che vivono di castanicoltura.

L'amministrazione di Palazzuolo sul Senio, con la collaborazione della Associazione Castanicoltori Valle del Senio, registrerà tutti i cali di produzione subiti a causa del parassita, in modo da rendere disponibili i dati reali già nel mese di ottobre». A fianco di questa presa di posizione del sindaco Menghetti si schiera anche il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani che proprio nei giorni scorsi ha fatto visita nelle zone di produzione del marrone IGP dell’Alto Mugello. «Dopo le segnalazioni dall’Amiata, ora anche l’Alto Mugello lancia l’allarme cinipide – ha affermato Giurlani – la pianta del castagno - ha continuato - ha una presenza estremamente diffusa sul territorio regionale montano e rappresenta una preziosa risorsa sia dal punto di vista economico che ambientale.

Inoltre la produzione di castagne è un’importante fonte di reddito per gran parte dei produttori locali e per l’economia complessiva di molti territori montani. Non si può più aspettare, è necessario intervenire quanto prima per salvaguardare le piantagioni a rischio e per debellare questo pericoloso parassita che rischia di mettere in crisi il sistema economico e di sviluppo del settore».

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