Tassa di soggiorno, il Tar respinge il ricorso, ma rimanda l'udienza a novembre

C'era attesa per l'esito del ricorso proposto dagli albergatori in merito all'obolo stabilito da Palazzo Vecchio. Un provvedimento che ha fatto scuola e che il Comune difende con i denti visto che porterà 10 milioni di euro in 6 mesi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2011 11:21
Tassa di soggiorno, il Tar respinge il ricorso, ma rimanda l'udienza a novembre

10 milioni di euro in soli sei mesi di attuazione, un tributo che un Comune non può permettersi di perdere dopo averlo messo a Bilancio preventivo ed averlo sostituito all'aumento di altre voci d'entrata. "Non metteremo le mani in tasca ai cittadini" aveva detto Matteo Renzi. Ma per far questo ha dovuto attingere da altre fonti e la congiuntura ha permesso di poter applicare, in piena vacatio legis, un provvedimento poco digeribile alla categoria degli albergatori fiorentini. "Come faremo a pretendere un euro a stella dai turisti che hanno già prenotato?" Questa la prima domanda da parte degli albergatori che poi hanno aggiunto "Come percepirli, conteggiarli, girarli al Comune?". Palazzo Vecchio ha approntato il sistema ad hoc per la riscossione attraverso un registro a parte ed un conto unico sul quale ricevere i singoli versamenti da parte di ciascuna struttura. Il Tar ha respinto la richiesta di applicare particolari tutele in merito, ovvero sospendere il tributo ritenuto incostituzionalmente applicato a totale discrezione del Comune.

I giudici si sono però riservati di entrare nel merito di una questione di fondato interesse in una prossima udienza prevista per i primi di novembre. Il legale degli albergatori continua a dirsi preoocupato perché "più si prolunga la riscossione più sarà difficile restituire in caso di accoglimento del ricorso". Guarda ora anche al Consiglio di Stato la difesa della categoria economica che potrebbe impugnare la Delibera davanti all'organo istituzionale. Un atto amministrativo che già tanti comuni minori hanno richiesto ad Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale fiorentino, per poterlo recepire ed applicare nel proprio contesto. Presentata oggi in Prima Commissione in Regione la proposta di risoluzione sull'elenco regionale dei Comuni a vocazione turistica “Quest’amministrazione parla tanto di semplificazione e di risparmio e poi il criterio scelto dalla Giunta per stilare l’elenco dei Comuni a vocazione turistica non è altro che un ulteriore passaggio burocratico, che va a premiare, oltretutto, i Comuni più spendaccioni”.

Questo il commento del consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto) sulla proposta di risoluzione in merito all’elenco regionale dei Comuni che potranno applicare la neo-tassa di soggiorno. La proposta avanzata dalla Giunta è stata presentata questa mattina in Prima Commissione, suscitando non poche perplessità. “Il criterio secondo il quale dovrebbe essere costituita la lista è quello di aver preso parte a un precedente progetto di promozione turistica regionale – spiega Locci – e in conseguenza di ciò di aver attivato sul territorio un Osservatorio turistico di destinazione, strumento che dovrebbe servire a strutturare l’offerta turistica del Comune”.

Tale progetto è stato avviato circa un anno e mezzo fa e vi hanno aderito in 50 su 287 amministrazioni locali, tra cui i capoluoghi di Provincia. “Non è possibile derubricare la vocazione turistica di un luogo a un pezzo di carta – continua il consigliere – a qualche modulo da compilare. La proposta di risoluzione prevede un elenco in continuo aggiornamento a seconda delle domande presentate dalle amministrazioni. Servono criteri legati alla storicità dell’offerta turistica, alla cultura, al paesaggio”. “Oltretutto così si premiano solo quei Comuni che hanno messo in piedi un ulteriore carrozzone a spese pubbliche – conclude Locci – e si invitano implicitamente le altre amministrazioni a fare altrettanto”.

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