Rc Auto, la Provincia di Siena sceglie di non aumentare l’aliquota

Bezzini e Dionori: “Gli aumenti avrebbero colpito le famiglie in maniera indiscriminata, in una fase di crisi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2011 15:46
Rc Auto, la Provincia di Siena sceglie di non aumentare l’aliquota

Per i senesi non ci sarà nessun aumento dell’aliquota sull’imposta delle Rc auto. E’ questa la buona notizia che arriva dalla Provincia di Siena. Nelle settimane scorse la giunta provinciale ha infatti deliberato di far rimanere invariata l’aliquota addizionale sulle polizze Rc auto, senza avvalersi della facoltà conferita dalle nuove disposizioni contenute nel decreto 68/2011 sul federalismo fiscale. Le nuove disposizioni nazionali, infatti, danno alle Province la possibilità di incrementare fino al 3,5 per cento le aliquote a valere dall’anno in corso.

“Abbiamo scelto di non aumentare l’aliquota – spiegano il presidente della Provincia di Siena, Si-mone Bezzini e l’assessore provinciale al bilancio, Fabio Dionori – perché siamo consapevoli delle difficoltà che i cittadini hanno ad arrivare a fine mese. In una fase di crisi come quella che stiamo vivendo, l’aumento della Rc auto si sarebbe scaricato sulle spalle delle famiglie che avrebbero do-vuto far fronte a un ulteriore sacrificio, in termini economici. L’incremento inoltre avrebbe colpito tutti indiscriminatamente, facendo pagare lo stesso aumento percentuale sia ai cittadini con auto di cilindrata piccola che a quelli con cilindrata grande, confermando l’iniquità della misura, in termini sociali”. “La Provincia di Siena – continuano Bezzini e Dionori - sta facendo sforzi enormi, improntati alla massima efficienza e rigore, per non gravare sui cittadini, nonostante i continui e pesanti tagli im-posti dal governo.

Ci auguriamo che l’esecutivo decida di cambiare rotta sulla finanza locale, altri-menti il federalismo fiscale invece di tradursi in maggiori opportunità per Comuni e Province si tra-sformerà in un obbligo per gli enti locai ad aumentare le tasse o a diminuire i servizi, andando a ricadere sulle spalle dei cittadini”.

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