Un network nazionale per le politiche giovanili

Questa mattina operatori da tutta Italia a Firenze. L'assessore Giachi: "Basta parlare, i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2011 19:04
Un network nazionale per le politiche giovanili

Firenze - L’idea promossa dall’assessore Cristina Giachi insieme all'associazione Rete Iter è avvincente quanto ambiziosa: creare un network nazionale per le politiche giovanili per mettere in rete idee, esperienze e progetti e dare sostanza politica a un tema come quello per le politiche per i giovanidi cui tanto si parla, ma che non sempre è affrontato in maniera adeguata. Per questo stamani sono arrivati in Palazzo Vecchio amministratori e funzionari da tutta Italia per confrontarsi, discutere e mettere le basi di una rete composta da Comuni, Province, Regioni, Università e Terzo settore, con alcuni obiettivi precisi: lavorare alle linee guida di una Legge nazionale sui Giovani che ad ora non esiste; individuare elementi chiave condivisi per garantire l’efficacia degli interventi rivolti ai giovani; riconoscere i ragazzi come protagonisti e non solo come ‘fruitori’; dare valore alle relazioni tra diverse generazioni.

“Quello che credo di aver capito dopo un anno di lavoro – ha spiegato l’assessore Giachi - è che dobbiamo smettere di parlare e cominciare ad ascoltare. I giovani non sono come vogliamo immaginarli, non si possono etichettare e non è vero che vivono solo in una realtà virtuale ‘on line’: quando ci si parla si scopre che in realtà, aldilà dei social network, quello di cui hanno più bisogno sono persone reali con cui confrontarsi e luoghi concreti dove potersi incontrare. E questo l’ho imparato, discutendo ogni mese con piccoli gruppi di ragazzi, con una iniziativa che si chiama ‘in13 alle 13 a pranzo con l'assessore” che è diventata per me molto importante.

Vanno bene le grandi iniziative e i progetti corali, ma ad essi va affiancato il lavoro capillare da fare ogni giorno, con l’ascolto e la pazienza. E credo che prima di tutto dobbiamo creare fra noi modalità di relazione snelle e dirette, per utilizzare e condividere la ricchezza delle nostre esperienze ”. In effetti dall’iniziativa di stamani, organizzata dall’assessorato alle Politiche giovanili con Rete Iter (associazione di enti locali e associazioni non profit che rappresentano politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo quantitativo e qualitativo del welfare, alla riqualificazione della spesa pubblica, all'allargamento della partecipazione e alla promozione dei diritti dei cittadini giovani) sono emerse sensibilità e voci diverse, al di là degli schieramenti politici, ma con la comune volontà di fare un percorso insieme ed arrivare a risultati concreti.

Per prima cosa sarà costituito un gruppo di pilotaggio aperto che sarà il riferimento per tutti gli operatori; in esso confluiranno progetti e iniziative per essere condivisi e discussi; poi saranno organizzati altri incontri, per confrontarsi sulle idee che nel frattempo saranno elaborate. “Le iniziative del governo, delle regioni e degli enti locali, insieme con una parte importante delle organizzazioni del Terzo Settore e del volontariato, hanno dato vita ad una serie notevole di progetti e di interventi – è stato sottolineato - anche se non si ha una chiara percezione dei risultati di questo impegno e se non sempre le progettualità avviate sono state all'altezza dei problemi da affrontare e integrate tra loro, è certo però che sul territorio italiano qualcosa sta cambiando: i giovani sono diventati un soggetto politico a cui si fa più attenzione.

Ma nonostante i positivi risultati che possiamo registrare, molto resta ancora da fare e non si sono ancora consolidati luoghi di incontro, di analisi, di documentazione e proposta. E' necessario che le politiche per i giovani assumano la natura di politiche di cittadinanza, integrando la duplice identità di politiche settoriali e di sistema. Per elaborarle c'è bisogno di un luogo di confronto ampio, aperto, incisivo, dotato di una struttura snella e leggera. E' quanto punta a divenire il Enne.Pi.Gi.

cercando di colmare la mancanza di osservatorio che documenti le buone pratiche nelle politiche giovanili e monitorizzi la realtà sociale e culturale giovanile". Oltre a Martino Attilio Rebonato, presidente di Rete Iter e Giulio Salivotti, presidente onorario e responsabile area Ricerca e sviluppo di Rete Iter, hanno partecipato amministratori e funzionari dei comuni di Roma, Trento, ReggioEmilia, Cremona, Rieti, Prato, Pisa, Scandicci; delle province di Firenze, Torino, Arezzo, Pistoia, Cagliari, Ascoli Piceno, Rieti; delle regioni Toscana, Marche, Puglia ed Emilia-Romagna.

L'incontro è stato moderato da Paolo Paroni, coordinatore Rete Iter per la sperimentazione PLG nazionali. .

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