Regolamento sul commercio, Stella e Alessandri: ''Divieti e poco sviluppo''

“Si vietano le pizzerie a taglio, i fast-food e attività che usano prodotti surgelati in centro storico e si liberalizzano kebab e minimarket”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2011 16:33
Regolamento sul commercio, Stella e Alessandri: ''Divieti e poco sviluppo''

“Un regolamento fatto di divieti e senza sviluppo, questo č il nuovo regolamento sul commercio presentato stamani in commissione. Siamo convinti che sia un vero errore pianificare una materia cosě importante come il commercio agendo solo sui divieti”. Questo il commento dei consiglieri del PdL Marco Stella e Stefano Alessandri. “Questo regolamento impone divieti assoluti sull’intera area Unesco, senza distinzioni di sorta – hanno aggiunto i due esponenti del centrodestra –.

Ci domandiamo come si possano vietare alcune funzioni su un territorio che va da Piazza d’Azeglio a Porta Romana. Alcune scelte non ci convincono affatto, come quella di vietare all’interno dell’area Unesco, tutto il centro storico, l’apertura di nuove pizzerie a taglio ed attivitŕ artigianali che usano alimenti precotti o prodotti surgelati: che senso ha? E perché vietare l’apertura di nuovi fast-food o self-service in centro? Ancora piů bizzarra č la norma che vieta l’apertura di negozi che vendono elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie o simili; una persona che risiede in centro deve per forza andare a comprare questi prodotti in periferia? Per non dire del divieto di aprire in centro storico officine di riparazione auto e moto, carrozzerie ed elettrauto”. “Il Sindaco Renzi si spende tanto per riportare la residenza in centro, e allora dovrebbe perň anche prevedere le funzioni per attirare i residenti e non far scappare chi vi risiede – sottolineano Stella e Alessandri –.

A fronte di tutti questi divieti, il nuovo regolamento non riesce invece a dare risposte concrete a due questioni aperte all’interno del centro storico: l’apertura indiscriminata di kebab e minimarket. Due questioni molto sentite anche dai residenti che avrebbero avuto bisogno di risposte che invece questo piano trascura del tutto. Addirittura si arriva a concedere ai minimarket di preparare e vendere alimenti, panini, pizze come le attivitŕ artigianali, creando cosě concorrenza sleale. Noi crediamo che occorra fare un salto di qualitŕ nella programmazione, non imponendo divieti assoluti uguali per tutte le zone, ma arrivando a pianificare aperture di attivitŕ commerciali in base a zone diverse; non tutte le aree del centro hanno bisogno delle stesse funzioni”. “Ci auguriamo che anche questa amministrazione voglia andare in questa direzione, scegliendo non di vietare in assoluto, ma di consentire gli insediamenti di attivitŕ in base alle necessitŕ del territorio” hanno concluso i due consiglieri.

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