Amministrative: un Presidio Antifascista domani a Lucca

Mozione di Idv, Sel e Rifondazione comunista in Provincia contro il sabotaggio dei referendum. Sani (PD) interviene su ipotesi di diritto di superficie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 maggio 2011 21:19
Amministrative: un Presidio Antifascista domani a Lucca

Venerdì scorso, durante un aperitivo elettorale a Lucca, il candidato IdV al Consiglio Provinciale, Matteo Tronchetti, ha subito intimidazioni da parte di un gruppo di persone di estrema destra. Una squadraccia, guidata da un pregiudicato locale, che, tra insulti e provocazioni, ha strappato manifesti e cercato in ogni modo il pretesto per arrivare allo scontro fisico, rovinando, di fatto, la serata e lo spirito di dialogo e confronto che ne era alla base. Solo l'intelligenza e il sangue freddo dei presenti e il successivo arrivo delle forze dell'ordine hanno scongiurato il peggio. "Per noi, tutto questo è inaccettabile -commenta Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana- Non accettiamo intimidazioni di stampo fascista, non accettiamo questa esacerbazione dei toni, non accettiamo di dover chinare la testa dinanzi all'arroganza e alla violenza.

Al contrario, tutti noi di Italia dei Valori vogliamo gridare il nostro sdegno, vogliamo dimostrare che simili bassezze altro non fanno che rafforzare la convinzione di procedere nella giusta direzione e la bontà delle nostre battaglie e dei nostri valori: legalità, rispetto, libertà di ciascuno, come sancisce la nostra Carta Costituzionale. Quella stessa Costituzione da cui, ironia della sorte, qualche incosciente solo poche settimane fa voleva cancellare il reato di apologia di fascismo. Come Partito, ci siamo già rivolti alle autorità competenti per sporgere denuncia e proceder per vie legali.

Ma non basta, vogliamo lanciare un segnale ancora più forte!" Per questo lunedì sera, alle 18.00, a Lucca, tutti in piazza insieme alle forze politiche del centrosinistra, all'Anpi, all'associazionismo e alla società civile. L'appuntamento è in Piazza Napoleone, sotto il Palazzo della Prefettura: per incontrare il prefetto e dare vita a un rumoroso e pacifico Presidio Antifascista. Il 12 giugno 2011 il referendum nazionale contro l’energia nucleare. Con una mozione sulla campagna per i referendum del 12-13 giugno 2011, i consiglieri dell'Idv Alessandro Cresci, Andrea Cantini e Sabatino Clementini, insieme a Riccardo Lazzerini (Sel), Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione comunista), che verrà discussa nel Consiglio provinciale di lunedì 9 maggio (ore 15, Palazzo Medici Riccardi), intendono impegnare il Presidente della Provincia a "promuovere in ogni sede l’iniziativa referendaria informando ampiamente tutta la cittadinanza dell’importanza dei quesiti riportati; sostenere le ragioni dei quattro 'sì' ai quesiti referendari, visti in chiave locale e regionale per abrogare leggi che impediscono liberi processi decisionali di tutte le Amministrazioni Locali; sostenere un nuovo forte protagonismo del “pubblico” nella gestione di servizi primari come l’acqua, che con la legge attuale deve essere sostanzialmente consegnata in mano alla gestione del privato ai soli fini di lucro".

Con la mozione si invita a "condannare in ogni sede istituzionale ogni volontà atta a sabotare la libera espressione democratica dei cittadini e la partecipazione ai referendum del 12-13 giugno 2011". «Il provvedimento varato dal governo Berlusconi per concedere il diritto di superficie di 90 anni, è l’ennesima presa in giro ai gestori degli stabilimenti balneari -interviene l'on. Luca Sani (PD)- Dopo aver lasciato marcire il problema delle concessioni demaniali per più di un anno, il governo se ne esce con una leggina dall’evidente connotato elettorale, connotata come normativa propagandistica che non produrrà effetti concreti perché incontrerà ostacoli insormontabili nella Commissione europea, e perché non è stata concertata con Regioni e Enti locali, che hanno oggi la titolarità del demanio marittimo.

Nel merito il problema consiste nel fatto che la norma ipotizza due regimi fra loro incompatibili: il diritto di superficie per una parte (gli arenili) e la permanenza del regime concessorio per le spiagge. Il decreto, infatti, non affronta la vera urgenza della chiusura della procedura europea d’infrazione, al quale dovrà seguire un nuovo regime che non blocchi gli investimenti, come sta avvenendo, e tuteli i diritti e l'impegno economico degli operatori. Detto in altre parole, quello del governo è solo un colpo di teatro, che durerà uno spazio di un mattino e oltretutto creerà ulteriori complicazioni ai titolari di concessione demaniale e gestori degli stabilimenti balneari.

Passate le elezioni, infatti, è sin da ora evidente che si dovrà ricominciare da capo, e discutere di una proposta più seria che salvaguardi sia le legittime aspettative dei gestori che la tutela del patrimonio pubblico delle coste».

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