Vicenda delle foibe: scontro politico e manifestazioni a Firenze

Redazione Nove da Firenze
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08 febbraio 2007 20:01
Vicenda delle foibe: scontro politico e manifestazioni a Firenze

Firenze, 8 febbraio 2007– L’ANPI sezione Oltrarno di Firenze organizza insieme a realtà sociali e politiche un presidio democratico e antifascista sabato 10 febbraio in piazza della Libertà dalle ore 15. Secondo Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze, "Atti di vandalismo, frasi, scritte, manifestazioni che, in nome delle Foibe, gettano discredito sulle Istituzioni e infangano la lotta antifascista, la liberazione dai nazisti non possono non considerarsi una provocazione squallida e strumentale".
“Riteniamo inaccettabile che le tragiche vicende delle foibe vengano utilizzate per riproporre operazioni di revisionismo storico e di riabilitazione delle destre -afferma il gruppo in Consiglio provinciale di Rifondazione Comunista- come tentano di fare Azione Giovani e Alleanza Nazionale con il corteo di sabato prossimo: fermo restando il dovere di ricordare, occorre invece collocare, senza alcuna rimozione, quegli eventi nel contesto storico di quel periodo a partire dalla occupazione fascista e nazista di quei territori, come bene ha fatto l’Istituto Storico della Resistenza di Trieste con appositi studi, ricerche e testimonianze.

Non possiamo – aggiungono i consiglieri Targetti, Verdi e Calò – accettare lezioni di storia e di democrazia da chi ha definito “assassino” il partigiano e gappista Bruno Fanciullacci, da chi dimostra di non conoscere nemmeno la storia della Resistenza. Il Gruppo provinciale PRC ritiene necessario, anche alla luce di inquietanti episodi, tra cui il recente attentato alla sede PRC di Borgo San Lorenzo, riprendere una forte iniziativa antifascista a livello sociale, storico e culturale nelle scuole, nei quartieri, nelle realtà giovanili, nelle tifoserie di calcio contro ogni fenomeno di violenza fascista e razzista”.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale alla Provincia di Firenze rigetta con sdegno le parole del Gruppo di Rifondazione:."Questi personaggi, che non hanno mai accettato e non accettano la verità del dramma delle foibe, che non accettano il Giorno del Ricordo (non avendo votato a favore della sua istituzione) e contestano le istituzioni che lo vogliono commemorare, che vorrebbero impedire a chiunque di onorare la memoria di quei martiri, che non vogliono che sui libri di testo si parli della tragedia delle foibe,che si fregiano ancora con orgoglio del titolo di comunisti (senza nemmeno considerare le tante tragedie che quella ideologia odiosa ha arrecato a tutto il mondo) e tendono solo a discolpare gli assassini comunisti, titini e non, che di quella strage sono gli unici ed inequivocabili autori e colpevoli, salgono agli onori delle cronache come difensori della democrazia.

Lascia sgomenti che anche autorevoli esponenti dei DS (come Morrocchi), che si ritengono parte di un partito democratico, diano il fianco a queste farneticazioni, invece di esigere dalle istituzioni, di cui sono rappresentanti, che il Giorno del Ricordo sia onorato come merita. Questo atteggiamento offende i martiri delle foibe, i loro familiari e gli esuli giuliano-dalmati come il silenzio e l’oblio sulla loro tragedia".

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