Giuseppe Giacobazzi porta in Toscana ''Una vita da pavura''

Il comico romagnolo esporta il suo repertorio in terra di Toscana. Quattro le date previste al Teatro del popolo di Colle val d'Elsa, al Saschall di Firenze, al Teatro Verdi di Montecatini e sempre al Teatro Verdi di Pisa

Redazione Nove da Firenze
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25 marzo 2011 17:28
Giuseppe Giacobazzi porta in Toscana ''Una vita da pavura''

Andrea Sasdelli ad un certo punto ha abbandonato i panni del magazziniere, addetto alle vendite dei tessuti, per vestire quelli dell'artista. Quando ti sei accorto di poter essere Giuseppe Giacobazzi? "Forse lo sono sempre stato e non lo sapevo - ci confessa sorridendo - e ci son mattine in cui mi sveglio più Giacobazzi e son veramente arrabbiato in quei giorni lì. Il 'Poveta Vinificatore' nasce sostanzialmente dalla mia passione per la poesia, ho iniziato declamando versi miei, e dall'amore per la viticoltura" Venti anni di palchi, radio e tv prima della consacrazione ottenuta attraverso l'esibizione nazionale nella premiata officina "Zelig": "Ho iniziato con la radio, come conduttore.

Dovete sapere che ero appena stato mollato dalla morosa appena finito il servizio militare, era il 1983. C'era mio zio, appassionato di musica come me, che era in cassa integrazione. Due disperati insomma. Ci siamo buttati nel mondo della radio proponendo un programma notturno fatto di intrattenimento comico e di grande musica, tanta musica, quei pezzi che nell'arco della giornata non potresti mai far sentire, quelli che sforano i 10 minuti. Il successo c'era già lì, era una radio locale ma arrivavano tantissime telefonate" Sei un giovane talento, ma non giovanissimo anagraficamente, come vivi questo successo 'tardivo'? "Devo dire sinceramente con molta tranquillità.

Rispetto ai ventenni che si credono già arrivati, che sentono la vita andare in discesa ed invece devono ancora fare tanta fatica io sento il peso della gavetta, ho coscienza di cosa sono stato e me la godo, sì me la godo. Negli anni ho costretto mia moglie, che è stata mia compagna per dieci anni prima di diventare mia moglie, a seguirmi nei miei spettacoli, ho spinto affinché lasciasse anche il lavoro perché la famiglia è importante e stavamo rischiando di non vederci, di perderci.

Spero a breve di avere un figlio, diciamo che.. ci stiamo lavorando" "Il Teatro necessita di una preparazione diversa, voglio offrire al pubblico qualcosa di nuovo, di diverso. Spero che il pubblico toscano abbia fiducia in me e venga a vedermi, prometto che non vi deluderò e ci faremo tante risate insieme. A 'Zelig' i tempi televisivi richiedono di condensare tutto in 6, 7 minuti, mentre in teatro si possono cogliere le pause, le sfumature e così c'è possibilità di utilizzare ancor più la fantasia, che fondamentalmente coltivo dai tempi della radio che è un mezzo intelligentissimo, aiuta a sviluppare la riflessione e la fantasia" Hai un buon rapporto con il pubblico? "Mia madre, quando capita che venga a vedermi, si emoziona e piange davanti agli spettatori in visibilio, e quando sente gli applausi in tv non ci crede ancora, ed anche io faccio fatica a volte.

In realtà mi piace stare tra la gente. Vi racconto un aneddoto; una sera alla fine di uno spettacolo il direttore del teatro mi disse che potevo uscire da una porta laterale. Rimasi stupito 'Ma coe c'è il pubblico per me' dissi 'e dovrei fuggire, ma perché mi picchiano?. Poi seppi che tanti colleghi chiedevano di poter evitare il contatto diretto con la gente. Io mi son intrattenuto con gli spettatori" Nel tuo spettacolo ti diletti con la musica anche. "Strimpello sì è vero, e ci saranno anche dei pezzi scritti da me, una canzone finale che vi invito a non perdervi" Il Cinema è arrivato per caso.

"Molte cose capitano per caso, il Cinema è stata una bella esperienza, ho iniziato con una parte da assassino in Don Matteo. Io assassino? Ho chiesto alla regista se si fosse sbagliata e lei.. 'Tu hai una vena drammatica che non conosci' ed io.. Speriamo che la capiscano gli altri. Anche perché abbiam girato la scena all'una di notte ed avevo il terrore che facendola male i ragazzi che mi riprendevano si alterassero particolarmente, invece ho confessato piangendo a Don Matteo il mio reato e tutt è andato liscio" "Ho lavorato anche con Massimo Ceccherini ed è un ragazzo splendido, mi son divertrito tanto, è incontenibile.

Bravissimo anche Vincenzo Salemme altro artista con il quale ho potuto lavorare. Non ultimo, e lì mi son divertito in un fuori scena con Alessandro Gassman. Abbiamo imitato la scena finale del film 'I mostri' quella del pugile, io ho fatto Gassman padre e lui faceva Tognazzi, ci siamo divertiti da matti" Le date previste per il tour "Una vita da pavura" sono il 18 aprile al Teatro del popolo di Colle val d'Elsa, il 3 maggio al Saschall di Firenze, il 13 maggio al Teatro Verdi di Montecatini ed il 14 maggio sempre al Teatro Verdi di Pisa. di Antonio Lenoci Bografia dell'artista. Dal 1985 al 1992 Giuseppe Giacobazzi e' conduttore radiofonico in una radio privata, e in contemporanea e' comparsa comica in diverse trasmissioni televisive di TV private: Rete 7 - Emotivitalia e Femminilitalia.

Debutta sul palco il 19 marzo 1993 (serata di debutto del Costipanzo Show) che va in onda con 8 puntate su Telesanterno e si trasferisce nel 1994 su Rete7 ottenendo notevoli ascolti. Il nostro poveta, amante della musica, incide, sempre nel 1994, il suo primo cd, dal titolo "Balla sui cubi". Dal 1995 al 1997 appare in varie trasmissioni televisive su reti private. Sempre nel 1995 scrive il brano "PATACCA RAP" che interpreta in vari spettacoli dal vivo e il cui disco viene ufficialmente inciso nell'estate 2007.

Dal 1997 ad oggi e' protagonista di alcuni spot sia televisivi che radiofonici pubblicitari per aziende della regione. Il 1999 lo vede protagonista di 10 puntate della trasmissione televisiva "Zappando zappando" con Natalino Balasso e Duilio Pizzocchi in onda su ITALIA 7. Dal 2000 ad oggi conduce una striscia giornaliera radiofonica con Duilio Pizzocchi a Radio Italia anni 60. Nel 2001 va in stampa il libro di "povesie" "Sburoni si nasce" di cui e' l'autore. Debutta in teatro nel febbraio 2003 con lo spettacolo omonimo "Sburoni si nasce" e inizia le trasmissioni "Che calcio vuoi" e "Dolce amaro" su Telesanterno.

L'estate 2004 lo vede protagonista di "Tisana Bum Bum" fiction comica in onda su Rai Due. Nel 2005 ha una piccola parte nel film documentario "il 37" sulla strage di Bologna e a settembre dello stesso anno, partecipa a Zelig Off. Da qui il successo nazionale, infatti a febbraio 2006 viene notato dagli autori di Zelig Circus che lo "arruolano" per la prima serata di Canale 5. Nell' aprile del 2006, Raffaella Carra' lo ammira durante il suo famoso pezzo delle rotonde a Ravenna, e lo vuole come ospite in prima serata su RAI 1 nella sua trasmissione "Amore".

Nel 2007 Giacobazzi e' di nuovo in prima serata su Canale 5 nella nuova edizione di Zelig dove riscuote un enorme successo e, abbandonate per un attimo le sue famose povesie, racconta vicende di vita quotidiana con una mimica e un umorismo uniche.

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