Ramin Bahrami in concerto a Firenze

Il pianista iraniano, erede di Gould, fa rinascere le “Variazioni Goldberg”. Il 17 aprile alla Chiesa di Santo Stefano al Ponte, h. 21,00

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2011 15:32
Ramin Bahrami in concerto a Firenze

Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l'ho domato; e spero che continui ad essere com'è”. Piero Rattalino Un grande evento musicale è previsto a Firenze nell’ambito della 8° edizione della “Settimana di Musica Sacra dal Mondo”: l’attesissimo concerto di Ramin Bahrami, il giovane pianista iraniano considerato uno degli interpreti più importanti di questi anni e definito dalla critica l’erede di Glen Gould per quel suo modo di scomporre la partitura e restituirla all’ascolto in modo fedele e allo stesso tempo nuovo.

Si esibirà il 17 aprile alle 21,00 presso la Chiesa di Santo Stefano al Ponte proponendo le Variazioni Goldberg di J.S. Bach. Ritenuto internazionalmente tra i più interessanti interpreti bachiani viventi, ha tenuto tour importanti e suonato con grande successo in sale come la Wigmore Hall di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia, l'Accademia Santa Cecilia di Roma, dove è apparso nella prestigiosa rassegna “Solo Piano”. Si è esibito accanto ad artisti del calibro di Maurizio Pollini, Grigory Sokolov, Daniel Barenboim, Andràs Schiff, Lang Lang, Mario Brunello e tanti altri, ricevendo sempre una calorosa accoglienza e grandi apprezzamenti da parte di critica e pubblico.

La sua ricerca è volta ad analizzare sempre più in profondità l'originale unione tra il cesellato lavoro interpretativo e la visione europea, ma nello stesso tempo orientale, della monumentale opera pianistica di Johann Sebastian Bach. La sua carriera ha preso avvio proprio nel nostro paese, infatti il primo debutto importante avvenne nel 1998 al Teatro Bellini di Catania: il successo fu tale che la città gli conferì la cittadinanza onoraria. Si susseguirono le esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali italiane, invitato da teatri e stagioni importanti e da prestigiosi festival internazionali, ed un contratto in esclusiva con DECCA Universal per la quale rimase storica l'incisione dell'Arte della Fuga, che salì in testa alle classifiche raggiungendo numeri di vendita riservati ai dischi pop e rimanendovi per sette settimane. Ma il suo legame con l’Italia è veramente intimo, non solo per il suo debutto del 1998, ma anche perché Bahrami, nato a Teheran nel ‘76, vi si trasferì ancora bambino con la madre e il fratello dopo la morte del padre, imprigionato dal regime khomeinista.

E fu proprio in Italia che poté continuare e terminare gli studi pianistici diplomandosi con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Approfondì gli studi all'Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda, si perfezionò con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck, l'artista che più di altri ha contribuito a far conoscere la modernità dell'opera pianistica di Bach attraverso i suoi studi e le sue esecuzioni.

Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è stato insignito del Premio “Città di Piacenza-Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. La “Settimana di Musica Sacra dal Mondo”, oltre all’importante apertura con Ramin Bahrami, che prima del concerto si concederà in un incontro con il pubblico alle h. 18,00 sempre presso la Chiesa di Santo Stefano al Ponte, propone anche quest’anno un interessante e ricco cartellone: il 18 aprile alle h.

21,00 sarà la volta della polacca Camerata Scholarum che si esibirà presso il Cenacolo del Fuligno nello Stabat Mater di Pergolesi e nel Concerto per due violini in la minore di Vivaldi, il 19 aprile h. 21,00 Salvatore Di Gesualdo, il più famoso fisarmonicista italiano, coronerà il suo atteso ritorno sulle scene nazionali con un importante concerto alla Biblioteca degli Uffizi, cimentandosi con musiche di Bach, Di Gesualdo, Frescobaldi, Merulo, e Gesualdo Da Venosa. Il 20 aprile h. 21,00 Peter Phillips, direttore del famosissimo ensemble vocale Tallis Scholars, dirigerà l’Ensemble Opera Polifonica nel Requiem di De Victoria, nello Stabat Mater di Da Palestrina, nel Credo a 8 voci di Gombert e nella Regina Caeli a 8 voci di Guerrero.

Ma ancora, il 21 aprile h. 21,00 la sorprendente giovane violinista Tamsin Waley-Cohen si esibirà con il suo pregiatissimo Stradivari ex-Fenyves del 1721 alla Biblioteca degli Uffizi proponendo le Partite per violino solo di Bach. Il 22 aprile h. 21,00 alla Chiesa di Santo Stefano al Ponte il coro Harmonia Cantata (maestro del coro Raffaele Puccianti), verrà diretto dal M° Marco Balderi nella Via Crucis di Liszt e il noto pianista fiorentino Gregorio Nardi si esibirà nelle Opere religiose per pianoforte di Liszt.

Infine, il 23 aprile h. 17,00 il Salone dei 500 di Palazzo Vecchio sarà invaso dai ritmi sufi del marocchino Ahl Fez Ensemble, un concerto realizzato in seguito al gemellaggio tra Firenze e Fez. Foto © Melina Muli Mulas

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