Palazzo Strozzi: giovani e arrabbiati, la nascita della modernità

Durante il ponte dell'Epifania apertura regolare per la mostra in corso. Dal 12 marzo al 17 luglio 2011 più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2011 16:50
Palazzo Strozzi: giovani e arrabbiati, la nascita della modernità

Oltre 50.000 persone ad oggi hanno visitato l'installazione di Michelangelo Pistoletto "Metrocubo d'Infinito in un cubo specchiante", che segna la nascita dell'importante partnership tra il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina e il Castello di Ama per l’Arte Contemporanea di Gaiole in Chianti (Siena). L'installazione, liberamente accessibile per il pubblico fiorentino, è ospitata nel Cortile rinascimentale per eccellenza. L'opera rende omaggio alla straordinaria architettura di Palazzo Strozzi e invita il visitatore a riflettere sulla capacità di immaginare.

Propone, infatti, al pubblico l’esperienza di un luogo ambivalente nel contrasto tra interno ed esterno, entrando in dialogo con l’architettura del cortile che a sua volta gioca con forme e proporzioni geometriche che si aprono verso il cielo. Altrettanto successo ha riscosso "Ritratti del Potere" (1° ottobre 2010-23 gennaio 2011) la mostra del CCC Strozzina, che ospita ritratti di celebri figure politiche, da Fidel Castro alla Regina Elisabetta, indagini su vita e costumi delle classi sociali elevate, ma anche investigazioni sulle strutture del potere di istituzioni internazionali, che è stata visitata da oltre 20.000 persone ed è stata recensita in testate internazionali come il New York Times, l'International Herald Tribune, il Daily Telegraph, Le Monde.

Questi successi rafforzano sempre più il posizionamento del CCCS come un istituzione che continua a portare a Firenze nuovi linguaggi espositivi che privilegiano la qualità e l'internazionalità. Dal 12 marzo al 17 luglio 2011 a Palazzo Strozzi una nuova rassegna strutturata come un film composto da flashback che rinviano a una serie di incontri e incroci tematici e formali tra i tre grandi pittori spagnoli, “ripresi” all’inizio della loro avventura di artisti. Ideata da Christoph Vitali (già direttore della Schirn Kunsthalle di Francoforte, del Haus der Kunst di Monaco, della Fondation Beyeler di Basilea e della Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland di Bonn) e co-curata da Eugenio Carmona (professore di Storia dell’arte all’Università di Malaga, membro de los patronatos del Museos Patio Herreriano di Valladolid, del Museo Nacional de Arte Reina Sofía e della Comisión Andaluza de Museos), la rassegna esplora i percorsi dei tre grandi pittori alla ricerca della propria strada in un cammino a ritroso nel tempo.

Promossa e organizzata da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Palazzo Strozzi, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, con il sostegno del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze, della Camera di Commercio di Firenze e dell’Associazione Partners Palazzo Strozzi e con il contributo della Regione Toscana, la mostra è concepita in modo assolutamente innovativo per far vivere al visitatore un’esperienza di completa immedesimazione nella straordinaria atmosfera artistica dei primi anni del Novecento.

Come un film composto da flashback che rinviano a una serie di incontri che viaggiano a ritroso per riannodare le fila di un racconto, la mostra comincia con la visita di Dalí a Picasso (1926), traccia poi la nascita della modernità attraverso le risposte di Dalí a Miró, evidenzia l’incrocio fra Miró e Picasso (1917) e termina ancor prima dell’arrivo del giovanissimo Picasso a Parigi nel 1900, all’inizio del nuovo secolo. Nel 1907 – con il quaderno di schizzi Cahier 7, che raccoglie i primissimi schizzi per il suo rivoluzionario capolavoro Les Demoiselles d’Avignon,integralmente esposto per la prima volta fuori dalla Spagna – nasce il linguaggio dell’arte moderna.

Nel percorso, secondo un lessico “cinematografico”, appaiono richiami visivi a questi schizzi, che hanno rappresentato sollecitazioni fortissime per Dalí a Miró. La mostra conduce il visitatore attraverso spazi organizzati come “pensieri”, o riflessioni, che indagano le radici comuni di uno stile che ha in seguito reso celebri i nomi dei tre artisti. Video HD Picasso Dalì Mirò dedicato alla mostra a Firenze, a Palazzo Strozzi

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