Nuovo accesso da piazza Stazione al museo di Santa Maria

Il museo comunale di Santa Maria Novella avrà un nuovo accesso, sul retro della chiesa ovvero in piazza Stazione, dove adesso c’è l’Ufficio informazioni turistiche.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2010 19:00
Nuovo accesso da piazza Stazione al museo di Santa Maria

Il museo comunale di Santa Maria Novella avrà un nuovo accesso, sul retro della chiesa ovvero in piazza Stazione, dove adesso c’è l’Ufficio informazioni turistiche. Lo prevede una delibera approvata ieri dalla giunta su proposta dell’assessore alla cultura Giuliano da Empoli che contestualmente dà il via al restauro del Chiostrino dei morti, all’interno del museo, stanziando quasi mezzo milione di euro. Il Chiostrino dei morti fa parte di un sistema dei chiostri che comprende il Chiostro grande, il Chiostro verde, il Chiostro della Sindicheria, e il Chiostrino di Padre Dati.

Il Chiostrino dei morti, chiamato così perché costruito sull’antico cimitero dei frati, è chiuso al pubblico dal 1999 e pesantemente degradato. Sono ancora presenti, tra l’altro, i danni provocati dall’alluvione del 1966. Con questo restauro, per il quale sono stati stanziati ieri 425 mila euro, non solo sarà recuperato la struttura ma quest’ultima verrà finalmente riaperta al pubblico e anzi farà sì che il museo sia accessibile anche da piazza Stazione, dall’ufficio informazioni turistiche dove al momento il Chiostrino è visibile solo attraverso una vetrata.

In questo modo verrà creato un percorso ideale che unirà la stazione, Santa Maria Novella e l’ex scuola delle Leopoldine. Il Chiostrino risale alla fine del 1100, quando l’orto situato dietro la chiesa originaria venne destinato a cimitero dei frati, anche se la costruzione del Chiostrino venne materialmente iniziata un secolo più tardi. Dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla prima metà del Novecento, ma anche dopo l’alluvione del 1966, ha subito numerosi interventi di restauro, alcuni dei quali molto pesanti.

In particolare gli affreschi furono puliti sommariamente e ridipinti, furono demoliti pilastri, si registrarono cadute di intonaco. Nel 1966 l’acqua dell’Arno arrivò fino a due metri e mezzo d’altezza e ancora oggi è presente in alcuni punti un residuo oleoso che ricorda i nefasti fatti di 44 anni fa. I lavori, che dureranno otto mesi, prevedono il restauro delle superfici affrescate, dei dipinti murali staccati, degli intonaci antichi. Inoltre il Chiostrino, che comunica con il Chiostro verde, sarà reso di nuovo agibile e quindi fungerà da nuovo accesso al museo.

(edl)

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