Credito negato e rischio usura in provincia di Firenze

L’assessore Coniglio: “I centri di ascolto e i centri di riferimento per la concessione del Microcredito di Solidarietà, che è stato promosso dalla Regione Toscana, stanno registrando un incremento di richieste con l’aggravarsi della crisi economica”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2010 14:47
Credito negato e rischio usura in provincia di Firenze

“Nei primi nove mesi del 2010 centinaia di fiorentini si sono rivolti alla Fondazione Prevenzione Usura. Tra le tante richieste esaminate dalla Fondazione, quelle che presentavano i presupposti previsti dalla legge sono state 40. L’intervento di aiuto, per questi 40 casi, ha riguardato una cifra complessiva di 2.665.000,00 di euro”. Questi alcuni dei dati che sono stati forniti oggi a Palazzo Medici Riccardi, nel corso del convegno “Il credito negato. Le difficoltà di accesso al credito in tempi di crisi economica”, voluto dalla Provincia di Firenze. I lavori sono stati presentati e coordinati da Antonella Coniglio, assessore politiche sociali, sicurezza e legalità Provincia di Firenze.

“La situazione che emerge in Toscana e nel territorio fiorentino merita grande attenzione anche da parte delle istituzioni – ha commentato l’assessore Coniglio – alla luce del fatto che i centri di ascolto e i centri di riferimento per la concessione del Microcredito di Solidarietà, promosso dalla Regione Toscana, stanno registrando un incremento di richieste che si sviluppa con l’aggravarsi della crisi economica. La crisi economica e la crisi del modello del welfare rendono i cittadini, gli artigiani, le piccole imprese i “soggetti deboli” ai quali anche le Politiche sociali devono guardare con grande attenzione per sviluppare iniziative che promuovano il benessere in ogni settore della vita quotidiana". Secondo i dati forniti dalla Fondazione Prevenzione Usura, nel periodo gennaio/settembre 2010, i centri della Toscana hanno assistito 181 tra famiglie e piccole imprese in difficoltà finanziarie, per un investimento di 13.132.000,00 euro.

“Il nostro intervento è completamente a titolo gratuito, senza recupero di alcuna spesa o commissione” ha specificato Leandro Chiarelli vice presidente della Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura, che opera in provincia di Firenze da oltre un decennio. “Ad oggi – ha ricordato Chiarelli – nel territorio provinciale sono in funzione 9 Centri di Ascolto, in cui operano volontari, con specifiche professionalità, che forniscono le consulenze e rilasciano garanzie in denaro a favore delle banche per agevolare la concessione di finanziamenti”. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti nel corso del convegno.

Dopo i saluti introduttivi di Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, hanno preso la parola: Gloria Bartoletti, viceprefetto di Firenze; Leandro Chiarelli, vice presidente della Fondazione Toscana per la Prevenzione; Antonio Bandino, presidente Associazione Amici di Essere; Aldo Giubilaro, sostituto procuratore generale di Firenze; tenente colonnello Domenico Rizzo, Comandante Gruppo Tutela Mercato Capitali (Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze); Andrea Argenta, avvocato esperto in controversie a tutela dei consumatori e degli utenti bancari; Roberto Di Napoli, avvocato della sezione di Roma del Forum Nazionale Antiusura Bancaria; Silvestro Dell’Arte, referente regione Toscana del Forum Nazionale Antiusura Bancaria; Giorgio Clementi, presidente Federazione Regionale Banche di Credito Cooperativo. Inquietanti i dati forniti da “Sos utenti” e dal Forum antiusura bancaria, secondo i quali, a fine marzo 2010, tutto il comparto delle cosiddette famiglie produttrici che utilizzano credito per operazioni superiori a 5.000,00 euro autoliquidanti (sconto portafoglio e anticipi SBF su crediti) rischiava di sopportare tassi effettivi dell’8,37%, che di fatto supera il tasso usurante, fissato dalla legge l.

n° 108\1996. “Su poco meno di 106 miliardi di euro di impieghi creditizi effettuati dalle banche in Toscana a fine marzo 2010 (cifre riportare dal Bollettino Statistico della Banca D’Italia N° II 2010), alle imprese non finanziarie affluivano 60,3 miliardi di euro, di cui 7,9 miliardi di euro alle cosiddette famiglie produttrici. Quindi, la componente più debole del sistema economico regionale assorbiva a fine marzo 2010 il 13,18% delle risorse creditizie destinate alle attività produttive non finanziarie.

Ciò significa che oltre il 13% dei prestiti alle attività produttive non finanziarie Toscane sono a rischio di condizioni usurarie”. Preoccupanti anche i dati su scala nazionale forniti dal Forum Nazionale Antiusura Bancaria: “Più di ventiquattro milioni (24,4) di nostri connazionali, cittadini e imprese, sono considerati come appestati dalle banche e dalle finanziarie. Circa 1.250.000 nuclei famigliari rischiano l’espropriazione della casa e di ogni altra proprietà; 1.600.000 piccole imprese saranno costrette a breve a chiudere l’attività; 1.300.000 piccole e medie imprese vanno ormai inesorabilmente verso il fallimento”.

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