Credito negato: imprenditrice fa lo sciopero della fame

La domanda allo sportello del microcredito per un ulteriore finanziamento. Brenna: «Altri 15.000 euro all'imprenditrice». Nel 2007 concessa una cifra analoga alla signora che si era incatenata in piazza Duomo

Redazione Nove da Firenze
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21 novembre 2009 19:59
Credito negato: imprenditrice fa lo sciopero della fame

L'imprenditrice giovedì sera aveva avviato lo sciopero della fame e della sete. Ieri Giuseppina Virgili ha sospeso la sua protesta. Oggi allo sportello del microcredito è già stata presentata una domanda per un finanziamento di ulteriori 15.000 euro alla signora empolese. «Allo sportello del microcredito è già stata presentata una domanda per un finanziamento di ulteriori 15.000 euro alla signora Giuseppina Virgili. La stessa cifra le era stata concessa nel 2007.

Noi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per aiutare l'imprenditrice. Continueremo a monitorare la vicenda, auspicando che si trovi presto una soluzione». L'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna fa sapere che la Regione continua a seguire la storia dell'imprenditrice empolese che giovedì scorso si era incatenata in piazza Duomo, davanti alla sede della Regione, e aveva iniziato uno sciopero della fame e della sete per protestare contro il mancato arrivo di un prestito di 30.000 euro da parte delle banche.

Ieri, in seguito alla convocazione, da parte del prefetto Andrea De Martino, di un tavolo a cui ha aderit o Unicredit, la signora ha sospeso lo sciopero, ma si è detta pronta a riprenderlo se dal tavolo non usciranno soluzioni positive. «Occorre assolutamente evitare che la signora finisca nelle mani dell'usura - dice l'assessore Brenna - E' proprio per questo che noi abbiamo istituito lo strumento del microcredito regionale, concepito per permettere l'accesso al credito ai soggetti più deboli.

Già nel 2007 lo sportello del microcredito aveva concesso alla signora Virgili un finanziamento di 15.000 euro. Ora è stata presentata un domanda per ulteriori 15.000 euro».

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