Per la CIA Toscana all'agricoltura 650 milioni di euro in meno fino al 2012

Documento della Cia contro la crisi economica: in tre anni perso il 3 per cento del valore agricolo. Il presidente Pascucci: "Per evitare il declino dell’agricoltura e del sistema produttivo occorre subito una svolta nella politica economica".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2010 16:00
Per la CIA Toscana all'agricoltura 650 milioni di euro in meno fino al 2012

La crisi continua a pesare drammaticamente sul settore agricolo toscano, con i produttori in grande affanno per il crollo dei prezzi, la crescita dei costi e il drastico ridimensionamento dei redditi. Lo sottolinea la Cia Toscana che afferma come da parte del Governo si stia assistendo ad un disinteresse totale nei confronti del settore: “L’unica strategia adottata dal Governo – dice la Cia Toscana - nei confronti dell’agricoltura, attraverso la Legge finanziaria 2010-2012 e le successive manovre, è quella dei tagli”.

L’agricoltura italiana – sottolinea la Cia - ha perso in tre anni il 3% del valore aggiunto, ed il Governo ha tolto all’agricoltura, solo nell’ultimo anno, oltre 1 milione di euro di risorse. "Preoccupanti conseguenze – spiega Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - per l’agricoltura avranno la mancata proroga di agevolazioni fiscali e contributive, l’azzeramento di una serie di interventi di sostegno (piccola proprietà contadina ed altri), la drastica riduzione dei trasferimenti di risorse alle Regioni (650 milioni di euro nei prossimi due anni per la sola Toscana)".

In questo contesto drammatico dettato dai vincoli imposti dal Governo, la Regione Toscana – rende noto la Cia - si appresta a varare una manovra di bilancio per il 2011 estremamente pesante, con tagli per 320 milioni di euro. "Fra le preoccupazioni delle nostre imprese – aggiunge Pascucci - , c’è l’avvio del confronto in sede comunitaria sul futuro della PAC (Politica agricola comune), che si annuncia difficile e complesso. Sono in discussione il sistema di finanziamento dell’Unione, il budget e la ripartizione tra i paesi membri, con il concreto rischio di una perdita di risorse destinate all’agricoltura italiana.

A fronte di questo, ad oggi nessuno ancora sa quali indicazioni presenterà la delegazione italiana, e di conseguenza tante sono le nubi sopra l’agricoltura toscana". Per la Cia Toscana la situazione è allarmante per il degenerare progressivo del confronto politico, sempre più avvelenato e incentrato su personalismi e lotte di potere, sempre più insensibile e disattento rispetto ai problemi reali del paese e dell’economia, dell’agricoltura. "Se si vuole evitare il declino dell’agricoltura e del sistema produttivo – ribadisce Pascucci - occorre subito una svolta nella politica economica: occorre da un lato tagliare le rendite, combattere gli sprechi, lottare senza tregua contro l’evasione fiscale, e dall’altro sostenere i redditi più bassi, promuovere lo sviluppo, incentivare l’innovazione.

Non ci sono altre vie d’uscita". L’agricoltura non può sopportare un’altra stagione di tagli indiscriminati e di assenza di politiche di sviluppo, sostiene la Cia Toscana. "Per questo proponiamo di riprendere una forte mobilitazione unitaria degli agricoltori – anticipa Pascucci -, che richiami innanzitutto il Governo alle proprie responsabilità dando risposte concrete e risolutive, a partire dai contenuti e dalle risorse destinate al settore con la finanziaria 2011, alle richieste e sollecitazioni avanzate da tempo dalla Cia.

L’esperienza dell’anno scorso deve far riflettere tutti sull’impraticabilità e sulla scarsa utilità di percorsi diversi basati sulla divisione del mondo agricolo". La Cia si appella a tutte le organizzazioni degli agricoltori per una mobilitazione unitaria del settore, in grado di individuare obiettivi comuni sui quali chiedere con forza risposte chiare al Governo. "Chiediamo, inoltre, al Governo – prosegue il presidente della Cia regionale - una nuova politica agraria nazionale da mettere a punto con la convocazione di una Conferenza Nazionale sull’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale che si ponga l’obiettivo di delineare un percorso di modernizzazione per la competitività delle imprese agricole e del sistema agro-alimentare italiano, la riorganizzazione dell’intero sistema primario, incentivi la ricerca e l’innovazione, garantisca i servizi essenziali e le infrastrutture nelle aree rurali".

Una Conferenza Nazionale che sia convocata d’intesa con le Regioni e gli enti locali che sia utile a delineare un a nuova politica agraria nazionale. Positivo, poi, per la Cia Toscana il documento congiunto di Cia, Confagricoltura e Copagri, presentato a livello nazionale, che verrà presentato nella giornata di domani, auspicando che a partire da tale documento possa maturare la convergenza unitaria di tutto il mondo agricolo Infine la Cia Toscana chiede al Governo una presenza forte ed autorevole al tavolo della nuova PAC.

“Le proposte del mondo agricolo sono sul tavolo – ricorda la Cia -, il Governo deve aprire al confronto; in sede comunitaria deve essere centrale il tema dell’orientamento della PAC al sostegno all’impresa agricola professionale: attribuendo da un lato ai pagamenti diretti la funzione di strumento per la stabilità dei redditi agricoli, attraverso l’adozione di misure anticicliche e di gestione delle crisi di mercato, sostenendo i costi di accesso all’innovazione da parte degli agricoltori; potenziando dall’altro lato gli interventi rivolti allo sviluppo rurale”.

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