Tribunale Prato: 4 mesi di reclusione a due uomini per maltrattamento animali

La Lav assistita dall’avvocato Barbara Vannucci del foro di Firenze, si è costituita parte civile nel processo, riuscendo a far aggravare le imputazioni a carico dei trasportatori.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2010 18:27
Tribunale Prato: 4 mesi di reclusione a due uomini per maltrattamento animali

"Il Tribunale penale di Prato ha condannato in primo grado due trasportatori rumeni a 4 mesi di reclusione per maltrattamento di animali, per le gravi e reiterate sevizie inflitte a una cavalla". E' quanto rende noto la Lav, la Lega Anti Vivisezione, che assistita dall’avvocato Barbara Vannucci del foro di Firenze, si è costituita parte civile nel processo, riuscendo a far aggravare le imputazioni a carico dei trasportatori. "Il processo - continua la nota - è nato da una denuncia degli Animals’ Angels, presentata nel luglio 2005 in seguito alla segnalazione di un mezzo che trasportava 33 cavalli dalla Spagna verso la Puglia.

Gli attivisti dell’Associazione tedesca, infatti, il 23 luglio 2005, avevano verificato la presenza di una cavalla in gravi condizioni di salute, sdraiata sul fondo del rimorchio e incastrata tra le zampe degli altri cavalli. L’animale aveva gli occhi gonfi e completamente chiusi e presentava numerose ferite alla testa, causate dalla mancata separazione dagli stalloni presenti nel mezzo. La Polizia Stradale di Montecatini (Pistoia), chiamata dagli attivisti di Animals’ Angels, aveva ordinato ai due conducenti di dirigersi verso il punto di sosta di Manziana (Roma) per effettuare lo scarico degli animali, ma questi avevano ignorato l’ordine proseguendo verso la loro destinazione.

Solo in seguito a un’ulteriore richiesta di intervento, la Polizia stradale di Roma Nord ha provveduto a scortare il mezzo presso una stalla a Lunghezza (Roma), e all’arrivo, alle ore 1:45 del mattino del 24 luglio, gli animali sono stati fatti scendere". "Le condizioni della cavalla - chiamata Magdalena dagli attivisti degli Animals’ Angels - sono apparse subito drammatiche, l’animale respirava a fatica e non era in grado di alzarsi, né di scendere dal rimorchio. Ai ripetuti tentativi dei due autisti e dei proprietari della stalla di far alzare l’animale, la cavalla ha risposto tentando disperatamente di alzarsi, ricadendo purtroppo rovinosamente e sbattendo anche la testa, per poi esser trascinata giù dal camion per la coda.

All’arrivo del veterinario di turno, prelevato dagli agenti della Polizia tre ore dopo la notifica delle condizioni dell’animale, questa era in agonia. Nonostante ciò il veterinario non ne disponeva l’eutanasia ma autorizzava l’uso di una ruspa e delle corde per tirare su la cavalla e portarla nella stalla, dove nella tarda mattina l’animale moriva tra atroci dolori" spiega ancora il comunicato della Lav. “Magdalena era una cavalla tra i tanti che ogni giorno vengono trasportati per migliaia di chilometri solo per essere macellati.

Ci auguriamo che la sentenza possa dare un minimo di giustizia a lei e i suoi compagni – dichiara Christine Hafner, responsabile per l’Italia di Animals’ Angels –. Quella che per molti era solo ‘carne da macello’, per noi era un essere vivente che con grande dignità ha sopportato sofferenze e dolori ingiustificabili”. “Questa sentenza è di assoluta importanza perché ancora una volta conferma il principio, già chiarito da numerose sentenze oltre che dalla ratio della norma, per cui le attività di settore e commerciali con impiego di animali vivi come, in questo caso, il trasporto di animali destinati al macello, ricadono pienamente nella disciplina penale a tutela degli animali, e quindi tutti questi esseri viventi vanno tutelati al pari degli altri – dichiara Carla Campanaro, dell’Ufficio legale della Lav –.

Esprimiamo, infine, la nostra gratitudine all’avvocato Barbara Vannucci del Foro di Firenze, per l’assistenza, la professionalità e la costanza fornite nel procedimento”.

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