Manifestazione degli insegnanti al Saschall

Docenti e non docenti, genitori e figli, sindacato insieme e d'accordo: un percorso che si intensificherà e diversificherà nei prossimi giorni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2010 21:44
Manifestazione degli insegnanti al Saschall

Firenze 15.09.2009.- Le assemblee sindacali convocate per oggi, primo giorno di scuola, in 8 province della Toscana, malgrado gli attacchi messi in campo da più parti, hanno visto un'eccezionale partecipazione. Non si ha davvero ricordo di assemblee così massicciamente partecipate. I numeri di questa giornata di mobilitazione (tra parentesi le sigle sindacali promotrici):

a Arezzo: (FLC Gilda) hanno partecipato in 800; a Firenze : (FLC - CISL Scuola - Gilda) oltre 4000 ; a Grosseto (solo la FLC) 1500 partecipanti; a Livorno (FLC e Unicobas) 1400; a Lucca (FLC -Cobas e Gilda) 1500; a Massa (FLC ) 500; a Pisa (FLC,CISL Scuola,Snals e Cobas) 2000; a Prato (FLC,CISL Scuola, Gilda) 2000.
“1221 docenti e 732 unità di personale di servizio.

A tanto ammontano i tagli di personale della Riforma Gelmini in Toscana. E in due anni i posti tagliati saranno 4288. È come se, da un giorno all’altro, chiudesse i battenti una delle più grandi realtà industriali e occupazionali della nostra Regione”. Lo dichiara, in una nota, il Coordinatore dell’Idv Toscana, on. Fabio Evangelisti. “L’Italia dei Valori – spiega Evangelisti – anche oggi era al fianco degli oltre 15mila lavoratori dell’istruzione pubblica scesi in piazza in tutta la regione.

Ma la solidarietà non basta più. Non possiamo assistere inermi a questa certosina mattanza di tutti i valori fondamentali sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Per questo, sin da oggi, primo giorno di scuola, coordinandoci con l’iniziativa lanciata dal Partito a livello nazionale, stiamo organizzando in tutte le province toscane un massiccio volantinaggio davanti a tutte le scuole per illustrare la nostra proposta di riforma della Scuola in ogni suo ordine e grado”. “L’Italia dei Valori sostiene la diminuzione del numero degli alunni nelle classi per garantire i requisiti di sicurezza e l’efficacia dell’insegnamento.

Vogliamo che ogni alunno diversamente abile possa beneficiare di un insegnante di sostegno. Vogliamo innalzare la scuola dell’obbligo a 18 anni. In particolare, vogliamo che sia garantita la continuità didattica, stabilizzando il personale docente e introducendo un organo di controllo volto alla valorizzazione del merito degli insegnanti. Dobbiamo tornare a iniettare linfa vitale nell’istruzione pubblica, rafforzandone i finanziamenti, in sintonia con le politiche scolastiche internazionali, perché puntare sull’istruzione è il primo passo anche per uscire dalla crisi e garantire un futuro solido al nostro paese.

“La scuola – conclude Evangelisti - è il sistema ematico del nostro Paese, diceva Piero Calamandrei. Non permettiamo di lasciarci dissanguare da Berlusconi e dal suo governo di aguzzini”. “La qualità della scuola dipende innanzitutto dalle qualità umane e formative delle persone che la animano, prima ancora che dalle risorse finanziarie a disposizione”. Questo quanto dichiarato dal consigliere del PdL Emanuele Roselli. “La scuola italiana ha bisogno innanzitutto di ‘maestri’, la cui mancanza è più decisiva di quella delle risorse, che purtroppo non sono infinite.

Dobbiamo avere il coraggio di superare le false e strumentali equazioni che vogliono farci credere che la qualità della scuola dipenda esclusivamente dalle risorse economiche, che pur sono importanti e necessarie. Ma una scuola con i banchi d’oro non è, automaticamente, una buona scuola. Il ‘fattore umano’, la passione e la libertà della persona nell'ambito educativo solo l'elemento decisivo e discriminante e nessuna normativa e nessun stanziamento economico può eliminare questo spazio di responsabilità personale.

Le risorse sono importanti, ma davvero vogliamo credere che la passione, la bravura e le capacità di un insegnante dipendano da quanto viene pagato a fine mese?” ha notato l’esponete del centrodestra. “Quel che ha fatto Don Milani deve essere esempio per tutti: la vera differenza nel mondo della scuola non la fanno le risorse economiche, ma gli insegnanti che hanno davvero passione per ciò che insegnano e per i ragazzi che hanno davanti. Senza una responsabilità personale non riusciremo mai a migliorare la scuola italiana ed offrire ai nostri figli una vera educazione che nessuna legge, di destra o di sinistra che sia, potrà mai garantire.

Il nostro Paese vive un’emergenza educativa prima ancora che scolastica. E’ necessario uscire dagli steccati ideologici e iniziare a lavorare tutti insieme per cercare di costruire un sistema scolastico basato davvero sul merito e sulla qualità” ha concluso Roselli. "Il nostro pieno sostegno e ringraziamento a tutti coloro che oggi hanno partecipato alla riuscitissima assemblea del Saschall. Li ringraziamo perchè non si battono solo per loro stessi, ma per la difesa del futuro civile di questo Paese, e dei suoi valori fondanti Costituzionali.

Il successo incontrovertibile della giornata dovrebbe far riflettere il Governo: i cittadini non vogliono i tagli alla Scuola Pubblica" - lo dichiara il Consigliere FdS/Verdi Mauro Romanelli, componente della Commissione Istruzione del Consiglio Regionale della Toscana. "Grati per questa straordinaria dimostrazione di civismo e partecipazione, ribadiamo le nostre richieste, già avanzate nei giorni scorsi e a fine Luglio, alla Giunta Regionale Toscana: costituirsi parte legale nei ricorsi contro l'illegittimità dei provvedimenti del Ministro, e attivare risposte immediate per gli insegnanti precari rimasti senza cattedra." "A questo proposito noi abbiamo proposto due soluzioni: utilizzarli per iniziative capillari contro l'insuccesso scolastico, e per progetti legati all'ora alternativa alla religione cattolica, che una recente sentenza del Tribunale di Padova obbliga a garantire in tutte le Scuole". “Di fronte allo sciopero mascherato da assemblea indetto stamani da alcuni sindacati sorge spontanea una domanda: cosa hanno ottenuto oggi i contestatori? Se il loro obiettivo era soltanto strappare gli applausi di certi professori, allora possiamo dire che l’hanno raggiunto.

Se invece era creare il caos, dati alla mano, possiamo dire che hanno miseramente fallito”. Questo il commento di Tommaso Villa, consigliere regionale del PdL e coordinatore regionale della Giovane Italia, all’assemblea indetta stamani da alcuni sindacati in occasione del primo giorno di scuola. “Ci risulta che le scuole superiori abbiano fatto lezione, senza particolari problemi, salvo i disagi creati ai presidi. Le scuole primarie hanno invece prudentemente ritenuto opportuno restare chiuse, ledendo il diritto di molte famiglie che non condividevano le proteste demagogiche dei sindacati.

E’ questo il risultato che volevano ottenere?”, si domanda Villa. “Se così è, la prossima volta convochino l'ennesimo ‘girotondo’ anti-Berlusconi e non prendano in giro le famiglie che hanno a cuore formazione dei propri figli. La riforma della scuola è ormai realtà, e a niente servono le proteste, così come lo stanco rituale delle occupazioni, che scommettiamo riprenderanno puntualmente come ogni autunno”.

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