Primo giorno di scuola tra classi affollate e riduzione del tempo pieno

Oggi tanti plessi sono rimasti chiusi per l'iniziativa sindacale: in piu' di 3000 manifestano a Firenze. Assemblea dei lavoratori anche a Livorno. Domani il Pd di Siena davanti alle scuole e un sit-in dei genitori a Luco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2010 14:05
Primo giorno di scuola tra classi affollate e riduzione del tempo pieno

Sono rimaste chiuse oggi tante scuole per l’alta adesione dei docenti all’assemblea sindacale che si tiene a Firenze. Piu' di tremila persone stanno animando al Saschall l'assemblea provinciale di protesta contro i tagli alla scuola. Sarà domani in gran parte il primo suono della campanella per bambini e ragazzi, che al loro rientro trovano classi più affollate e minore offerta formativa. «La grande partecipazione a questa iniziativa è un segno importantissimo in un momento nel quale si assiste ad un attacco inusitato e feroce contro l’istruzione, la ricerca e l’università».

Lo ha detto l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi intervenendo, questa mattina al Saschall. «Nel Paese c’è una gravissima emergenza – ha aggiunto l’assessore – il Governo sta distruggendo, con un disegno scientifico, l’istruzione pubblica. Il compito della scuola è quello di formare cittadini consapevoli ma si preferisce, probabilmente, ‘sfornare’ persone che non sanno pensare. Si sta tagliando su tutto, compresa la formazione dei docenti, fondamentale per avere insegnati di qualità».

«Investire nella scuola pubblica è invece una delle priorità di questa amministrazione comunale – ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi - dal nostro bilancio, nonostante il Governo faccia mancare sempre più risorse, non è stato tolto niente. Anzi, abbiamo cercato di fare anche qualche miracolo e in parte ci siamo riusciti. L’anno scolastico a Firenze si aprirà nel migliore dei modi con tutti i servizi a disposizione, con molte attività aggiuntive che verranno fatte nelle classi, con un grande coinvolgimento delle istituzioni cittadine per attività all’interno delle scuole».

«Ogni anno spendiamo per la scuola 80milioni di euro – ha spiegato l’assessore all’educazione – una cifra importante se si pensa che la nostra amministrazione ha una spesa corrente di 500milioni di euro. Il Comune di Firenze, come molti altri Comuni italiani, svolge però un ruolo sostitutivo dello Stato mentre il governo centrale, ogni anno, riduce le risorse. Ad esempio per le scuole dell’infanzia e i servizi collegati, che toccherebbero allo Stato, il Comune investe, ogni anno, oltre 15 milioni di euro».

«Scuola vuol dire formazione alla cittadinanza consapevole – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – ecco perché l’amministrazione comunale sostiene la lotta di chi difende questo modello di istruzione. Non possiamo permettere a nessuno di ledere il diritto a sapere e conoscere: vivere la scuola al ribasso è una colpa e una scelta che non possiamo tollerare». "Purtroppo l’assegnazione effettiva del personale da parte del Ministero conferma i dati ufficiosi diffusi a giugno – ha detto l’Assessore alla Pubblica Istruzione di Calenzano, Monica Squilloni – a riprova del fatto che il mio non era allarmismo, come riteneva qualche consigliere dell’opposizione, ma una semplice constatazione della situazione.

Mi piacerebbe essermi sbagliata ma non è così. I nostri ragazzi si trovano davanti una scuola pubblica che li forma sempre peggio e sempre meno". Il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, è intervenuto questa mattina, presso la Scuola Edile di Livorno, all’assemblea dei lavoratori della scuola, promossa da alcune organizzazioni sindacali. Al termine ha affermato che “la nostra presenza a questa manifestazione vuole essere il segnale dell’attenzione dell’Amministrazione Comunale e della nostra volontà di aiutare a superare alcuni problemi della scuola, per quanto ci è possibile e per quanto è di nostra competenza”.

“Ma soprattutto – ha proseguito siamo convinti che non si possono buttare via vite di persone che magari da dieci anni attendono un posto di lavoro e che si sono comportate correttamente sul posto di lavoro, precario, che hanno avuto”. Sono oltre 3000 (3057) gli studenti che dal 15 settembre siedono sui banchi delle scuole di Pontassieve. 614 sono i bambini di età compresa tra 3 e 6 anni che frequenteranno le 7 scuole materne (soltanto quelle pubbliche), a questi si aggiungono 110 coetanei che risultano iscritti alla scuola materne parificate San Giuseppe di Pontassieve e Sacro Cuore di Sieci: in totale, rispetto all'anno scolastico precedente, un aumento di 47 allievi.

968 invece, gli alunni nelle scuole elementari pubbliche, a cui vanno aggiunti gli 88 della scuola elementare parificata Giuntini, per un totale quindi di 1056 studenti della fascia di età dai 6 ai 10 anni, ed anche qui un aumento di qualche decina di studenti. Sono invece oltre 40 in più i ragazzi che frequenteranno la scuola Media Maria Maltoni. Si passa infatti dai 466 dell'anno scolastico 2009/10 ai 508 di quello che prenderà il via il prossimo 15 settembre. Un volantinaggio davanti a tutte le scuole elementari e medie inferiori e superiori di Siena per dire no ai tagli della Riforma Gelmini, che sta mettendo in ginocchio il sistema scolastico del nostro Paese.

E’ quello organizzato dai democratici dell’Unione comunale di Siena per domani (giovedì 16 settembre) a partire dalle ore 7.45. In occasione della riapertura dell’anno scolastico, i democratici senesi saranno davanti a tutte le scuole cittadine per incontrare genitori, insegnanti, alunni e personale tecnico-amministrativo, per discutere i motivi della dura opposizione del Pd alla cosiddetta riforma Gelmini e far conoscere le proposte del Partito democratico sulla scuola. Un sit-in fuori dalla scuola dalle 8 alle 10,30.

Questa la forma di protesta che adotteranno domani mattina i genitori degli alunni di prima e seconda elementare di Luco di Mugello contro la riforma Gelmini e il taglio del tempo pieno, “per difendere il diritto all’istruzione ed assicurare ai loro figli le 40 ore settimanali”. I bambini non verranno fatti entrare a scuola, mentre ai genitori degli alunni delle classi terze, quarte e quinte è stato invece chiesto di aderire alla protesta. E domattina a Luco a incontrare i genitori ci sarà il sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini, per sentire le loro ragioni e confrontarsi: “L’Amministrazione comunale li ha già incontrati e abbiamo potuto condividere il loro reale disagio ma in questo caso, purtroppo, possiamo fare ben poco, sono decisioni che non dipendono da noi e che risentono dei tagli sugli organici di docenti e ore di insegnamento dettati dai provvedimenti attuati dal governo”.

I genitori, dopo che le 40 ore settimanali non sono state concesse, chiedono “un intervento straordinario volto a garantire una scuola di qualità nel proprio paese visto che la struttura è nuova, perfettamente a norma e quindi adeguata ad accogliere classi a 40 ore”. E col taglio delle 40 ore temono un calo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico e la possibile chiusura della scuola. “Una scuola - ricorda il sindaco di Borgo Giovanni Bettarini - dove pochissimi anni fa abbiamo realizzato un nuovo edificio di 250 mq, con spazio mensa e una sala palestra-polivalente, per un investimento complessivo 513mila euro.

Non vorremmo che gli investimenti e gli sforzi del Comune alla fine fossero vanificati, con un impoverimento per la frazione e la comunità di Luco. Quello che sta succedendo anche a Luco, come ho scritto nella lettera al ministro Gelmini, è la conseguenza delle scelte compiute dal governo, scelte che avrebbero creato una situazione insostenibile per le famiglie, per le scuole e per gli stessi Comuni. E così sta accadendo, con forme clamorose di protesta degli insegnanti, dei genitori, e un senso di frustrazione e di rabbia che pervade le famiglie che si vedono negare risposte ai bisogni dei figli”. È stata una grande festa ieri il primo giorno di scuola a Chiusi, tra palloncini tricolori, musica, uno spettacolo teatrale dei bambini, scritte augurali e persino un elicottero che ha volteggiato sui tetti.

Insomma, si è respirata l’aria di una realtà probabilmente diversa e migliore, rispetto ad altre parti del Paese. Chiusi – come ha ricordato il vicesindaco Bardini – ha dimostrato “che si può fare molto, attivando le dovute sinergie”. Sono state ristrutturate tutte le scuole, garantendo confort e sicurezza, attrezzature all’avanguardia, aggiungendo nuovi spazi e funzionalità per l’insegnamento: laboratori per sviluppare corsi e l’apprendimento di materie come le lingue, la musica o le scienze.

E poi lavagne elettroniche, computer, biblioteche, una nuova palestra, persino un orto e un campo sportivo in erba sintetica. La didattica è notevolmente migliorata, grazie anche al progetto della comunità educante “Insieme per crescere”. Il lavoro svolto ha ricevuto importanti riconoscimenti a livello nazionale per la qualità dell’insegnamento o singoli progetti come il giornalismo, la sicurezza, i prodotti della terra, le gare sportive o la musica. “Purtroppo – ha aggiunto Bardini - con pochi docenti e con il personale tecnico ridotto rischiamo di tornare ad imparare solo a scrivere, leggere e tener di conto, e niente più”.

Anche a Chiusi si deve ricorrere ai volontari delle associazioni per coprire la carenza dei bidelli, fino al paradosso di avere aule nuovissime ma troppo piccole per ospitare i 31 alunni in una classe, previsti dalla riforma Gelmini. Inoltre, il Comune ha dovuto accollarsi l’aumento del trasporto scolastico, per evitare che il maggiore costo fosse sostenuto dalle famiglie. I problemi non mancano, ma nemmeno la volontà di affrontarli e di risolverli. “ La scuola, ha detto il Sindaco di San Miniato Gabbanini, è messa a rischio dalle scelte del governo.

Stiamo affrontando un momento difficile. Abbiamo però l’impegno di garantire le attività didattiche per mantenere i livelli di eccellenza che sempre hanno contraddistinto la nostra istruzione. Vogliamo infondere fiducia nei nostri studenti perché in loro risiede la speranza di un futuro migliore. Nel sistema scolastico devono trovare quegli insegnamenti preziosi e rigorosi per affrontare il futuro ed avere un ruolo nella società e nel mondo economico. Compito di noi amministratori è quello di rafforzare l’istruzione e vanno pertanto aumentate le risorse, in modo da concentrarle per favorire l’emersione di poli di eccellenza, come nel nostro caso.

Purtroppo a causa dei tagli operati dal governo centrale ci sarà un peggioramento della struttura organizzativa delle scuole sia nel 2011 che nel 2012”.

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