Scrittore iraniano condannato a morte lascia Chiusi dopo 2 anni

L’iraniano Ehskevari domani, sabato 11 settembre 2010, saluterà gli amministratori comunali e lascerà Chiusi, dopo aver trovato ospitalità nell’ambito del progetto Icorn (International Cities of Refuge Network for Freedom Expression).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2010 16:46
Scrittore iraniano condannato a morte lascia Chiusi dopo 2 anni

L’iraniano Ehskevari domani, sabato 11 settembre 2010, saluterà gli amministratori comunali e lascerà Chiusi, dopo aver trovato ospitalità nell’ambito del progetto Icorn (International Cities of Refuge Network for Freedom Expression). Per lui sono stati due anni proficui, visto che ha potuto completare il primo volume sulla storia dell’Iran e scrivere articoli. Ehskevari giudica Chiusi “un luogo di cultura e memoria della civiltà etrusca, molto tranquillo e silenzioso, l’ambiente ideale per il mio lavoro.

I cittadini sono molto affettuosi ed ospitali: nonostante le mie difficoltà con la lingua, ho potuto apprezzarli e mi hanno aiutato molto”. Ora è arrivato il momento dell’addio. Chiusi, che aderisce al progetto lanciato dal Parlamento internazionale degli scrittori (ha già ospitato il russo Pelevin) e sostenuto dalla Regione Toscana, accoglierà un nuovo intellettuale grazie all’abitazione messa a disposizione dalla giornalista e scrittrice Maria Pace Ottieri. Ehskevari probabilmente troverà un nuovo rifugio, vista la situazione in patria.

“Il momento per l’Iran – afferma - dal punto di vista dei diritti umani e soprattutto della libertà di espressione non è mai è stato così critico. La cosa importante però è che il movimento democratico contro il regime, specialmente da un anno a questa parte, non è stato mai così forte, serio e pieno di speranza”. L'intellettuale, già candidato al Nobel, è stato accusato di apostasia in un tribunale religioso ed il verdetto è stato pena di morte. Ci sono state proteste da tutto il mondo contro questa decisione e lo stesso leader iraniano, l'ayatollah Khamenei, ha dichiarato il suo malcontento sul verdetto del tribunale.

Si comprende bene che il personaggio sia obbligato ad accettare forme di solidarietà internazionale, per la sua stessa sopravvivenza. Ehskevari è nato nel 1949 da genitori analfabeti. Nel 1961, suo padre lo fece entrare nel seminario della città per farlo diventare pastore. Durante il periodo degli studi religiosi si avvicinò anche allo studio della letteratura, entrò in contatto con la realtà politica di quel tempo, pubblicò libri e articoli, diventò simpatizzante dell'ayatollah Khomeini.

Nel 1974 venne considerato un dissidente politico, quindi incarcerato per diversi mesi. Diventato un membro del primo parlamento dopo la rivoluzione 1979, si oppose all'oppressione della libertà di parola. Come molti esponenti politici indipendenti fu isolato politicamente. Docente alla Allameh-ee-Tabataba University, ha scritto un testo per "Storia dell'Islam", ed è stato invitato a fornire documenti per la Grande Enciclopedia di Islam (Gei). Autore di oltre cinquanta pubblicazioni, ha tradotto diversi libri e collaborato a riviste.

Eshkevari non è mai stato un membro di gruppi politici, ha preso posizione sulla violazione dei diritti umani e la repressione della libertà. Nel 2000, nel corso di una conferenza a Berlino per la fondazione Heinrich Boell, sul futuro delle riforme in Iran, Eshkevari ha espresso le sue idee riformiste mettendo tra l’altro in dubbio l’obbligo di portare il velo per le donne. Questa presa di posizione ha sancito la sua condanna.

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