Prato: l'estate dei Rom divide la città

L'impegno della Chiesa pratese nei confronti degli immigrati irrita la Lega Nord. Tosoni “Perché non se li prendono anche in Vaticano?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2010 15:10
Prato: l'estate dei Rom divide la città

Monsignor Brunetti è Parroco di Maliseti, esponente della Caritas e Vicario del Vescovo per gli immigrati. “Contro gli immigrati una legge ingiusta, accoglieremo tutti quelli che potremo. Cristiani, non siate dei venduti”: così nei giorni scorsi mons. Brunetti, che chiarisce e amplia l'intervento sull'immigrazione e la nuova legge, e aggiunge sui nomadi ‘hanno il diritto di movimento in Europa e d’insediamento’. L'impatto della crisi rende difficile la convivenza nel tessuto sociale pratese, ma «Solo da una decina d'anni è diventata prevalente l'immigrazione straniera» spiega Santino Brunetti. “I Rom non sono un fastidio? Allora perché non se li prendono pure in Vaticano?” commenta così Federico Tosoni, segretario provinciale nonché consigliere comunale della Lega Nord laniera, l’intervento a mezzo stampa di monsignor Santino Brunetti, sacerdote vicario episcopale per gli immigrati della Diocesi di Prato.

“L’intervento di monsignor Brunetti ha il tono del comizio politico, non del sermone religioso. Se vuole scendere in politica – prosegue il leader pratese delle camicie verdi –, è libero di farlo, ma non è più tollerabile che i membri della Chiesa continuino a farci la morale sulla questione immigrazione quando in Vaticano ci sono leggi ristrettissime al riguardo. La Chiesa dovrebbe aiutare gli immigrati che decidono di stabilirsi sul nostro territorio aiutandoli a integrarsi nel rispetto delle nostre leggi e della nostra cultura, e non come espresso dallo stesso monsignor Brunetti che qualche mese fa invitò gli stranieri di Prato a ribellarsi alle leggi del Governo nazionale.

Ma, soprattutto, non dovrebbe fomentare chi sfrutta in maniera parassitaria le risorse dei cittadini che pagano regolarmente le tasse. I rom, infatti – seguita il consigliere comunale del Carroccio, nonché presidente della commissione sicurezza –, sfruttano gli allacciamenti del Comune a spese dei contribuenti. Perché non si spostano invece di stabilizzarsi in campi sfruttando in maniera parassitaria, ossia senza contribuire minimamente, le nostre risorse? Perché la Chiesa non accetta insediamenti di questo genere anche a Città del Vaticano? Perché il Vaticano – conclude Tosoni – non apre le proprie porte all’ondata di clandestini e nomadi che solo l’Italia, a quanto pare, dovrebbe accogliere?”.

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