Scuola: la Regione Toscana stanzia fondi per nuove sezioni, ma non basta

A Siena manifestazione promossa dal Pd contro i tagli alla scuola pubblica, che si terrà venerdì 27 agosto da Sant'Agostino alla Fortezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2010 15:48
Scuola: la Regione Toscana stanzia fondi per nuove sezioni, ma non basta

La Regione ha deciso di finanziare nuove sezioni di scuola dell'infanzia per il prossimo anno scolastico, facendo così tirare un sospiro di sollievo ai genitori. La Regione supplisce lo Stato ancora una volta e aiuta i Comuni assicurando l'asilo a molti bambini che sarebbero rimasti esclusi, dimostrando ancora una volta che la scuola è un bene su cui investire e non un costo da tagliare. I servizi all'infanzia sono il fiore all'occhiello dell’amministrazione, sono utilizzati e apprezzati, e questo fa capire la loro importanza per tante famiglie.

Al tempo stesso, però, siamo di fronte a una dura realtà, legata alla sensibile diminuzione di risorse e alle conseguenti difficoltà, fin dal prossimo anno, a mantenere il servizio allo stato attuale. “Purtroppo - commenta Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - non si può accettare che si debba pensare alla scuola dell’infanzia da parte della Regione, o degli enti locali e come, già accaduto lo scorso anno, con l’intervento di Uncem e Comunità montane. La didattica è un dovere generalizzato da cui lo Stato non si può sottrarre delegandolo alla periferia”.

I costi per l’apprendimento non possono essere considerati un peso. “Se si deve tagliare - dice Giurlani - si tagli altrove ma non nel settore dell’istruzione. Non siamo più ai tempi del fascismo quando l’ignoranza scolastica era la prassi. Il mondo è andato avanti: è vero che c’è internet, ma la scuola non si può sostituire. E non si possono accampare scuse perchè gli iscritti sono pochi. Il diritto all’apprendimento non deve conoscere il numero degli allievi ma l’esistenza degli stessi.

Nè si può pensare di trasferire bambini piccolissimi da una paese all’altro a caccia di una scuola aperta creando disagi sia ai bambini stessi che alle famiglie. Se poi si pensa - conclude Giurlani - che anche i trasporti pubblici rischiano un pesante ridimensionamento, poichè in montagna non sono economici, allora si rischia di portare il paese ai tempi medioevali, se non peggio”. “Una manifestazione per dire ‘no’ alla cosiddetta riforma Gelmini, ‘no’ ai tagli indiscriminati alla scuola pubblica, ‘no’ a chi vuole un’istruzione statale di serie B, ‘no’ a chi considera la formazione e la preparazione dei nostri giovani uno spreco di risorse, ‘no’ a un governo che vuole solo fare cassa sulla spalle dei nostri ragazzi.

Per questo scendiamo in piazza il 27 agosto”. Con queste parole Elisa Meloni, segretario provinciale del Partito democratico, lancia la grande mobilitazione di venerdì prossimo, con ritrovo alle ore 18 in piazza Sant’Agostino, di fronte al liceo Piccolomini, e alle ore 18.30 partenza del corteo, accompagnato dalla musica della ‘Sciacchetrà street band’, che sfilerà lungo le vie del centro cittadino per raggiungere la Festa del Pd in Fortezza. Chiuderanno la manifestazione gli interventi di Stella Targetti, assessore regionale all’istruzione; Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd nazionale; Patrizio Mecacci, responsabile scuola del Pd regionale; e Marco Grandinetti, coordinatore nazionale Federazione degli Studenti. La situazione di Siena e provincia “La situazione della scuola – prosegue Meloni – è grave anche in provincia di Siena: nell’anno scolastico 2008-09 sono state ‘tagliate’ 150 persone, tra insegnanti e personale non docente.

Nei prossimi anni avremo ancora meno insegnanti e personale, classi più numerose, minore tempo pieno, meno ore di sostegno e il rischio concreto che alcuni istituti periferici del nostro territorio possano essere molto ridimensionati. In questa battaglia contro il declino della scuola pubblica il Partito democratico è a fianco dei lavoratori, delle famiglie e degli studenti, per salvare migliaia di posti di lavoro, per costruire una scuola moderna ed efficiente, per assicurare nella nostra provincia un sistema formativo di qualità”.

Una scuola stremata dai tagli. “La manovra varata dall’esecutivo – dice il segretario del Pd provinciale – colpendo Regioni, Province e Comuni, finirà per ripercuotersi negativamente sulla scuola, sull’edilizia scolastica e sulla formazione. Quella che il ministro Gelmini spaccia per riforma in realtà è un’operazione di tagli indiscriminati, che provocherà un peggioramento della qualità dell’istruzione. Già nel triennio 2009-11 il calo complessivo del personale della scuola è di 132mila unità: un vero e proprio licenziamento in massa, che impoverisce l’istruzione pubblica italiana allontanandoci dall’Europa e da quei Paesi nei quali governi meno miopi del nostro hanno capito che è fondamentale, tanto più in periodi di crisi economica, investire in cultura e istruzione”.

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