E il Premio Casato Prime Donne diventa un museo all’aria aperta

La vignaiola di Michael Austin Latka sarà istallata tra i filari di Brunello in occasione del Premio Casato Prime Donne il 18 settembre 2010 a Montalcino (Siena).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2010 16:45
E il Premio Casato Prime Donne diventa un museo all’aria aperta

Il Premio “Casato Prime Donne”, che ogni anno viene assegnato al personaggio femminile più emblematico e ai migliori contributi nella divulgazione di Montalcino, dà origine a un percorso fra le vigne di Brunello di Donatella Cinelli Colombini. Lungo l’itinerario ci sono le dediche delle vincitrici incise su blocchi di travertino e le opere di giovani artisti. Le istallazioni si aggiungono al paesaggio della Val d’Orcia per creare un capolavoro inedito che ogni anno – sono già sette - si arricchisce di nuovi contributi.

In occasione del Premio Casato Prime Donne 2010 arriva la statua dello scultore statunitense Michael Austin Latka che va inquadrata nella “Land Art” proposta culturale in armonia con l’ambiente e il paesaggio. Una proposta che porta le istallazioni artistiche fuori delle città e accresce la dignità degli scenari naturali conferendo loro un nuovo aspetto e un nuovo significato. Opere enormemente grandi, oppure, e questa è la nuova frontiera, “artistically correct” cioè compatibili con l’ambiente per materiali e soggetto.

E’ questa la scelta di Michael Austin Latka che ha usato il travertino del sud del senese per scolpire un’antica vignaiola riportandola fra i filari dove ha lavorato per centinaia d’anni. Il giovane sculture del Cunnecticut ha scelto di riprodurre in modo naturalistico e quasi filologico una di quelle donne minute, coraggiose, tenaci e instancabili, che costituivano il pilastro della campagna toscana. Un autentico omaggio alla storia di questa terra da un’artista che, pur provenendo da un altro Paese, ha saputo dare dignità di protagonista a chi, per secoli, è rimasta silenziosamente nell’ombra.

Grazie a un rigore formale che ha semplificato le forme, la vignaiola di Michael Austin Latka si è trasformata nel simbolo delle “Prime Donne” di un tempo, quelle da cui discendono le protagoniste della cantina “Casato Prime Donne” la prima in Italia con un organico tutto al femminile. Il trekking delle Prime Donne L’inizio del percorso è segnato dalle colombe di Orlando Orlandini, orafo e scultore di fama internazionale. Si tratta di otto colombe in ceramica smaltata, simbolo di pace e di femminilità, che sono state collocate vicino a una poesia di Frances Mayes.

Il percorso prosegue con tre enormi banderuole in ferro raffiguranti i “Gangheretti”, coloratissimi folletti disegnati da Alessandro Grazi, pittore e grafico senese a cui si deve il Palio di Siena del luglio 2007. Nel punto più alto del Casato Prime Donne c’è la dedica di Santa Francesca Cabrini alle donne “Vi benedica il Cuore SS di Gesù… il manto della Immacolata nostra Madre si tenda su tutte voi”. Qui Rossana Mulinari ha collocato “Animo”, una croce sorretta da sei blocchi di travertino.

Sul muro della cantina Casato Prime Donne ci sono le foto “Foemina” di Bruno Bruchi e Giovanni Senatore, quattro ritratti di donna contemporanei eppure molto diversi.. Sul muro della Tinaia c’è invece il calendario del Brunello in cristallo di Stefano Carlucci. L’istallazione 2009 è costituita dalle “Pietre Parlanti” di Jeff Shapiro, scrittore statunitense residente a Siena. Egli ha creato un lastricato che dialoga con chi ci cammina sopra. Inizia con un invito “See what’s growing”, “See in order to grow”, continua con una sollecitazione “Do you see? ” e si conclude con un monito “”And are you growing?”.

Ancora nello spirito della "Land Art" l'opera realizzata dal giovane architetto montalcinese Marco Pignattai, Ardita è una vacca Chianina a grandezza naturale in travertino che trascina un aratro come le vere vacche hanno fatto per secoli.

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