Vigneti come gallerie di arte moderna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2007 22:56
Vigneti come gallerie di arte moderna

2 ottobre 2007 MONTALCINO- La dedica della vincitrice del premio “Casato Prime Donne” 2007, Frances Mayes è scritta su un cippo di travertino vicino alla cantina di Donatella Cinelli Colombini. Accanto, sul muro dell’edificio ci sono otto colombe dell’orafo e scultore di fama internazionale Orlando Orlandini. Sono un simbolo di pace e di femminilità che ben si adatta alla cantina Casato Prime Donne, la sola in Italia, con un organico tutto femminile. Orlandini ha vinto per otto volte l’Oscar International Award, “Town & Country” massimo riconoscimento mondiale per gli artisti dell’oreficeria.

Le sue opere sono esposte nel museo di Palazzo Pitti a Firenze come quelle di Benvenuto Cellini e, al di la del valore intrinseco, vanno considerate come vere e proprie opere d’arte.
Le colombe di Orlando Orlandini segnano l’inizio di un percorso fra le vigne di Brunello, lungo il quale ci sono le dediche delle vincitrici del premio “Casato Prime Donne” : le volontarie del Telefono Rosa, le Suore Cabriniane, Kerry Kennedy, Carla Fracci ……donne che promuovono, con l’esempio e con specifiche azioni, il ruolo femminile nella società e nel lavoro.

Accanto alle dediche ci sono le opere d’arte di Marco Pignattai, Rossana Mulinari, Bruno Bruchi, Giovanni Senatore e Alessandro Grazi. Nell’insieme un museo open air da percorrere per arricchire gli occhi e lo spirito.
I “Gangheretti” sono banderuole giganti a forma di coloratissimi folletti disegnati da Alessandro Grazi pittore e grafico senese. Grazi è l’autore del Palio di Siena del 2 luglio 2007, un rettangolo rosso fiamma da cui sporgevano, in modo del tutto inconsueto, le teste di dieci cavalli.

Nel punto più alto dei vigneti, Rossana Mulinari ha messo una Croce in legno coperta di specchi e sorretta da sei blocchi di travertino disposti a conchiglia, con chiaro riferimento al cammino di Santiago di Compostela da lei percorso a piedi, da sola, per oltre duecento chilometri. Nella parte posteriore della cantina Casato Prime Donne, ci sono le foto “Foemina” di Bruno Bruchi e Giovanni Senatore. Quattro ritratti di donna molto diversi ma contemporanei: c’è una giovane di colore, in minigonna che corre nella metropolitana di Parigi e accanto una nonna che "tira i pinci" la tipica pasta di Montalcino.

Nel campo, dove ha lavorato per secoli, c’è la vacca chianina “Ardita” in travertino, realizzata dall’architetto Marco Pignattai nelle esatte dimensioni del vero "gigante bianco".
Con questo trekking i vigneti di Brunello diventano un luogo di meditazione in cui, più che in ogni altro luogo, vale la pena camminare.

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