Pedaggi autostradali: il TAR ha bloccato gli aumenti

Il Tar del Lazio ha sospeso gli aumenti tariffari autostradali che erano scattati lo scorso primo luglio in seguito al decreto legge 78/2010 e che in Toscana riguardano i caselli in prossimità della Firenze-Siena e della Siena-Bettolle.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 luglio 2010 19:31
Pedaggi autostradali: il TAR ha bloccato gli aumenti

Il Tar del Lazio ha sospeso gli aumenti tariffari autostradali che erano scattati lo scorso primo luglio in seguito al decreto legge 78/2010 e che in Toscana riguardano i caselli in prossimità della Firenze-Siena e della Siena-Bettolle. “Questa sentenza – affermano il presidente della Provincia Andrea Barducci e il vice presidente Laura Cantini – fa capire quanto fosse motivata la protesta del 2 luglio, quando i sindaci della zona e l’amministrazione provinciale protestarono nei pressi del casello autostradale di Certosa, contro quella che, allora, venne definita come una vera e propria gabella”.

“Ora anche il Tribunale amministrativo sostiene che al pagamento deve corrispondere un servizio – concludono Barducci e Cantini - e dunque il reale utilizzo di un’infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa”. “L’ordinanza del Tar del Lazio conferma la fondatezza delle proteste di enti locali, pendolari e cittadini contro un balzello iniquo e illegittimo, imposto dal governo”. A dirlo è l’assessore della Provincia di Siena alle infrastrutture Marco Macchietti.

“La Provincia di Siena - spiega Macchietti – stava già predisponendo un ricorso da presentare al Tar della Toscana analogo nella sostanza a quello promosso dalle amministrazioni di Lazio e Marche. Alla luce della sentenza di oggi ci fermiamo qui, sperando che l’ordinanza del Tar del Lazio possa mettere un punto fermo su tutta questa vicenda: al pagamento del pedaggio deve corrispondere un servizio e dunque l'utilizzo di un’infrastruttura. L’imposizione di un aumento ai caselli autostradali, così come introdotto dal governo, è stato solo un mero balzello: basti pensare a tutti quei casi in cui il pagamento aggiuntivo avviene in relazione ad uno svincolo stradale che non porta necessariamente l’automobilista alla fruizione dell'infrastruttura, come nel caso dei nostri caselli di Firenze Certosa e di Valdichiana”. “La Provincia di Siena – prosegue l’assessore - ha manifestato sin da subito il proprio dissenso verso una misura iniqua e illegittima, come dimostra oggi la sentenza del Tar del Lazio.

Nel nostro caso ci aggiungiamo il paradosso che il balzello sia piovuto su un’arteria, come la Siena-Firenze, che ha prima di tutto necessità di interventi consistenti di ammodernamento e messa in sicurezza. E’ da qui che vorremmo ripartire: in questo momento i nostri cittadini hanno bisogno di tutto fuorché di tasse aggiuntive da pagare”. "Questa sentenza fa giustizia di un balzello ingiusto che non affrontava il problema centrale, l'ammodernamento della nostra rete infrastrutturale".

E' stato questo il primo commento dell'assessore ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao in merito alla decisione del Tar del Lazio di sospendere il decreto del Governo che aveva disposto l'aumento dei pedaggi autostradali accogliendo le richieste delle province di Roma e Pescara e il Comune di Fiano Romano sui loro tratti di competenza territoriali. "Vogliamo predisporre insieme alle due province di Firenze e Siena un ricorso alla Corte Costituzionale - ha aggiunto Ceccobao – perché vogliamo impugnare il decreto legge al momento della sua conversione definitiva per ottenere la sua inammissibilità".

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