Pedaggi, interrogazione di Ceccuzzi al ministro Matteoli

Il deputato Pd: “Quantificare i proventi dei pedaggi e le risorse da destinare ad interventi sulle strade toscane”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2010 16:56
Pedaggi, interrogazione di Ceccuzzi al ministro Matteoli

Il pedaggio sui raccordi autostradali Firenze-Siena e Bettolle-Perugia è ancora al centro dell’iniziativa dei parlamentari senesi e toscani. Nei giorni scorsi, il deputato del Pd Franco Ceccuzzi ha presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per chiedere di quantificare le risorse che lo Stato ricaverà dal pedaggio e quelle che poi saranno effettivamente trasferite all’Anas per interventi di miglioramento sulle strade toscane.

"Dopo aver subito il danno con l'introduzione del pedaggio su strade dissestate e pericolose – dice Ceccuzzi – vogliamo evitare almeno la beffa che i ricavi tirati fuori dalle tasche dei cittadini della Toscana non siano poi spesi per l’ammodernamento delle nostre infrastrutture. Per questo chiediamo al Ministro Matteoli un impegno preciso, in attesa che vengano emanati idonei provvedimenti, per capire quante risorse aggiuntive entreranno nelle casse dello Stato e quando saranno messe a disposizione del compartimento Anas della Toscana che, al momento, non è in grado di coprire nemmeno le manutenzioni ordinarie.

Al ministro Matteoli ricordiamo che il lotto 9 della Siena-Grosseto è fermo da nove mesi. Inaccettabile”. “Le norme transitorie del provvedimento – si legge nell’interrogazione di Ceccuzzi, sottoscritta anche dai deputati Susanna Cenni, Raffaella Mariani e Luca Sani – in attesa del decreto del Presidente del Consiglio, prevedono una maggiorazione tariffaria di 1 euro per le classi di pedaggio A e B e di 2 euro per le classi 3, 4 e 5. I pedaggi vanno ad incidere in maniera rilevante sulla popolazione e sul tessuto produttivo della Toscana e della provincia di Siena”.

Le conseguenze del pedaggio sulla Bettolle-Perugia “Il casello Valdichiana – spiega Ceccuzzi nell’interrogazione – è l’unica strada a lunga percorrenza che congiunge la zona con Siena ed è quindi utilizzata da molti residenti dei Comuni della parte sud-est della provincia. Si tratta, in particolar modo, di pendolari che si recano nel capoluogo per motivi di lavoro e studio e che subiranno un aumento delle tariffe di circa 300 euro all’anno”. Le conseguenze del pedaggio sulla Siena-Firenze “Il pedaggio preventivo per percorrere la Siena-Firenze – si legge ancora nell’interrogazione – risulta inaccettabile sia rispetto alla situazione disastrosa del manto stradale, dissestato e pericoloso, che in relazione alla ricadute negative che comporterà per l’economia locale.

Il pedaggio, infatti, è quantificabile per i pendolari intorno ai 600 euro all’anno. Anche qualora escludesse i residenti, che però intanto pagano, il balzello penalizza fortemente le attività produttive, a partire dal turismo, e per di più non c’è alcuna garanzia che i proventi vadano poi a finanziare effettivamente gli interventi di Anas sulle strade toscane”.

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