Pedaggio sulla Firenze-Siena: monta la protesta dei comuni

Guida la rivolta il Comune di San Casciano in Val di Pesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2010 19:53
Pedaggio sulla Firenze-Siena: monta la protesta dei comuni

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA, 24 giugno 2010- “Pagare la strada che utilizziamo tutti i giorni per andare a lavorare o studiare? Un’assurdità alla quale diciamo con forza no. Non possiamo accettare che le tasche dei cittadini, già penalizzate dalla non facile situazione economica, siano vessate dall’ennesimo balzello del Governo: una nuova tassa sul Chianti e sulla Valdelsa”. Il gruppo di maggioranza del consiglio comunale di San Casciano (Partito Democratico e La Sinistra) non ci sta. E per contrastare il decreto legge contenuto nella manovra finanziaria (31 maggio 2010, n.78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica" ) che introduce il pagamento del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS SpA quindi anche su quello della Firenze-Siena, fa partire e diffonde una protesta a difesa dei cittadini.

Un coro di no che da San Casciano si allarga a macchia d’olio fino a coinvolgere i consigli comunali di una ventina di Comuni e persino le province di Firenze e Siena. I gruppi di maggioranza degli enti provinciali e dei Comuni di Firenze e Siena, Barberino Val d’Elsa, Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Impruneta, Tavarnelle Val di Pesa, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, Poggibonsi, San Gimignano, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti hanno aderito all’ordine del giorno elaborato dai consiglieri comunali di San Casciano Sandro Matteini (Partito Democratico) e Gianni Mazzei (La Sinistra per San Casciano).

Un documento che in questi giorni passerà al vaglio dei rispettivi consigli comunali. “Con questa protesta che nasce non a caso dal basso - commenta Francesco Nieddu, capogruppo del Partito Democratico di San Casciano - intendiamo lanciare un segnale chiaro al governo: il decreto legge in questione è inaccettabile sia perché l’Autopalio, l’arteria principale per il collegamento di tutti i territori del Chianti e importante viabilità a servizio di tre grandi zone industriali, da anni versa in condizioni pietose sia perché ancora una volta a pagare un provvedimento inutile e assurdo sono i cittadini”.

"Pensare di introdurre una gabella del genere - dichiara il sindaco Massimiliano Pescini - mi sembra la cosa più ridicola che si possa fare, non solo è lesiva della dignità degli enti locali, ma è dannosa per i cittadini, i turisti e i lavoratori ed è inaccettabile per la viabilità. L'ordine del giorno del gruppo di maggioranza si sta diffondendo rapidamente ed è la prima volta che una proposta politica che parte dal territorio raccolga un consenso così ampio. Quello che ci auguriamo è che la discussione che ne sarà fatta nei consigli comunali ottenga l'unanimità". La Provincia di Siena ha calcolato che il pedaggio, così come ipotizzato al momento dell’approvazione del decreto, potrebbe costare ai pendolari tra Siena e Firenze fino a 600 euro l’anno.

I gruppi consiliari PD si dicono inoltre preoccupati del fatto che l’Autopalio a pagamento determinerebbe uno spostamento del traffico, costituito in gran parte anche da mezzi pesanti, sulla viabilità ordinaria con conseguenze negative sulla viabilità, sulla sicurezza e sulla vivibilità dei centri abitati presenti lungo la Cassia. “Il raccordo autostradale Siena-Firenze - commentano all’unisono i gruppi del Partito Democratico dei Consigli dei comuni delle province di Firenze e Siena - “è privo di corsia d’emergenza, ha un pericoloso fondo stradale dissestato ciò nonostante nella manovra il Governo ha stabilito che le entrate derivanti dal pedaggio andranno infatti a riduzione dei contributi annui dovuti dallo Stato per investimenti relativi a opere e interventi di manutenzione.” Il Partito Democratico dice NO e propone soluzioni diverse e concrete.

“Con la presentazione - proseguono - dello stesso ordine del giorno in tutti i nostri consigli comunali intendiamo rifiutare ancora una volta l'improvvisazione di questo Governo che, dopo aver negato l'esistenza della crisi, ora cerca precipitosamente di trovare nuove entrate che potrebbero contribuire a deprimere ancora di più l'economia e ad aggravare la crisi.” Il Partito Democratico propone di affrontare seriamente la crisi con progetti ben più ambiziosi dei tagli del Governo. “Eliminiamo - concludono - davvero le spese improduttive, a partire però dagli sprechi del Governo centrale, realizzando un vero federalismo basato sulla responsabilità degli amministratori locali; approviamo misure urgenti per rilanciare lo sviluppo, a partire proprio dalla realizzazione di un’Autopalio sicura, gratuita a servizio dei cittadini, dei turisti e delle imprese.” Cinzia Dugo

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