Mondiali 2010: Slovacchia vs Italia 3-2, cronaca e pagelle

L'Italia è fuori dai Mondiali 2010. Sconfitta dalla Slovacchia del napoletano Hamsik chiude ultima nel Gruppo F e, quattro anni dopo i fasti di Berlino, è accomunata nel risultato dalla Francia. Insomma, out entrambe la finaliste di Germania 2006.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2010 18:58
Mondiali 2010: Slovacchia vs Italia 3-2, cronaca e pagelle

L'Italia, campione del Mondo quattro anni fa sotto il cielo di Berlino, torna a casa. Lo fa dopo un partita, l'ennesima ci verrebbe da scrivere, giocata solo a sprazzi e contro avversari sempre primi sulle palle alte, nei contrasti di gioco o sulle palle vaganti in mezzo al campo. A nulla servono i gol di Di Natale e Quagliarella. L'Italia, eccezion fatta per l'esordio col Paraguay, non ha mai fatto vedere grandi cose. Le ragioni di questa eliminazione (chiudiamo ultimi nel girone, dietro perfino alla Nuova Zelanda, mentre passano Paraguay e Slovacchia)? Difficile individuare la principale: troppi i moduli cambiati (4-2-3-1, poi, 4-4-2, poi ancora 4-3-3, per finire, nel secondo tempo di oggi nuovamente al 4-2-3-1); troppi giocatori fuori ruolo (Marchisio per due partite, Montolivo oggi); una difesa non più all'altezza di quella di quattro anni fa (5 gol subiti in 3 partite); punte titolari (Gilardino e Iaquinta) tutt'altro che prolifiche e al 100% della forma. C'è chi invoca Balotelli (ma nella fase finale dell'Europeo Under 21 in Svezia segnò sì nella gara d'esordio, ma nella seconda si fece espellere e, nella semifinale contro la Germania, pur rendendosi pericoloso non fece certo sfraceli) e Cassano (stesso discorso: Euro 2004 ed Euro 2008...

Cassano c'era, l'Italia non ha fatto poi un lungo cammino). Forse serve ripartire dai giovani. Il compito di ciò passa a Cesare Prandelli. Un grazie va a Marcello Lippi, perché c'ha fatto sognare il bis! Troppo semplice salire sul carro dei vincitori e scendere da quello degli sconfitti... in un Paese con poca memoria calcistica, speriamo che tifosi e media se lo ricordino. La cronaca 1': Di Natale (assieme a Iaquinta e Pepe forma il tridente d'attacco azzurro) ci prova da circa 40 metri con un tiro a spiovere; 6': Durica lancia Vittek che di testa, ma forse in fuorigioco, pesca Hamsik fra i due centrali a guardia di Marchetti, jabulani ciabattato malamente; 13': Stoch su punizione da posizione defilata mette palla centro, il sostituto di Buffon in volo allontana il pericolo; 24': clamoroso errore di De Rossi, forse il migliore fino ad oggi, che cerca di servire Montolivo, il passaggio è però è lento, anticipo di Hamsik che pesca Vittek, tiro di destro sul palo lungo e 1-0 per la Slovacchia.

Ancora una volta siamo sotto, è già accaduto con Paraguay e Nuova Zelanda, ma stavolta siamo anche 'virtualmente' fuori dai Mondiali 2010; 34': bomba di Strba da una trentina di metri, Marchetti in tuffo mette in angolo; 38': Montolivo ci prova anche lui da fuori area ma la palla finisce sul fondo senza creare eccessivi grattacapi a Mucha; 40': quasi autogol di Skrtel che di testa interviene su un cross spiazzando il proprio portiere e spedendo lo jabulani di poco sopra la traversa; 41': Strba out dopo uno scontro di gioco con Gattuso ma, nonostante un profondo taglio sul ginocchio, rimane stoicamente in campo; 47': è ancora un tiro da fuori area, stavolta di Kucka, a spaventare Marchetti ed i tifosi azzurri.

La palla però a lato dando l'illusione ottica del raddoppio slovacco; 48': Clamorosa occasione sui piedi di Montolivo. Di Natale si allarga sulla destra e crossa arretrato per il fantasista della Fiorentina che, al momento di concludere a rete, scivola e sparacchia fuori. 46': come nei precedenti match Marcello Lippi decide di cambiare giocatori e modulo già in avvio di ripresa. Dentro Quagliarella per Montolivo e Maggio per Gattuso. Adesso giochiamo con il 4-2-3-1. Lo stesso modulo, ma con interpreti differenti, bocciato nel secondo tempo del match d'esordio col Paraguay; 51': Pepe cross per Iaquinta che di testa mette a lato.

Dietro l'ariete della Juventus c'era però in ottima posizione Quagliarella; 56': Quagliarella si accentra palla al piede, passaggio a Maggio che sulla sua verticale pesca Di Natale, l'ex Empoli non riesce a coordinarsi nella giravolta e mette a lato; 57': Pirlo esordisce nel Mondiale Sudafricano prendendo il posto di Montolivo; 63': Di Natale chiama Mucha al doppio intervento; 67': gol-non gol di Quagliarella dopo una brutta uscita del portiere avversario. Ma dal replay televisivo la sfera sembra essere al di là della linea di porta e sarebbe stato l'1-1; 69': contropiede Slovacchia con Stoch che arriva all'uno contro uno ad una ventina di metri da Marchetti, prova il tiro: a lato; 73': Hamsik dall'angolo, palla ribattuta, ancora Hamisk che crossa basso, Vittek anticipa Chiellini e beffa Marchetti sul primo palo; 81': Quagliarella-Iaquinta (tacco)-Quagliarella, Mucha fa un mezzo miracolo, ma sulla ribattuta Di Natale accorcia le distanze; 85': 2-2 di Quagliarella ma la bandierina del collaboratore dell'arbitro Webb sanziona il fuorigioco dell'attaccante azzurro (c'è) e ristabilisce il risultato sul 2-1 per la Slovacchia; 88': 3-1 Slovacchia (Kopunek appena entrato si infila fra De Rossi e Cannavaro su una rimessa laterale).

Italia ormai KO; 92': Quagliarella, il migliore in campo, con un colpo sotto di chirurgica precisione fa 3-2; 94': Pepe, ad un cinque metri circa dalla porta avversaria, fallisce il possibile 3-3. L'Italia fa le valige e torna a casa. Tabellino Slovacchia (4-2-3-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Strba (Kopunek dall'86'), Kucka; Stoch, Hamsik, Jendrisek (Petras dal 93'); Vittek (Sestak dal 91'). All.: Weiss Tiri in porta: 4 (2) Tiri fuori porta: 6 (3) Corner: 6 (3) Italia (4-3-3): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito (Maggio dal 46'); Gattuso (Quagliarella dal 46'), De Rossi, Montolivo (Pirlo dal 57'); Pepe, Iaquinta, Di Natale. All.: Lippi Tiri in porta: 8 (2) Tiri fuori porta: 6 (4) Corner: 3 (2) Arbitro: Webb (Cann e Mullarkey) Marcatori: Vittek al 24' e al 73', Di Natale 81', Kopunek all'88', Quagliarella al 92' Ammoniti: Strba (S), Vittek (S), Cannavaro (I), Pekarik (S), Chiellini (I), Mucha (S), Pepe (I), Quagliarella (I) Espulsi: nessuno di Stefano Romagnoli Le pagelle di Antonio Lenoci Marchetti - 5 - Non ha confermato la grande tradizione dei portieri italiani e non ha saputo approfittare, come fu per Francesco Toldo agli europei.

Prende la prima rete dando l'idea di non essersi spinto ma di ricadere su se stesso. Il secondo lo subisce sul suo palo, sul terzo viene beffato in uscita Zambrotta - 5 - La sua partita più brutta ai mondiali, sbaglia molto, non spinge, nel primo tempo come tutti sparisce. Chiellini - 5,5 - Alcuni buoni recuperi, ma sulla corsa viene costantemente anticipato Cannavaro - 5 - Non sarà bollito ma la volontà non è tutto e contribuisce ad evidenziare una difesa lenta e poco reattiva Criscito - 4,5 - Non offre spinta, in evidente difficoltà Montolivo - 5 - La fine di un bel sogno, non tutta la colpa è sua, si ritrova all'interno di una squadra totalmente spenta, la presenza di Gattuso appare difficile da digerire.

Ci prova un paio di volte, allo scadere del primo tempo svirgola il potenziale pareggio. Peccato Riccardo, davvero. De Rossi - 4,5 - come per Montolivo, totalmente irriconoscibile, Ringhio avrebbe dovuto dare man forte al reparto mediano aiutando i due migliori giocatori azzurri ad offrire maggiori giocate, invece sia il romanista che il viola spariscono dalla scena. Per Lui anche l'errore che avvia l'azione della prima rete slovacca Gattuso - 4 - La sua presenza doveva essere di carattere, di potenziamento, il risultato è quello di ingombrare il campo, di far sparire la mediana azzurra ritenuta sino ad ora l'elemento migliore.

Inutile. Pepe - 5 - Dopo esser stato tolto a metà contro la Nuova Zelanda viene confermato per 90 minuti, indecisioni del mister o carenza di sostituti validi? Non si comporta male, troppo nervoso, pochi acuti, ma macina molti metri sulla fascia. Iaquinta - 4 - Ma perché lui? Il dualismo tra Gilardino e Pazzini si trasforma in un 4-3-3 nel quale Vincenzo si presenta come unica punta; lento, senza idee, si inceppa a metà strada quando porta palla, non trova la porta.

Non ripagare la fiducia, cosa rara da ottenere, non lascia spazio a giustificazioni. Di Natale - 5,5 - Non è il peggiore, però nel primo tempo conferma il vero problema dell'Italia, non saper andare a rete, non costruire azioni degne di nota. Nella ripresa segna perché nascono le azioni ed una la indovina. Almeno prova a saltare l'uomo. Dal secondo tempo: Pirlo - 6,5 - "E luce fu" Determinante, indispensabile, il centro di qualsiasi ragnatela, il punto di riferimento e di smistamento.

Sembra poco, cosa ci vuole a far girare il pallone a smistarlo? Ce ne vuole, ed è quello che è mancato all'Italia di Lippi. Entra lui e vediamo i veri azzurri. Quagliarella - 6 - Meriterebbe sette, ma la sua sceneggiata dopo il calcio rifilato all'estremo difensore slovacco deve essere sottolineata. Quasi segna, ci prova, si muove bene, poi la seconda rete con un tocco delizioso. Ma perché Lippi lo ha tenuto fuori? Maggio - 6 - Nettamente migliore dei suoi predecessori, almeno si propone e spinge, contrasta.

Forse troppo facile dopo tre partite piuttosto opache, ma entrare in una gara decisiva e dimostrare intelligenza merita un buon voto. Idem per Quagliarella, ma perché lo abbiamo visto solo oggi? Lippi - 3 - Sbaglia, sbaglia, sbaglia prepara l'Italia come vuole lui e poi la modifica, da par suo, come pretende lui. C'è qualcosa che non torna, probabilmente gli errori di valutazione non sono i soli errori commessi. Si assume le colpe ed augura in bocca al lupo al suo successore.

C'è un grave errore cronologico, perché il successore era già arrivato, sarebbe venuta meglio con le dimissioni regolari. Non ce la sentiamo di gravare sul voto ai singoli giocatori quando l'allenatore ci nasconde Quagliarella e Maggio, non si porta una valida alternativa a Pirlo, quando ha preparato per mesi la nazionale sulla sola presenza di quest'ultimo. Inoltre ci ha forzatamente imposto Camoranesi che si è dimostrato del tutto inadatto. Ha poi voluto provare la carta Gattuso ed ha eletto Iaquinta unica punta buttando via 45 minuti e più del mondiale che capita ogni 4 anni.

No, siamo seri, la colpa ai giocatori che non hanno sfruttato l'occasione per mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore, economico e sportivo, ci sta tutta, ma il voto più basso spetta a chi non ha saputo motivare, motivarli e divertirci, perché, forse, non era motivato lui stesso. In bocca al lupo a Prandelli, noi sì possiamo dirlo, adesso, più che mai.

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