TAV: chi cerca di impedire che il Comune di Firenze chieda la VIA?

Appello dei comitati fiorentini al Consiglio comunale che domani finalmente affronta la questione.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2010 23:00
TAV: chi cerca di impedire che il Comune di Firenze chieda la VIA?

Domani finalmente si torna a discutere in Consiglio comunale la Valutazione di Impatto Ambientale per la stazione Foster. L'ultimo tentativo è stato lunedì 14 giugno. A chi parla del pericolo delle dilazioni in rapporto alla richiesta di effettuazione della Valutazione d’Impatto Ambientale per la Stazione sotterranea ai macelli, il gruppo Spini per Firenze, in una nota firmata dai Consiglieri Valdo Spini e Tommaso Grassi ricorda che la data di presentazione della mozione è quella del 26 gennaio 2010.

“Sono quindi passati già 5 mesi senza che si decidesse in merito, un tempo che poteva essere anche sufficiente al Ministero dell’Ambiente per decidere. Certe ostilità e certi diversivi dell’ultima ora, che con vari motivi vengono sollevati per cercare di impedire che il Comune di Firenze chieda la VIA, ci fa pensare che questa richiesta sia molto seria e ben fondata e che sia veramente necessaria per un’opera che, come ha scritto un giornale cittadino, richiede una copertura equivalente a 7 campi di calcio e un palazzo di 6 piani da mettere sotto terra.” "Adesso, sindaco, urge il coraggio dell’intelligenza -invita Girolamo Dell’Olio, portavoce dell'associazione Idra- La crisi non ammette chimere.

Firenze non merita due buchi faraonici TAV di oltre 6 km, barriere sotterranee lunghe 2200 metri, decine di migliaia di tonnellate di cemento colate nella falda a sfidare edifici civili e manufatti storici che ci fanno patrimonio mondiale dell’UNESCO. Gioverebbero poi altre scosse al sistema nervoso di una popolazione già tanto provata? ASL e ARPAT pronosticano conseguenze non trascurabili su qualità della vita, salute, ambiente, mobilità. Ma quelle carte sono state nascoste sotto il tappeto.

La città non è stata consultata, non è stata informata. In cambio di cosa, alla fine? Il trasporto collettivo su ferro, già poco decente, si prepara a diventare da terzo mondo! Lacrime e sangue promette il premier dal sorriso facile, mentre il futuro è da anni sotto una pesante ipoteca bipartizan che pagheranno figli e nipoti e pronipoti. Di tutto avrebbe avuto bisogno il Mugello meno che del cemento facile che ha prosciugato pozzi e torrenti. Di tutto avrebbe bisogno Firenze meno che di un assedio che divora erario e minaccia di bloccare e far barcollare la città.

A cosa servirebbe allora, giocare la carta della sola stazione Foster e avallare i due mega-tubi quando è tutta un’idea di ‘crescita’ che è alle corde? Mezze verità non servono senza una strategia di fondo plausibile. Non è il momento di piccole glorie transitorie. Adesso è d’obbligo l’intelligenza. La prudenza. La parsimonia. La lungimiranza". "E' bene ricordare che Matteoli e Moretti hanno sempre cercato di scongiurare l'eventualità di una nuova VIA: per non perdere altro tempo, e per non perdere tutti gli spazi commerciali fin qui previsti -mettono in guardia dal Comitati dei Cittadini di Firenze- Ora parrebbe che lunedì 21 il Sindaco sarà finalmente presente al dibattito e alla votazione sulla mozione presentata da diversi gruppi dell'opposizione e della maggioranza che chiede la procedura di VIA.

In quell'occasione Renzi avrà modo di ricomporre i fatti (i lavori per la TAV che procedono indisturbati) con le parole (la sua contrarietà alla stazione Foster e al buco sotto Firenze). Ancor più ci convincerà se sarà presente anche la sera all'Istituto Stensen dove il Comitato contro il sottoattraversamento ha indetto un'assemblea alla quale è stato invitato. Intanto lo scorso 10 giugno il Comitato Ex Panificio Militare ha organizzato una partecipata assemblea di cittadini preoccupati per l'impatto dell'enorme scavo della nuova stazione AV nell'area degli ex Macelli, dello Scavalco, già realizzato al 50% e di tutte le opere collaterali, compreso il tunnel.

L'elenco dei pericoli, il dibattito sulle forme di autotutela, l'allarme per i disastri annunciati e probabili non deve però farci smarrire la capacità di ragionare sulla situazione che si sta determinando in città".

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