In provincia di Firenze troppi cervi, daini e cinghiali

Sono circa 27mila i caprioli e oltre 20mila i cinghiali presenti sul territorio provinciale. Una delibera della Provincia di Firenze ha delineato gli obiettivi che dovranno essere raggiunti su tutto territorio. Effetti su agricoltura e sicurezza stradale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2010 16:25
In provincia di Firenze troppi cervi, daini e cinghiali

Controllare la popolazione faunistica del territorio per prevenire ed evitare ulteriori danneggiamenti ad agricoltura ed incidenti stradali. È stata approvata dalla Provincia di Firenze una nuova delibera, che si va ad inserire nel Piano Faunistico quinquennale, che è andata a monitorare e a riequilibrare la densità faunistica degli ungulati (categoria di mammiferi che prende il nome dalla caratteristica di avere il peso complessivo poggiante sugli zoccoli) del territorio provinciale. La popolazione degli ungulati è difficilmente delineabile con precisione, ma sono ben note le aree di maggiore presenza.

Sono circa 27mila i caprioli e oltre 20mila i cinghiali presenti sul territorio provinciale, collocabili per la maggior parte nell’area a nord dell’Arno (tra Calenzano, Pontassieve e Firenzuola) e sul versante fiorentino delle colline del Chianti. Questi numeri portano ad una densità eccessiva, ad esempio, di 4,5 cinghiali per 100 ettari, quasi il doppio rispetto alla soglia di 2,5 fissata come limite dalla Regione Toscana. La delibera della Provincia di Firenze ha delineato gli obiettivi che dovranno essere raggiunti su tutto territorio.

In aree caratterizzate da vigneti e colture di pregio, come il Chianti o i territori circostanti Pontassieve e Rufina, è prevista l’eradicazione per cervi e daini (poiché territori non vocati alle due specie), una densità inferiore agli 8 capi per 100 ettari per i caprioli e l’eradicazione per i cinghiali. Nelle aree boschive, come l’Alto Mugello, sarà tollerata una densità di 2 capi per 100 ettari per quanto riguarda cervi e daini, tra 8 e 25 capi per i caprioli e sempre 1,3 capi per i cinghiali. Un intervento che si è reso perciò necessario, anche alla luce dei dati sull’incidentalità provocata dagli animali che stazionano nelle circostanze di arterie stradali o di campi dedicati all’agricoltura.

Per quanto riguarda l’agricoltura, i danni riconducibili alla fauna selvatica sono quantificabili in quasi 400.000 Euro (dati del 2008); di questi, oltre il 60% (pari a 229mila Euro) da attribuire ai cinghiali. A seguire i caprioli (78mila Euro) e gli storni (32mila Euro). Sulle strade invece, degli oltre 600 incidenti (dato 2001-2009) provocati dall’attraversamento della sede stradale da parte di animali, oltre il 90% degli incidenti è da attribuire proprio alla specie degli ungulati; e tra questi, in particolar modo a cinghiali e caprioli.

Tutte le tipologie di strade (extraurbane e autostrade) sono coinvolte dal fenomeno, nonostante il ricorso, in particolar modo negli ultimi anni, a strumenti di protezione alla circolazione (reti, scarpate artificiali). Il dato è confermato dalle statistiche raccolte dalla Provincia di Firenze. Sull’intera viabilità provinciale dell’autostrada A1, ad esclusione dei tratti urbani, sono stati 62 gli incidenti che hanno visto coinvolto la fauna circostante; di questi, oltre il 50% (32) nel tratto compreso tra Rignano sull’Arno ed Incisa Valdarno (periodo 2006/2009).

Sulla strada regionale 65 della Futa invece si sono verificati (dal 2001 al 2008) 22 sinistri, uno in più della strada provinciale militare per Barberino di Mugello (21).

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