Agricoltura toscana: le richieste della Cia per uscire dall’emergenza

La 'ricetta' della Cia Toscana per tamponare il momento di crisi più grave da venti anni. Il presidente Pascucci: "Serve impegno straordinario con risorse necessarie al superamento della fase di emergenza".

Redazione Nove da Firenze
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01 ottobre 2009 15:02
Agricoltura toscana: le richieste della Cia per uscire dall’emergenza

Mai così male negli ultimi venti anni l’agricoltura toscana. E’ sempre più necessario – sottolinea la Cia Toscana, alla Regione Toscana – un patto tra agricoltura e società, come da tempo ribadito dall’organizzazione. Serve più agricoltura nelle politiche economiche e di sviluppo, nelle scelte dei governi territoriali e nelle infrastrutture. "A tutti i soggetti del 'sistema Toscana', a partire dalla Regione e dalle Istituzioni locali – afferma il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci -, chiediamo come Cia un impegno straordinario finalizzato ad una immediata messa a disposizione delle imprese agricole toscane delle risorse necessarie al superamento della fase di emergenza, superando ritardi e limiti di efficienza non sostenibili in una fase drammatica come quella attuale". Per la Confederazione italiana agricoltori della Toscana è indispensabile intervenire rapidamente per attivare il sistema bancario al fine di agevolare l’accesso al credito delle imprese agricole, dilazionare le rate dei mutui e dei prestiti, anche avvalendosi degli interventi di garanzia e controgaranzia messi a disposizione dalla Regione Toscana.

E poi completare quanto prima il pagamento degli aiuti comunitari del 2008 ed anticipare i pagamenti per l’annualità 2009. "Ma non basta – aggiunge Pascucci –, serve accelerare tutte le istruttorie ed i pagamenti del Piano di sviluppo rurale, quindi sbloccare immediatamente le risorse della programmazione Leader, superando la situazione di stallo non più tollerabile. E sempre per il Psr, attivare tutte le misure; nonché attivare il monitoraggio dei prezzi dei prodotti agricoli all’origine ed al consumo.

Va fatta poi – dice il presidente Cia - una rapida verifica delle emergenze da affrontare attivando specifici Tavoli di filiera nei settori in maggiore difficoltà". Oltre agli interventi finanziari, indispensabili per garantire il sostegno economico immediato alle imprese, la Cia Toscana auspica la necessità ed urgenza di interventi in grado di garantire la regolare conduzione dell’attività agricola e forestale, oggi minacciata in molte aree dalla incontrollata e devastante presenza degli ungulati e di altre specie faunistiche.

La Cia Toscana ribadisce a questo proposito l’esigenza di intervenire per "approvare in tutte le province i Piani straordinari di contenimento degli ungulati – conclude Pascucci -, come previsto dall’atto di indirizzo approvato a maggio dalla Giunta regionale. Adottare, anche, provvedimenti urgenti per il contenimento del piccione, che in molte aree sta rappresentando una fonte di danno rilevante per le colture agrarie". Inoltre ricorda la Cia di intervenire presso l’Ue per ottenere l’autorizzazione al contenimento del lupo, mettendo nel frattempo in atto tutte le altre strategie di prevenzione e di copertura dei costi assicurativi sostenuti dagli allevatori".

"Occorre – conclude la Cia Toscana - un maggiore impegno alla Giunta regionale della Toscana per le politiche Ue e nazionali, affinché vengano fatte pesare le esigenze e le richieste dell’agricoltura toscana".

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