Dall'America all'Italia: il grande jazz passa da Siena

Due imperdibili serate alla Società Romolo e Remo della Contrada della Lupa. Quattrordici maestri e giovani talenti per due grandi esibizioni con la Fondazione Siena Jazz.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2010 15:25
Dall'America all'Italia: il grande jazz passa da Siena

Due serate per offrire il meglio del jazz internazionale: la città di Siena ospita grandi stelle europee e statunitensi, per festeggiare al meglio lo svolgimento del Corso biennale dell'In.Ja.M - International Jazz Master Program in Improvisation Techniques, organizzato dalla Fondazione Siena Jazz nelle aule della Fortezza Medicea di Siena. Due eventi (giovedì 8 e venerdì 9 aprile) che portano sotto i riflettori della Società Romolo e Remo della Contrada della Lupa (ore 21:30 – ingresso libero) musicisti come Enrico Rava, Ben Allison, Micheal Blake, Aaron Goldberg, Ben Perowsky, Hein Van de Geyn, Danilo Rea, Jim Snidero e molti altri, sul palcoscenico assieme ai nuovi talenti del jazz europeo, che partecipano a questa intensa cinque giorni dell'In.Ja.M, l'International Jazz Master Program, il Corso organizzato dalla Fondazione Siena Jazz con il numero chiuso a 52 allievi, con un massimo di cinque per classe di strumento, riservato infatti a giovani musicisti con esperienza professionale o semiprofessionale oppure con diploma di jazz. E' raro vedere sullo stesso palco un numero così alto di grandi maestri del jazz: si comincia giovedì 8 aprile con il grande pianoforte di Aaron Goldberg, già vincitore dell'International Association of Jazz Educators, già al fianco di altrettanto grandi nomi come Joshua Redman e Wynton Marsalis.

Con lui tutta la maestria del contrabbasso di Hein Van de Geyn, che è fra i più richiesti bassisti d'Europa. Ha suonato e girato in tour con artisti come Lee Konitz, Chet Baker, Toots Thieleman, nei più grandi festival europei con la grande Dee Dee Bridgewater, per la quale è stato direttore artistico per vari anni. Altro grande nome della serata è Jim Snidero, sassofonista dal suono e della tecnica formidabile, per molto tempo lontano volutamente dalla scena e che rappresenta uno dei migliori interpreti del nuovo jazz americano.

La serata comprende anche tre eccellenti nomi del jazz italiano: Roberto Rossi (trombone), Marco Tamburini (tromba) e Massimo Manzi (batteria), tutti protagonisti anche oltreoceano di straordinarie performance. Si prosegue venerdì 9 aprile con altri sei grandi musicisti: dalla grande tromba di Enrico Rava, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni, sia in Europa che nel resto del mondo. Insieme al maestro Rava troviamo il sax tenore di Michael Blake, che può vantare un incredibile percorso musicale che lo ha portato, negli anni, a frequentare alcuni dei musicisti più importanti della scena Downtown Newyorkese, fino a diventarne, uno degli elementi di riferimento.

Nel 2002 la rivista americana “DownBeat” lo ha incluso tra i migliori musicisti emergenti. In questa imperdibile serata alla chitarra troviamo Pietro Condorelli, che nel 1997 vinse il referendum della critica “Top Jazz” della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento e che ha al suo attivo anche un'intensa attività didattica, a fianco di grandi nomi come Mike Stern e Jim Hall. Anche la maestria di Danilo Rea, presente anche sul palcoscenico della Società “Romolo e Remo”, ha oltrepassato da tempo i confini nazionali, pianista di fiducia, in altri ambiti, di interpreti come Mina e Pino Daniele.

Fa parte della serata anche il contrabbasso di Ben Allison, uno dei musicisti più interessanti e attivi della già ricchissima scena di New York: oltre ad essere un contrabbassista formidabile e anche un compositore di grande sensibilità. Ad oggi ha pubblicato composizioni originali in nove albums, lavori che esemplificano la sua visione lungimirante e creativa evidenziando le sue doti di produttore, compositore, arrangiatore e bassista. Viene citato nella categoria ‘Miglior bassista’ dal Downbeat Critics poll dal 2005 al 2009.

Il formidabile sestetto si conclude con il batterista Ben Perowsky, uno fra i più versatili e intelligenti batteristi sulla scena newyorkese; strumentista estremamente dotato, è artista curioso, a suo agio con John Zorn, Uri Caine, Ronnie Cuber o Dave Douglas, così come con Joan as Police Woman, gli Elysian Fields o Roy Ayers. Non casualmente, fu il fondatore di un gruppo estremamente flessibile - fra jazz, pop, rock, hip hop, funk e metal - come i Lost Tribe. Due eventi musicali di primissimo ordine che rappresentano il lato “spettacolare” dell'International Jazz Master, un Corso indispensabile per l'avviamento dei futuri grandi musicisti del jazz: con l'utilizzo di questi personaggi d'oltreoceano e italiani viene garantita una qualità didattica d'eccellenza, che rende questo Corso attualmente unico in Europa.

Fondamentale per la riuscita dell'InJam il ruolo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena ed il sostegno degli Enti soci fondatori Comune di Siena, Provincia di Siena ed Associazione Jazzistica senese.

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