Presentata la ricerca di Regione Toscana e Avviso Pubblico

Il lavoro, che sarà messo a disposizione di forze dell'ordine ed enti locali, consente di fare il punto sulla realtà di soggetti criminali arrivati da altri paese e variamente intrecciati con le organizzazioni italiane.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2010 15:53
Presentata la ricerca di Regione Toscana e Avviso Pubblico

Conoscere meglio la mappa e le dinamiche della criminalità organizzata, indagando anche su realtà e presenze finora meno conosciute, in modo da prevenire e intervenire meglio. È questo l'obiettivo che si propone la ricerca “La criminalità straniera in Toscana” realizzata da Regione Toscana e Avviso Pubblico e affidata al professor Enzo Ciconte, già autore di un'indagine sulle infiltrazioni e gli interessi delle mafie italiane.

Il lavoro, che sarà messo a disposizione di forze dell'ordine ed enti locali, consente di fare il punto sulla realtà di soggetti criminali arrivati da altri paese e variamente intrecciati con le organizzazioni italiane. Una presenza, spiega la ricerca, che inizia almeno 15-20 anni. "La globalizzazione – si legge – è anche questo e genera di continuo effetti non desiderati nel cortile di casa. Il modo migliore per stare al riparo non è rinchiudersi nel proprio guscio territoriale, che è sempre fragile ed esposto alla aggressioni esterne, ma quello di conoscere i fenomeni e valutare i possibili effetti". La ricerca, tra le altre cose, sottolinea i rischi legati agli equilibri instabili tra organizzazioni straniere e italiane - "se ci saranno forme di coabitazione criminale oppure guerre per il predominio territoriale o negli affari illegali, solo il tempo potrà dirlo" - ma anche la pericolosità delle merci oggetto di traffici illegali (armi, rifiuti tossici e radioattivi). Anche in Toscana, insomma, il mercato del sesso a pagamento – una vera e propria industria molto ben organizzata, i cui gli stranieri sono protagonisti – si è sovrapposto, senza sostituirlo, a quello ancora più lucroso e più antico del traffico di stupefacenti, mercato popolato da mafiosi italiani a da mafiosi stranieri perché quello degli stupefacenti non è mai stato un mercato monopolistico.

In ogni caso la criminalità straniera ha sempre bisogno anche della criminalità locale. Per quanto riguarda le varie presenze, la criminalità albanese ha avuto fin dall'inizio una sua peculiarità legata al rilievo dell'appartenenza famigliare, cosa che per struttura la rende simile alla 'ndrangheta. Con la collaborazione anche di toscani, le sue attività sono state segnalate, tra l'altro, a Prato, Empoli, San Miniato. Altra peculiarità, tra le sue file non annovera irregolari, tutti hanno i permessi in regola.

Limitate le attività della criminalità russa, anche se si segnalano acquisti di alcune aziende, mentre dai primi anni del nuovo millennio si segnala la presenza di nigeriani nel traffico di stupefacenti e nella riduzione in schiavitù di donne da avviare alla prostituzione. Quanto alla mafia cinese, le organizzazioni non sono in tutto e per tutto identiche alle Triadi che operano in Cina. In base alle indagini, sono particolarmente attive sul versante dell'immigrazione clandestina.

di Paolo Ciampi

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