L'Assostampa boccia il bando di selezione emesso da alcuni enti nel pratese

I Comuni di Vernio, Cantagallo e Vaiano e la comunità Montana Val di Bisenzio (Prato) hanno indetto una selezione pubblica per incarico di addetto stampa per l’ufficio associato stampa e comunicazione richiamandosi alle legge 150/2000.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2010 18:38
L'Assostampa boccia il bando di selezione emesso da alcuni enti nel pratese

I Comuni di Vernio, Cantagallo e Vaiano e la comunità Montana Val di Bisenzio (Prato) hanno indetto una selezione pubblica per incarico di addetto stampa per l’ufficio associato stampa e comunicazione richiamandosi alle legge 150/2000. “Tralasciando i profili di legittimità del bando che anche ad un esame sommario sembrerebbero esserci fa sapere attraverso una nota stampa Nazzareno Bisegno, vicepresidente dell'Associazione della Stampa Toscana -, la legge 150/2000, infatti, disciplina l'attività di informazione delle ammnistrazioni locali e non anche quella della loro attività di comunicazione, mi preme sottilineare quello che sembra un vero e proprio obbrobrio sociale e politico.

Il corrispettivo per un 'capitolato' in 11 punti contraddistinti dalle lettere che vanno dalla 'a' alla 'elle', 'kappa' compresa, è di 12.000 euro, anzi no, 12.000 euro lordi onnicomprensivi sono 'la base di gara sulla quale i professionisti dovranno presentare le offerte al ribasso'”. “Si pretende una offerta al ribasso, si vuol fare economia, su una base di 12.000 euro del tutto incongrua, vessatoria direi, rispetto agli impegni richiesti: presenza fisica nelle varie sedi almeno una volta a settimana, diponibilità al lavoro nei giorni festivi e in orario serale, reperibilità, esclusiva ed altro ancora”, aggiunga la nota. “Una quasi normale selezione pubblica per l'affidamento di un incarico mal pagato in regime di quasi normale contratto di colloborazione coordinata e continuativa è diventata di fatto una gara al massimo ribasso.

Mi pare davvero troppo – termina Bisogni - anche in tempi di disoccupazione dilagante e di precarietà imperante”.

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