Appello da Firenze: 'Facciamo pace a Gerusalemme'

Ma poi le forze politiche fiorentine si dividono tra pro e contro. Sabato, alle 16.00, un presidio per la Palestina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2021 23:55
Appello da Firenze: 'Facciamo pace a Gerusalemme'

A seguito dei bombardamenti da Israele ai gruppi armati palestinesi a Gaza 53 palestinesi, inclusi 14 bambini, sono stati uccisi a Gaza e più di 300 sono stati feriti. Nel sud di Israele, sei israeliani sono stati uccisi degli attacchi missilistici di Hamas, compreso un bambino, e i feriti si contano a decine.

“Ho aderito all’appello ‘Facciamo pace a Gerusalemme’ promosso dalla ‘Tavola per la Pace di Assisi’, dal ‘Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani’, dal ‘Centro di Ateneo per i Diritti Umani Antonio Papisca’ e dalla ‘Cattedra Unesco dell’Università di Padova’. Non possiamo voltarci dall’altra parte. C’è un popolo – ricorda la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi con le consigliere PD Angela Protesti del Quartiere 2 e Gabriella Bellucci del Quartiere 4 – che da oltre 70 anni vive una graduale diaspora dentro territori martoriati e via via sempre più occupati illegalmente a seguito delle decisioni di governi israeliani che si sono succeduti negli ultimi anni, come inutilmente denunciato più volte dall’ONU e dall’UE.

Come si scrive nell’appello, c’è solo un modo per mettere fine alle terribili violenze che stanno insanguinando Gerusalemme e la Terra Santa: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. Nessuna pace può essere edificata sulla persecuzione di un intero popolo, sull’occupazione militare, l’arbitrio, gli abusi, la sopraffazione, l’umiliazione, le deportazioni, l’apartheid, la continua violazioni di tutti i fondamentali diritti umani.

Firenze, tutta, può e deve svolgere fino in fondo il suo ruolo di città per la pace e i diritti umani. Ci sono due popoli che soffrono, c’è anche una società civile israeliana che chiede pace e la pace non può che passare attraverso il riconoscimento di pari dignità.

Sono state formulate numerose road map, strategie, ipotesi di scenario, ma tutto è andato in fumo, in alcuni casi per reciproche responsabilità delle leadership. Generazioni di uomini e donne palestinesi e israeliani – prosegue la presidente Donata Bianchi con Angela Protesti e Gabriella Bellucci – si sono succedute e morte sui campi di uno scontro inumano.

Adesso, come conclude l’appello, non c’è più tempo, tutti devono fare al loro parte, anche Firenze simbolicamente come città della Pace e nel nome del Sindaco La Pira.

Adesso le istituzioni della politica nazionale, europea e internazionale devono intervenire energicamente – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi con le consigliere Angela Protesti e Gabriella Bellucci – per far rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite”.

"La nostra massima solidarietà ad Israele ed al suo popolo - dichiarano congiuntamente i consiglieri metropolitani leghisti del gruppo Centrodestra per il cambiamento della Metrocittà Firenze Alessandro Scipioni e Cecilia Cappelletti - Questo criminale attacco terrorista con il lancio di oltre 1000 razzi a discapito di obiettivi civili, simboleggia chiaramente l'essenza inumana degli attentatori. L'Occidente non può permettersi di continuare con scellerato buonismo a non schierarsi apertamente dalla parte delle vittime e contro i terroristi". ."L'unica vera democrazia del Medio Oriente - concludono - deve avere la solidarietà e il sostegno concreto di tutti i Paesi del mondo libero, e delle persone di coscienza di ogni dove".

“Da due giorni la popolazione civile israeliana è sotto bombardamenti indiscriminati da parte di terroristi palestinesi della striscia di Gaza, principalmente Hamas e Jihad Islamica (il gruppo sponsorizzato dall’Iran). Ognuno di quei razzi – condanna il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – è un atto di guerra che mina il percorso di pace intrapreso con volontà e generosità da Israele. Le Forze di Difesa israeliane rispondono con colpi mirati contro i terroristi, i loro comandanti e le loro infrastrutture. Quello che sta succedendo in Medio Oriente è un atto deliberato di guerra contro Israele. Le organizzazioni internazionali sono chiamate ad intervenire per stigmatizzare quanto sta succedendo esprimendo la totale solidarietà nei confronti di Israele, tutelando il percorso di pace iniziato con successo grazie agli Accordi di Abramo.

Esprimo piena solidarietà ad Israele che ha tutto il diritto di difendersi dagli attacchi terroristici palestinesi. Presenterò un atto per chiedere al Consiglio comunale di esprimere la solidarietà ad Israele ed il suo popolo – conclude il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – in Consiglio comunale”.

“Di fronte a una guerra e alla violenza sarebbe bene mettere da parte qualsiasi logica da tifoseria. Ci sembra di leggere nelle dichiarazioni del consigliere Cocollini – replicano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – la volontà di affermare la propria lealtà al governo di Israele e alle sue relazioni diplomatiche nel mondo, piuttosto che restare nel merito del sangue che viene versato in queste drammatiche ore. Ci può essere giustizia senza pace? Sicuramente no.

Pensiamo sia sbagliato raccontare lo scontro in corso ad Al-Quds / Gerusalemme come un conflitto tra due stati: il popolo palestinese è infatti privo di un vero e proprio paese, dato che si vede negata la possibilità di vivere nelle proprie case, ritrovandosi in un carcere a cielo aperto, qual è Gaza.

L'esponente della Lega va oltre. Riduce la complessità della situazione a una provocazione verso quei sentimenti di solidarietà internazionale che più volte Palazzo Vecchio ha saputo esprimere. Non cadremo nella trappola: sappiamo distinguere i diversi livelli del problema e piuttosto – continuano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – chiediamo a tutte le istituzioni di assumersi le proprie responsabilità internazionali sull'abbandono della comunità di quell'area.

Al-Quds / Gerusalemme deve essere città di pace e di convivenza.Dove sono i paesi europei? Dov'è l'Europa? Quella stessa Europa che si è macchiata di crimini osceni, durante i quali si sono perseguitati gli ebrei, e che ha visto a lungo in vigore le leggi razziali. Quella stessa Europa in cui ancora oggi trova spazio l'odio per il diverso. Quella stessa Europa che con il colonialismo e l'imperialismo ha destabilizzato anche il cosiddetto Medio Oriente. Quella stessa Europa che troppo spesso accetta in silenzio la sistematica violazione del diritto internazionale da parte del governo di Israele e che accetta la detenzione di Marwan Barghuthi.

Il silenzio è grave. Scegliere di sostenere apertamente le azioni dell'esercito di Tel Aviv è però sicuramente peggio. Diamo appuntamento – concludono Palagi e Bundu – a chi ha a cuore la pace, la giustizia e l’umanità per le 16.00 di questo sabato in via Martelli, per il presidio lanciato da tempo da Firenze per la Palestina”.

“Giunga forte il nostro messaggio di sostegno al popolo d’Israele duramente colpito dagli estremisti che ancora non si rassegnano alla sua esistenza. Purtroppo, questa escalation di violenze ci riporta indietro di molti anni. La nostra preoccupazione, e invitiamo il Governo italiano a provvedere, è che venga meno lo spirito di pacificazione alla base degli Accordi di Abramo, con cui Trump aveva cercato di riportare un equilibrio in un Medioriente martoriato prima dai sogni delle primavere arabe poi da Isis avevano alimentato.

In un certo senso, però, notiamo che sempre più attori, anche arabi del panorama politico israeliano, pensiamo a Mansour Abbas su tutti, si schierino convintamente contro le violenze degli estremisti. Qualche passo avanti è stato fatto, perché Israele è l’unica patria di chi vuole vivere nei diritti e nella democrazia, e dobbiamo lottare per non tornare indietro e queste reazioni, per quanto mortali, non possono cancellare i traguardi. Anzi ci sembrano l’ultimo rifugio per chi sta perdendo o ha perso ogni contatto con il “suo popolo” intervengono anche Massimo Mallegni, Senatore e Coordinatore Regionale di Forza Italia, Federico Dabizzi, Responsabile Organizzazione Regionale, e Lorenzo Somigli, Vice Responsabile Comunicazione Regionale.

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