Anniversario Liberazione, Nardella: “La libertà ha bisogno di valori e regole per essere mantenuta”

L’intervento del sindaco sull’Arengario di Palazzo Vecchio: “La Costituzione è la loro custode principale”. Anche quest’anno a Trespiano si è svolta la commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana. Grassi, Verdi e Trombi (Frs): “Impossibile accettare che siano tollerate manifestazioni come queste dalle Istituzioni”. Domani il 74° Anniversario dell'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 agosto 2018 18:41
Anniversario Liberazione, Nardella: “La libertà ha bisogno di valori e regole per essere mantenuta”

Sono iniziate stamani alle 7 con i rintocchi della Martella le celebrazioni del 74^ anniversario della Liberazione di Firenze. Dopo il suono della campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio che l’11 agosto 1944 annunciò alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia, le celebrazioni sono continuate alle 9.45 in piazza Santa Croce, dove si è tenuta la cerimonia solenne dell’Alzabandiera con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità civili, religiose e militari e il ricordo dei caduti di tutte le guerre con le preghiere di suffragio. A seguire corteo diretto a Palazzo Vecchio, con al seguito i Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei vari Comuni dell’area fiorentina, oltre ai labari della federazione delle associazioni partigiane e delle associazioni d’arma e combattentistiche.

Sull’Arengario di Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria, si sono tenuti poi l’intervento del sindaco Dario Nardella, l’orazione di Renato Romei, membro della segreteria provinciale dell’Anpi di Firenze, e un saluto dell’ex presidente del Sudafrica e membro dell’ANC (African National Congress) Petrus Kgalema Motlanthe, attualmente trustee della Nelson Mandela Foundation, in questi giorni a Firenze in occasione dei 100 anni dalla nascita di Mandela, simbolo della lotta all’apartheid e alla segregazione razziale contro i neri.

“Per chi, come noi, ogni anno, ogni 11 agosto, è in piazza alle celebrazioni ufficiali della Liberazione di Firenze è impossibile non provare rabbia e disgusto per chi decide nello stesso giorno, ormai da anni, troppo spesso nel silenzio delle Istituzioni e della politica di celebrare i caduti della Repubblica Sociale Italiana - affermano dal gruppo Firenze riparte a sinistra, il capogruppo Tommaso Grassi e la consigliera Donella Verdi che stamani erano in piazza per le celebrazioni ufficiali del Comune, insieme al consigliere Giacomo Trombi -.

Come si può stare zitti di fronte a chi offende nell’anniversario della Liberazione di Firenze, la storia della Resistenza e della città stessa. L’11 agosto a Firenze è la giornata di Liberazione di Firenze. Non altro”. “Abbiamo registrato nei giorni scorsi un silenzio imbarazzante da Istituzioni e politica contro l’iniziativa che i movimenti di estrema destra hanno organizzato nella mattinata di oggi al cimitero di Trespiano - continuano -. Non si celebri più chi difendeva il regime e il fascismo: basta ricordare chi si macchiò di reati nei confronti degli italiani, chi si richiama ai cosiddetti franchi tiratori che dalle terrazze e tetti dei palazzi sparavano a chiunque uscisse di casa, e chi ha contribuito ai rastrellamenti di persone di religione ebraica.

Di fronte alla deriva nazionale, alla ripresa di movimenti fascisti, razzisti e xenofobi che, forse ringalluzziti dalla copertura che alcune forze politiche al governo nel Paese paiono dare, è necessaria una risposta: è allucinante accettare che si definisca un esempio ‘immortale’, una ‘energia’ che si rinnova ‘di generazione in generazione’ il ricordo e l’esempio dei militanti della RSI. Queste le parole che si leggono sui post che danno notizia dell’iniziativa a Trespiano”. “Sarebbe stato necessario, come diciamo ogni anno, aver avuto, da parte del Comune, il coraggio di esprimere un diniego ad una manifestazione che avviene nel cimitero comunale di Trespiano - aggiungono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Grassi, Trombi e Verdi -.

Ci sarà chi obietterà che si tratta di una cerimonia in ricordo dei caduti: non c’è alcun esempio da imitare da chi istituì le leggi razziali e collaborò con i nazisti nella persecuzione e deportazione di ebrei e oppositori nei campi di sterminio. Questo appuntamento nasce, anni fa, da sigle della destra, con il richiamo esplicito ai franchi tiratori, e anche a ‘quei ragazzi che nell’estate del 1944 opposero una fiera resistenza, nelle strade e dai tetti della città, all’invasore anglo-americano’.

Per quel che ci riguarda quindi la sostanza cambia davvero poco e il richiamo alle precedenti manifestazioni è così esplicito da non lasciare alcun dubbio che dietro al richiamo ai caduti ci sono quegli stessi franchi tiratori celebrati che in nome di una feroce dittatura”. “Una manifestazione contro la nostra storia, contro i principi della nostra Costituzione e un oltraggio alla memoria - proseguono i consiglieri -. È un’offesa non solo nei confronti di chi ha partecipato alla Resistenza ma a Firenze tutta.

Ci auguriamo che le elezioni del prossimo anno ci consegnino un’amministrazione capace di porre fine a queste celebrazioni fasciste, che difenda la legge Mancino, per colpire l’apologia di fascismo, e che la città non sia consegnata a chi alla Liberazione non è presente e non la viva come patrimonio della città, a chi le ritiene ‘vuota retorica’ come hanno fatto i grillini fiorentini, o chi vorrebbe far diventare celebrazioni ufficiali le commemorazioni dei franchi tiratori, come la destra”.

“L’11 agosto - concludono Grassi, Trombi e Verdi - per noi è e rimarrà la data della Liberazione di Firenze dall’oppressione nazi-fascista, e mai in nessuna giornata, ma tanto meno in questo giorno, c’è spazio per manifestazioni di senso opposto”.

Proprio alla vigilia dell'anniversario della liberazione di Firenze Casapound Scandicci ha pubblicato sulla pagina ufficiale di Facebook un post che rende onore ai franchi tiratori fiorentini.

Il Comitato Antifascista di Scandicci richiamando la legge Mancino-Scelba e alla xii disposizione transitoria della Costituzione, denuncia quanto affermato da Casapound come apologia di fascismo: "Chiediamo con forza che sia chiusa la sede di Casapound Scandicci perché non legale in quanto propaganda il fascismo, che siano chiuse tutte le sedi dei fascisti, che non venga loro concesso nessun spazio pubblico, che vengano applicate le leggi vigenti, dando il giusto valore alle oltre 2.800 firme raccolte dal nostro comitato di antifascisti e democratici che non vogliono dare spazio ai nuovi fascisti che oltretutto propagandano razzismo e odio razziale. Cosa si deve ancora aspettare? Confidiamo in un'azione decisa e coerente".

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