Alstom: Fim Cisl e Fiom Cgil chiedono alla Regione di monitorare la fusione con Siemens

Crisi Albor di Gambassi: la Regione convocherà a breve i vertici dell'azienda. Situazione preoccupante anche ad Azimut Benetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2017 21:15
Alstom: Fim Cisl e Fiom Cgil chiedono alla Regione di monitorare la fusione con Siemens

FIRENZE- La volontà del gruppo francese Alstom e della tedesca Siemens di procedere ad una fusione per realizzare un polo europeo nel settore della segnalazione e produzione ferroviaria, con oltre 46 mila dipendenti, è stata al centro dell'incontro di giovedì fra il consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e le organizzazioni sindacali Fiom e Fim e le Rsu dello stabilimento Alstom di Firenze. Nel corso dell'incontro i rappresentanti dei lavoratori hanno informato dell'annuncio fatto dall'azienda che ha precisato la volontà di chiudere l'accordo in tempi brevi.

Alla luce di questo scenario i lavoratori hanno chiesto alla Regione di segnalare al governo la necessità di seguire con attenzione tutte le fasi di questo delicato passaggio. Simoncini ha raccolto la preoccupazione dei lavoratori inviando una lettera al Ministero dello sviluppo economico nella quale si ricorda il patrimonio di competenze e professionalità rappresentato dai 200 lavoratori dello stabilimento fiorentino di Alstom, il gruppo francese che in Italia conta 7 grandi stabilimenti e 3200 dipendenti diretti.

Tutela dello stabilimento, delle professionalità che vi operano e dell'indotto fiorentino; queste le priorità che Fim Cisl e Fiom Cgil assieme alle Rsu della Alstom di Firenze hanno portato stamani all'attenzione della Regione Toscana a seguito della fusione tra Alstom e Siemens per la costituzione di un cosiddetto “campione europeo”: “Il processo di fusione non è ancora ultimato e le due aziende hanno già fatto sapere che la tutela dell'occupazione sarà garantita in Francia e Germania per 4 anni.

Non vorremmo che la riorganizzazione delle due multinazionali in una nuova realtà avvenga a scapito dei siti degli altri Paesi e quindi anche dello stabilimento fiorentino. Per questo abbiamo chiesto oggi al Consigliere del Presidente di intervenire per segnalare al Governo questa situazione delicata. Ricordiamo che a Firenze Alstom conta quasi 200 dipendenti e si avvale di un indotto che coinvolge circa 100 addetti.”

La Regione, ha ricordato il consigliere del presidente, segue da tempo le vicende dello stabilimento ex General Electric, proprio per l'importanza che ha sempre rivestito per l'economia regionale e per le competenze specifiche nel settore che gli hanno consentito, in passato, di conquistarsi importanti finanziamenti per progetti innovativi di ricerca e sviluppo.

La Regione Toscana convocherà i vertici della Albor, la storica azienda di Gambassi Terme produttrice di cornici. L'incontro potrebbe tenersi già la settimana prossima con l'obiettivo di avviare un confronto sul futuro della società, anche alla luce della recente istanza di concordato in bianco presentato dalla Albor. Questo quanto emerso dall'incontro che si è tenuto mercoledì, a Palazzo Strozzi Sacrati, ed al quale hanno partecipato il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Gambassi, Paolo Campinoti, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Alle preoccupazioni espresse dai sindacati – l'azienda nonostante l'eccellenza delle sue produzioni e l'alta professionalità dei dipendenti, da tempo in regime di contratto di solidarietà, sta vivendo un periodo di difficoltà -, Simoncini ha risposto garantendo il pieno impegno della Regione, che metterà in campo tutti gli strumenti possibili per sostenere l'obiettivo del consolidamento e del rilancio dell'azienda.

Si tratta di un marchio storico e prestigioso, ha ricordato il consigliere del presidente Rossi, sottolineando l'apporto che potrà eventualmente portare l'Ufficio regionale attrazione investimenti. L'amministrazione comunale, ha assicurato il sindaco Campinoti, sosterrà da parte sua ogni sforzo per rilanciare la Albor, che, grazie alle previsioni degli strumenti urbanistici in vigore, potrà anche contare sulla possibilità di avvalersi di strutture produttive ancora più qualificate.

Azimut Benetti ha importanti carichi di lavoro nei siti produttivi in Toscana e la nautica in generale è di fronte ad una importante ripresa, ma si rischia di pagare un caro prezzo a causa dello sviluppo che si è venuto a creare nelle imprese. Il caso Azimut Benetti è emblematico, ormai vi lavorano quasi solo addetti impiegati. Nella storia della nautica e della cantieristica il valore aggiunto è sempre stato quello della professionalità dei lavoratori.

"La riorganizzazione di Azimut Benetti di trasferire uffici da Viareggio a Livorno non ha niente a che vedere con il costruire un modello produttivo di garanzia e di prospettiva né per Viareggio, né per Livorno -commenta Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana- Va aperta poi una seria discussione sul rilascio delle concessioni demaniali pubbliche richiamando ciascuno alle proprie responsabilità, Regione Toscana in primis. Abbiamo il dovere di provare a dare un indirizzo strategico alla ripresa produttiva a iniziare dal più importante cantiere nautico al mondo. Il modello del passato fondato sull’appalto dell’appalto selvaggio e sullo sfruttamento e arretramento di tanti lavoratori non ci porterà da nessuna parte. Come Fiom ci batteremo e apriremo una vertenza nautica in Toscana a cominciare proprio da Azimut Benetti, al fine di favorire uno sviluppo nell’interesse collettivo, dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori".

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