Allerta gelo: a rischio vino e ortofrutta

Ieri notte ancora scese le temperature, e l'ondata ha già provocato danni alle coltivazioni del territorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2021 23:40
Allerta gelo: a rischio vino e ortofrutta

Firenze, 8 aprile 2021– L’ondata di freddo artico che ha colpito la Toscana, come il resto d’Italia, in questi ultimi giorni, mette a serio rischio il lavoro di un intero anno da parte di tantissime imprese agricole. Crack nelle campagne in Toscana con il gelo che ha colpito duramente le produzioni in molti territori che risultano praticamente dimezzate, dalle albicocche alle pesche, dai carciofi, alle fave e i piselli, fino a pesanti danni sui vigneti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Toscana sugli effetti dell’ondata di freddo gelido che sta mettendo a repentaglio i raccolti di frutta, uva e ortaggi in tutte le province della Toscana, per cui si sta procedendo alla richiesta di stato di calamità naturale.

Coldiretti ha chiesto alla Regione Toscana lo stato di calamità naturale e informa le imprese che sul sistema Artea, fino al 30 aprile, sarà possibile segnalare i danni subìti.

Una situazione drammatica per molte imprese agricole che – precisa la Coldiretti regionale - hanno visto perdere in una giornata il lavoro di un intero anno. Ortaggi compromessi, alberi di frutta in fiore gelati, ma anche le piante ornamentali hanno sofferto per le gelate notturne con photinie, evonimi, allori ed altre piante che in Toscana avevano già vegetato vedono compromessa la loro bellezza (e vendibilità) a causa delle basse temperature che danneggiano le loro foglie.

Se per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi in Valdicornia i falò notturni per riscaldare i vigneti, Coldiretti Toscana denuncia un scenario compromesso a Grossetto, danni ingenti sui vigneti a Siena, a Massa Carrara, Pisa e Livorno sono a rischio le orticole, ad Arezzo il gelo ha colpito frutteti e vigneti, mentre nell’agro di Pistoia la perdita risulta superiore al 50% anche delle piante ornamentali e degli ortaggi, con pomodori, piselli, fave e carciofi bruciati dalla gelata memorabile.

Dopo le alte temperature dei giorni scorsi che hanno favorito il risveglio della vegetazione le piante sono state sottoposte ad un terribile shock termico con effetti sulle produzioni – denuncia Coldiretti Toscana – dove oltre a frutta e verdura a rischio, fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, ci sono anche la vite e l’ulivo.

Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti Regionale – oltre 2 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola in Toscana e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

“Con la gelata di ieri notte, la produzione ortofrutticola in Toscana è seriamente compromessa. Chiediamo che la Regione Toscana riconosca l’evento calamitoso eccezionale e tutte le misure consequenziali”. A poche ore dall’ennesima, disastrosa, gelata della scorsa notte in Toscana - con temperature fino a 7 gradi sottozero – il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, rivolge un appello alle Istituzioni.

“Ad Arezzo è andata persa tutta la produzione frutticola – spiega Neri - nel resto della Toscana susini e peschi registrano danni ingentissimi. Per gli ortaggi faremo una stima nei prossimi giorni, le premesse sono pessime”.

Aggiunge il presidente della sezione ortofrutta di Confagricoltura Toscana, Antonio Tonioni: “La situazione è catastrofica, la produzione riprenderà solo nel 2022. Molte aziende sono a rischio chiusura e migliaia di stagionali resteranno senza lavoro. Questa annata non produrrà reddito. Non c’è tempo da perdere, ci aspettiamo risposte dalla politica in tempi brevi. Le aziende hanno spese a cui devono far fronte nell’immediato. Serve una rimodulazione degli impegni bancari, degli oneri fiscali e previdenziali”.Danni certi anche al comparto vitivinicolo: il 50 per cento dei vigneti posti nelle parti inferiori delle pendici è stato danneggiato, in particolare dove il risveglio vegetativo era più evidente: “Il momento peggiore è stato tra le 3 e le 6 della scorsa notte - continua Francesco Colpizzi, presidente federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana – e nonostante le misure messe in atto dalle aziende, ci sono ingenti danni che quantificheremo nelle prossime ore”.

“La gelata straordinaria di stanotte ha già evidenziato danni su vigneti, frutteti e orticole – commenta Coldiretti Siena -. Le previsioni ci dicono che le temperature dovrebbero scendere anche nella nottata prossima e che quindi i danni possono aumentare ulteriormente. Non c’è una zona in particolare ad essere colpita, parliamo di problemi a macchia di leopardo sulle coltivazioni dell’intero territorio e sono stati particolarmente colpiti i frutteti e i vigneti di tutte le Doc e Docg senesi.

Paradossalmente il rialzo anomalo delle temperature registrato nelle scorse settimane è stato l’innesco per i danni odierni in quanto le piante avevano accelerato il ciclo vegetativo. Per queste motivazioni problemi sono diversi a seconda dell’altitudine e dell’esposizione e a risentire di più del freddo invernale sono state le coltivazioni di fondovalle ed esposte a sud, mentre, ad esempio, i vigneti e esposti a nord e situati ad altitudine maggiore sono stati meno colpiti. Per i tecnici di Coldiretti che si sono già attivati sul territorio, è difficile, oggi, poter fare una stima dei danni, dovremo aspettare i prossimi giorni e soprattutto la prossima nottata per verificare come si comporteranno le piante e se saranno in grado di utilizzare la cosiddetta “gemma di sottocchio”, nei vigneti – conclude Coldiretti Siena -.

Oppure, e questo è lo scenario peggiore che speriamo di scongiurare, se per il 2021 dovremo scordarci il ciclo vegetativo.

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