Ex Leopoldine, ultimato il restauro del chiostro e del piano terreno

Lunedì apertura straordinaria al pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2009 20:15
Ex Leopoldine, ultimato il restauro del chiostro e del piano terreno

E’ tornato a nuova vita il Chiostro del complesso delle ex Leopoldine di piazza Santa Maria Novella a Firenze. I lavori sono costati oltre 1,7 milioni di euro (finanziati dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze), sono durati quasi due anni e fanno parte di un più ampio progetto di restauro diviso in tre lotti. Il primo lotto fu concluso nel 2006 e prevedeva la realizzazione del museo storico della fotografia Alinari. Un terzo lotto, invece, prevede il restauro dei piani superiori del complesso che verranno adibiti a Museo del Novecento.

In attesa del completamento del restauro, lunedì prossimo 21 dicembre, dalle 19 alle 20, il chiostro sarà aperto straordinariamente al pubblico. Inoltre verranno presto aperti bandi per la caffetteria e il bookshop che troveranno posto negli spazi appena restaurati al piano terreno, così che possano entrare in funzione e servire anche all’attiguo museo Alinari. “I restauri del terzo lotto - ha assicurato l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli - inizieranno il prossimo anno: il Comune sta facendo la sua parte e abbiamo già individuato le risorse necessarie nel piano triennale degli investimenti.

Il complesso delle ex Leopoldine, quindi, si avvia ad essere nuovamente e ottimamente fruibile e, vista la sua posizione, ad assumere una funzione strategica di porta d’ingresso agli altri musei fiorentini”. Le ex Leopoldine nascono come ospedale nel XIII secolo. Occupano un intero isolato tra piazza Santa Maria Novella, via dei Fossi e via Palazzuolo, per un totale di oltre 3500 metri quadrati. Nei secoli attraversano varie vicissitudini (tra l’altro la tradizione vuole anche che vi si incontrino San Francesco e San Domenico, evento celebrato da una grande lunetta a rilievo di Andrea della Robbia posta sull’entrata della chiesa sul lato corto del loggiato prospiciente via della Scala) e si affermano come una ricca e influente congregazione che assume funzioni ospedaliere.

Dal punto di vista artistico, da notare il loggiato di Michelozzo (1451-1495), divenuto l’ingresso principale dell’ospedale e nato sul modello brunelleschiano dell’Ospedale degli Innocenti, con la successione di dieci arcate sorrette da nove colonne e due pilastri, arricchito da nove tondi di della Robbia raffiguranti figure di santi (1489-96). Nel 1780 l’ospedale venne soppresso da Pietro Leopoldo di Lorena e il complesso divenne una della cosiddette ‘Scuole Leopoldine’, dove le giovani povere venivano istruite.

Dopo iniziò il declino: divenne prima un centro di rastrellamento nazista, poi nel secondo dopoguerra, con l’estinzione dell’opera pia Scuole Leopoldine decretata dalla Regione Toscana, venne acquisito dall’amministrazione comunale per uso scolastico, ma il progetto non andò a buon fine a causa delle difficoltà tecniche per l’adeguamento degli spazi e il Comune optò infine per la redazione di un nuovo progetto, a cura del Servizio Belle Arti del Comune, a fini culturali ed espositivi. Il secondo lotto dei lavori ha interessato il restauro degli ambienti del piano terreno concentrati lungo il loggiato che è stato interamente chiuso con vetrate, per un totale di 450 metri quadrati, da destinarsi a caffetteria, bookshop, guardaroba.

L’intervento ha inoltre riguardato il totale recupero dell’area del chiostro di 450 metri quadrati, per la quale si è proceduto al tombamento dei resti archeologici derivati dal primo lotto, e alla realizzazione di un camminamento perimetrale e centrale a croce lastricato in pietra serena. L’ area restante è stata sistemata a prato in analogia a tanti altri chiostri di Firenze. Un intervento di restauro pittorico ha consentito inoltre di recuperare gli affreschi sei/settecenteschi esistenti.

(edl)

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