C'è ancora tanto da fare per salvare la Cappella del Giambologna

Dietro l'altare che sorregge il crocifisso bronzeo del Giambologna e proprio attorno alla lapide che indica le spoglie dell'artista permane una situazione di decadimento strutturale non irrilevante. Le foto in esclusiva di Nove da Firenze.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2009 20:14
C'è ancora tanto da fare per salvare la Cappella del Giambologna

La Soprintendente Acidini e l'assessore Mattei hanno presentato il restauro della Cappella del Soccorso, detta anche del Giambologna che la trasformò nel 1594-1598 in tomba propria e degli artisti fiamminghi che operavano in Firenze. Opera di consolidamento e pulitura avviata nel giugno 2008 e conclusasi ad ottobre 2009. Presente l'assessore Mattei poiché le Belle Arti rientrano ora nella competenza dei lavori pubblici e manutenzione. Un restauro meramente parziale, quello attualmente svolto, poiché ha riguardato i dipinti murali della cupola, dei pennacchi e delle cornici in pietra serena, lasciando inalterato il resto della struttura che si presenta ancora ombrato di nerofumo e deturpato dall'umidità e dal tempo.

Realizzato grazie ad un lascito testamentario privato ed ulteriormente sostenuto dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. "Temevano che l'opera di Bernardino Poccetti - spiegano le restauratrici - fosse già compromessa ed almeno per un terzo irrecuperabile, invece giorno dopo giorno emergevano nuovi particolari, scoperti anche grazie ad un ponteggio studiato proprio per arrivare in ogni punto della cupola aggirando le statue ed il crocifisso che sono rimasti al loro posto". La spiegazione tecnica dei lavori effettuati è stata lasciata alle brave restauratrici del C.E.R.

Coop a R.L. che per prime si sono dette dispiaciute di non aver potuto consegnare l'opera nella sua interezza, evidenziando la necessità di proseguire al più presto con il recupero delle altre parti, immediatamente al di sotto della volta, in evidente decadimento. "Le fasi del restauro hanno compreso - spiegano - una prima pulitura preliminare a secco ed acqua, ed il preconsolidamento dello strato pittorico, per l'asportazione dei depositi residui, successivamente una pulitura ad impacco per rimuovere la presenza di ridipinture e fissativi". Nove da Firenze ha esplorato il retro della scenografia, dove l'illuminazione di Silfi spa Firenze che ha allestito l'evento, non arriva.

Abbiamo portato l'obiettivo dietro l'altare che sorregge il crocifisso bronzeo del Giambologna e proprio attorno alla lapide che indica le spoglie dell'artista permane una situazione di decadimento strutturale non irrilevante, l'intonaco è completamente distaccato ed i basamenti in pietra sono rovinati sul pavimento. Come sottolineato anche dagli esperti e dalla stessa Soprintendente Acidini, appare necessario ed urgente il proseguimento dei lavori all'interno della Cappella della Madonna del Soccorso, la più importante di tutta la tribuna centrale della Basilica Mariana, che per la sua posizione, a tergo della struttura, ricopre il delicato ruolo di abside della stessa e quindi maggiormente esposta all'umidità esterna.

"Questa presentazione - ha così concluso la Soprintendente - è volta anche a pubblicizzare la situazione così da invitare a sostenere nuovi progetti di recupero, per la cappella stessa e per le opere presenti all'interno della Basilica, l'Associazione Friends of Florence ha già preannunciato di voler finanziare il restauro dei bassorilievi e del crocefisso in bronzo". di Antonio Lenoci

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