Agricoltori toscani manifestano a Roma

Martedì 15 dicembre, la protesta dell’agricoltura regionale si trasferisce nella capitale. Il presidente Cia Pascucci: "Il maxiemendamento alla finanziaria non ci soddisfa".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2009 16:50
Agricoltori toscani manifestano a Roma

Saranno oltre trecento gli agricoltori toscani che invaderanno Roma. Martedì 15 dicembre, appuntamento davanti a Montecitorio e poi al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero delle Finanze per protestare contro il Governo per l’emergenza agricoltura. Prosegue la mobilitazione promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in tutto il Paese, insieme a Confagricoltura e Copagri.

Tre grandi sit-in, che si terranno in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, e in via XX Settembre, di fronte ai ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Economia e delle Finanze. Nella capitale è previsto l’arrivo di migliaia di produttori agricoli provenienti da tutte le regioni, e fra questi almeno 300 agricoltori provenienti da tutte le province toscane. La protesta iniziata ad inizio novembre va avanti. "Il maxiemendamento alla finanziaria, presentato dal Governo, e approvato in sede di Commissione Bilancio della Camera – spiega il presidente Cia Toscana Giordano Pascucci -, pur rappresentando un positivo passo in avanti, ottenuto anche per la nostra mobilitazione, non ci soddisfa.

Le risorse previste per il Fondo di solidarietà nazionale per oltre la metà sono prelevate dalle 'tasche' degli stessi agricoltori attraverso l’articolo 68 e la Ocm vitivinicola e questo non viene dichiarato dal ministro Zaia. Restano, infatti, fuori dalla finanziaria capitoli di sostanziale importanza per gli agricoltori, come la proroga degli sgravi contributivi e previdenziali per le aree svantaggiate e le agevolazioni sui carburanti". Inoltre Pascucci spiega come le misure previste siano di corto respiro, e non garantiscano il futuro delle imprese agricole né, tanto meno, il rilancio complessivo del settore.

"Andrebbe - ha continuato Pascucci - subito proclamato lo stato di crisi di settore e convocato il tavolo agroalimentare per trovare soluzioni tempestive. Pertanto - ha concluso il presidente Cia - prosegue lo stato di mobilitazione della Cia per sollecitare il Parlamento ad utilizzare tutti gli strumenti possibili e necessari per migliorare il testo e renderlo idoneo alle reali esigenze del mondo agricolo. In questo senso chiediamo che non venga utilizzato da parte del Governo lo strumento della richiesta della fiducia". La foto è tratta dall'album di Teo's Photo su Flickr.

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