Anche in Toscana le buste paga delle donne più leggere di quelle dei maschi

Un'indagine mostra che sopra i 1.400 euro netti mensili si colloca il 50,3% degli occupati maschi e solo il 21,1% delle donne occupate.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2009 16:56
Anche in Toscana le buste paga delle donne più leggere di quelle dei maschi

Non è certo un problema solo della Toscana, visto che la stessa Unione europea calcola che le donne guadagnano in media il 15% in meno degli uomini, percentuale che sale al 25% nel settore privato. Ma anche in Toscana, a fronte dello stesso lavoro, le donne guadagnano meno, e anzi, i differenziali uomini-donne appaiono più accentuati di quelli nazionali sia per quanto riguarda i dipendenti (le donne guadagnano il 16,18% in meno, contro il 14,53 nazionale) che per quanto riguarda i lavoratori indipendenti (meno 30,26 contro il 28,30). Una realtà di fatto, ma anche un terreno di sfida per la piena realizzazione della parità di genere, che viene ora documentato nella ricerca “Uguale salario per uguale lavoro? Ricerca sui differenziali retributivi tra donne e uomini in Toscana”.

Promossa dalla consigliera di pari opportunità della Toscana Marina Capponi e curata dalla sociologa Mirella Giannini e dalla giurista Roberta Bortone, l'indagine è stata illustrata oggi a Palazzo Medici Riccardi, presente il vicepresidente Federico Gelli, che tra le sue deleghe ha anche quella alle pari opportunità. "Anche nell'Unione europea – ha sottolineato Gelli - una donna deve lavorare 418 giorni per guadagnare quanto un uomo guadagna in un anno.

E che si tratti di donne manager o di impiegate, di imprenditrici od operaie, il risultato non cambia: le buste paga sono sempre più leggere. La parità di salario e più in genere di reddito si presenta come uno degli obiettivi più ambiziosi e più difficili da raggiungere. Questo forse anche perché questa realtà non è stata ancora del tutto indagata e spiegata, nel modo con cui fa la ricerca che presentiamo oggi, trattando anche questioni come i modelli organizzativi o la difficile conciliazione tra carriera e famiglia.

Si tratta di una base di conoscenza su cui potremo orientare ancora meglio le nostre politiche di genere". "Anche in Toscana – sottolinea l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini nell'introduzione – le differenze di reddito emergono nettamente. L'indagine diretta mostra che sopra i 1.400 euro netti mensili si colloca il 50,3% degli occupati maschi e solo il 21,1% delle donne occupate. Per superare tale livello di reddito le donne devono superare più prove e più ostacoli degli uomini, per i quali per raggiungere un reddito più elevato contano di più l'estrazione sociale e lo status occupazionale raggiunto.

La sfida delle pari opportunità di genere, sia per il reddito che per gli altri aspetti della condizione socio-professionale implica da parte della Regione e delle parti sociali una grande attenzione, che deve essere rafforzata a fronte della grave crisi in atto". di Paolo Ciampi

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