La Toscana prima nel mercato dei “domini”

I dati elaborati dall'Istituto di informatica e tematica del Cnr di Pisa. Gelli: "Risultati importanti, ma lavoriamo ancora sull'innovazione".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2009 19:00
La Toscana prima nel mercato dei “domini”

È la Toscana la regione italiana che meglio ha saputo sfruttare le opportunità offerte da Internet dall’indotto che ruota attorno al mercato dei domini nazionali. Secondo i dati relativi allo studio sulla diffusione di Internet in Italia – elaborato dall’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Iit-Cnr) – i 192 operatori che registrano domini .it conto terzi presenti in regione (i cosiddetti “maintainer”) sono largamente i più dimensionati e attivi d’Italia: ciascuno di essi ha registrato una media di circa 3.000 domini .it (pari a un totale di 576.224 domini: praticamente, un terzo del mercato), superando di gran lunga i maintainer che hanno sede in Sardegna (26 in tutto, media di 2.281 domini/maintainer) e, a sorpresa, l’Abruzzo che – con 43 maintainer e una me dia di 1.245 domini per società – si colloca al terzo posto nella classifica italiana per regioni.

La rilevazione è stata condotta su un totale di 1.593.960 domini presenti nel database del Registro .it (l’anagrafe italiana dei domini Internet, servizio erogato dallo stesso Iit-Cnr) alla fine dello scorso anno, mantenuti da 2.496 operatori (2.321 italiani e 175 stranieri). La leadership dei maintainer della Toscana, già emersa con forza all’ultima rilevazione del 2004 curata sempre dall’Iit-Cnr, testimonia la vivacità del tessuto imprenditoriale locale che ha saputo sfruttare adeguatamente la presenza sul territorio del Registro .it, ospitato dal Cnr di Pisa. Più in generale, il dato sull’indotto asseconda le stime sulla diffusione di Internet in Italia, realizzate dall’Iit-Cnr prendendo a riferimento 1.429.009 domini .it censiti nel database del Registro .it al 30 giugno 2009.

Incrociando il numero di domin i .it registrati nelle singole province e regioni italiane con i dati relativi alla popolazione residente di età pari o superiore ai 18 anni (solo i maggiorenni possono registrare domini .it) o al numero di enti o imprese presenti sul territorio, la Toscana vede la presenza di ben sei province (Pistoia al quarto posto, Firenze settima, Pisa ottava, con Siena, Prato e Lucca rispettivamente al decimo, undicesimo e dodicesimo posto) tra le prime 12 del Belpaese. "Lo studio sulla diffusione di Internet – osservano Maurizio Martinelli e Michela Serrecchia, i ricercatori dello Iit-Cnr che hanno curato lo studio – consente di fotografare con una buona approssimazione le aree italiane dove l’uso della rete è più evoluto e consapevole: il possesso di un dominio, infatti, di norma lascia presumere che l’utente intenda sfruttare al meglio le opportunità offerte dallo strumento e non si limiti a una fruizione sporadica o passiva". La parte toscana dello studio è stata svolta in collaborazione con la Regione.

"Si tratta di dati di assoluto rilievo, che dimostrano la straordinaria vitalità della Toscana sul terreno delle nuove tecnologie dell'informazione e il ruolo che quest'ultime possono pienamente dispiegare per assicurare competitività e nuovi diritti di cittadinanza digitale – spiega il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli –. Ci piace pensare che questo sia anche frutto del lavoro del governo regionale, per esempio con il progetto che abbiamo portato avanti in questi anni per la copertura dell'intero territorio con la banda larga.

Ma certo su questo terreno non si può mai dormire sugli allori, è necessario sempre produrre e condividere innovazione". A livello generale, la Toscana, con un il tasso di penetrazione (TP: l’indice che misura la diffusione di Internet) pari a 367,95, conquista il quinto posto nazionale dietro al Trentino Alto Adige (TP 457,99), Lombardia (381,31), Emilia Romagna (380,92) e Lazio (369,11). Particolarmente apprezzabile la performance di Pistoia (quarta, con un tasso di 465,59), che tallona da vicino le tre province in testa alla classifica (nell’ordine Bologna, Milano e Bolzano). di Paolo Ciampi

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