Terminato il restauro del Laocoonte di Baccio Bandinelli

Presentato il restauro del Laocoonte di Baccio Bandinelli e dei marmi antichi Ercole Farnese e Cinghiale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2009 18:42
Terminato il restauro del Laocoonte di Baccio Bandinelli

Ad un anno circa dall’inizio del cantiere di restauro, lo splendido gruppo marmoreo del Laocoonte, opera di Baccio Bandinelli tra le più suggestive della collezione della Galleria degli Uffizi, si ripresenta oggi in tutta la sua potente vitalità scultorea, quella stessa che l’ha reso nei secoli famoso e ammirato quasi quanto l’originale conservato nei Musei Vaticani. I lavori di restauro hanno interessato anche i due marmi antichi che gli stanno ai lati nella testata del terzo corridoio, raffiguranti il Cinghiale e l’Ercole Farnese, provenienti dalle collezioni medicee, e sono stati resi possibili grazie al generoso sostegno economico dell’associazione Amici degli Uffizi e dei Friends of Uffizi Gallery Inc, che hanno contribuito all’intera operazione con un finanziamento di 160.000 euro circa. "Il restauro e la conseguente valorizzazione del gruppo statuario del Bandinelli – dice Cristina Acidini – con il suo intorno architettonico e artistico, conferiscono nuova ed efficace visibilità a un luogo importantissimo del percorso, la testata nord del Terzo Corridoio, in contiguità con la spettacolare veduta dei monumenti del centro storico".

Felice degli esiti è anche Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, che al gruppo ellenistico di Laocoonte, modello di quello del Bandinelli, ha in passato dedicato indagini particolari: “Il bel marmo di Baccio è una delle prime e più intense prove della fortuna grande d’una scultura antica – il Laocoonte – che tuttora seguita a essere emblema di pathos, di forza, di languori, di lirica accorata”. Durante tutto questo periodo, il cantiere di restauro del Laocoonte è rimasto eccezionalmente ‘aperto’, schermato da pannellature trasparenti, per consentire ai visitatori di seguire lo stato di avanzamento dei lavori. I restauri delle opere, sotto la direzione di Antonio Natali, Antonella Romualdi, già direttore del Dipartimento dell’Antichità Classica, Fabrizio Paolucci, attuale direttore del Dipartimento dell’Antichità Classica e Francesca de Luca, direttore del Dipartimento dell’arte del Cinquecento e del Seicento, sono stati eseguiti da Meridiana Restauri di Alberto Casciani per il Laocoonte, da Paola Rosa per il Cinghiale e da Giovanna Boni per l’Ercole Farnese.

Il progetto del cantiere è di Antonio Godoli, mentre le indagini diagnostiche sono state eseguite da Susanna Bracci dell’Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali del Cnr e da Marcello Picollo dell’Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del Cnr. In occasione della presentazione del restauro, il professor Andrea Carandini, uno dei più autorevoli e illustri archeologhi italiani, terrà una conferenza dal titolo Il contesto archeologico del Laocoonte.

Carandini non entrerà nel merito del restauro del marmo scolpito da Baccio Bandinelli ma, attraverso un’avvincente ricostruzione del tutto inedita, illustrerà come è arrivato ad identificare con esattezza la sala e il contesto da cui proviene l’originale gruppo di età ellenistica, scoperto nel 1506 sul Colle Oppio a Roma.

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