TAV: in Procura la relazione Arpat sugli alberi da abbattere per i lavori sul Mugnone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2009 13:45
TAV: in Procura la relazione Arpat sugli alberi da abbattere per i lavori sul Mugnone

Firenze, 05 Marzo 2009- Tonfo di Impregilo (-13,65%) dopo la condanna del tribunale di Firenze. Ora occorre porre l'attenzione a Firenze e ai lavori cittadini del sottoattraversamento e della nuova stazione Tav.
"L'ARPAT ha provveduto ad inviare il rapporto alla competente Procura della Repubblica, per la valutazione di eventuale reato -annuncia il consigliere di An Pdl, Giovanni Donzelli- Si legge testualmente nella risposta alla mia interrogazione, la n° 96 del 2009, in relazione ai Platani che dovranno essere abbattuti a causa dei lavori per la messa in sicurezza del Mugnone.

Nello specifico nella risposta alla mia interrogazione si evince che sono 9 i Platani danneggiati irrimediabilmente e che dovranno essere abbattuti. I platani verranno abbattuti da RFI, su cui ricade la responsabilità dei lavori e della mancata osservanza delle prescrizioni, impartite da ARPAT, della distanza di scavo. Nella lettera di ARPAT (prot. 257/LV del 14/1/2009) si parla di 8 platani danneggiati irrimediabilmente dalle operazioni di scavo, nel tratto ferrovia-ponte all'Asse, per i quali si consiglia l'abbattimento, più un altro platano (nel tratto ponte Doni-ponte all'Asse, il terzo provenendo da ponte Doni) fortemente inclinato, a causa del cedimento dell'apparato radicale, dove alla base è visibile una radice tranciata dai lavori effettuati.

In totale, quindi, estendendo logicamente a quest'ultimo platano il criterio tenuto per gli altri 8, gli abbattimenti dovranno essere 9. Come ha specificato testualmente il Direttore della Direzione Ambiente Dott. Pietro Rubellini. Avevo denunciato questa vicenda in Consiglio Comunale il 2 Febbraio in seguito alle segnalazioni dei cittadini. La risposta alla mia interrogazione conferma tutta la gravità di quanto avvenuto".
"La sentenza del Tribunale di Firenze che condanna Cavet a risarcire vari Enti Pubblici per gli smaltimenti abusivi dei materiali-rifiuti speciali durante i lavori per l’Alta Velocità in Mugello rappresenta una sostanziale conferma dei danni procurati all’ambiente ed un importante riconoscimento delle denunce, delle ragioni portate avanti dai Comitati No Tav e dal movimento a difesa dell’acqua, bene comune -si legge in un documento del Gruppo provinciale del PRC- In particolare la sentenza, nonostante alcuni limiti, afferma la priorità da assegnare alla tutela dell’acqua, sancita dalla Costituzione, denunciando l’insufficienza della legislazione ordinaria e trasferendo gli atti alla Corte Costituzionale: in sostanza l’imputazione di furto d’acqua non costituisce un semplice illecito amministrativo, sanabile con una multa.

Adesso non può continuare tutto come prima: questa sentenza deve rappresentare un monito, un elemento di riflessione rispetto alle opere Alta Velocità ancora da realizzare, come il Sottoattraversamento di Firenze con nuova stazione sotterranea, per imparare dall’esperienza e non provocare ulteriori danni all’equilibrio idro-geologico e nuove devastazioni ambientali: alterazioni della falda, rischi per molte abitazioni, cantieri interminabili. Prima che le ruspe inizino i lavori di scavo, chiediamo ancora una volta al Governo, alla Regione Toscana, alla Provincia, al Comune di Firenze, alle Ferrovie dello Stato di ripensare questo progetto e di prendere in seria considerazione una diversa soluzione per un passaggio in superficie dei treni veloci con contestuale potenziamento della rete regionale, del nodo ferroviario fiorentino e utilizzo delle stazioni esistenti (vedi studio di fattibilità dell’Università degli Studi – LAPEI), considerati i costi altissimi di questa opera, le reali priorità del trasporto pubblico e le risorse esistenti".

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza