Compartecipazione rette rsa: chiesto il giudizio di merito del Consiglio di Stato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2009 21:02
Compartecipazione rette rsa: chiesto il giudizio di merito del Consiglio di Stato

Firenze, 06 Febbraio 2009- Nessuna marcia indietro del Comune. Ma soltanto la richiesta, accolta dal Consiglio di Stato, di passare in tempi brevi al giudizio di merito. È quanto precisa l' ufficio legale del Comune replicando a quanto sostenuto dall'Aduc in merito agli sviluppi del giudizio pendente avanti il giudice amministrativo d'appello e relativo alle rette delle residenze sanitarie assistite. La controversia riguarda la compartecipazione dei familiari di primo grado alle rette delle strutture in cui sono ospitati i loro congiunti.

Il Tar aveva accolto il ricorso presentato da una assistita e il Comune ha quindi proposto appello al Consiglio di Stato. Ebbene, all' udienza del 3 febbraio, in cui il Consiglio di Stato era chiamato a esprimersi sull'istanza di sospensiva della sentenza del Tar, il legale del Comune ha sottolineato come fosse auspicabile, nella fattispecie, l'acquisizione sollecita della decisione nel merito della controversia. La ragione della richiesta è semplice: vista la delicatezza della questione, i suoi risvolti anche in relazione ad analoghi ulteriori ricorsi e i tempi normalmente necessari per un giudizio di merito, la difesa del Comune ha fatto presente ai giudici l'importanza di un pronunciamento definitivo ed in tempi brevi.

E il Consiglio di Stato ha accolto l'istanza del Comune, condividendo l'opportunità di entrare direttamente nel merito della questione, piuttosto che decidere adesso sulla sospensiva con un'ordinanza comunque provvisoria e non risolutiva. Quindi il Consiglio di Stato ha dato la disponibilità per la fissazione in tempi brevi di una udienza in cui sarà discussa non solo la questione della sospensiva ma anche il merito della causa. In conclusione, nessuna retromarcia del Comune sulla vicenda ma, al contrario, la precisa volontà, recepita dai giudici, di pervenire prima possibile ad un punto fermo sulla questione.

(mf)

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