Facebook: polemica per una pagina pro-Foibe

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2009 14:24
Facebook: polemica per una pagina pro-Foibe

Firenze, 04 Febbraio 2009- “We Want More Foibe” ovvero “Vogliamo più Foibe”. Si chiama così la pagina creata su Facebook e Indymedia per annunciare un presidio per Sabato 7 Febbraio in Piazza della Costituzione indetto con lo scopo di impedire la “Fiaccolata del Ricordo” organizzata da Alleanza Nazionale e Azione Giovani per celebrare appunto la “Giornata del Ricordo” dei martiri delle Foibe e dell’esodo dei 350.000 giuliano-dalmati e istriani, ricorrenza fissata per il 10 Febbraio da una legge dello Stato.
“Ferma condanna a nome di tutta l’assemblea toscana per i toni e le minacce intollerabili usati contro il diritto di manifestare di chi, oltretutto, celebra una ricorrenza riconosciuta con legge dello Stato”.

Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale, interviene sulle minacce pubblicate su Facebook che recitano “We Want More Foibe” nell’annunciare un presidio contro la manifestazione che si terrà a Firenze sabato 7 febbraio, per celebrare il Giorno della Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. Nencini riafferma in particolare, a nome del Consiglio, “il diritto di tutti, costituzionalmente garantito, a manifestare ed esprimere le proprie idee”.
I consiglieri di AN-PdL Giovanni Donzelli (che è anche presidente nazionale di Azione Universitaria) e Stefano Alessandri denunciano: «Chiediamo a tutte le forze politiche di condannare con determinazione e senza fraintendimenti questi personaggi che organizzano picchetti inneggiando all'eccidio degli italiani nelle foibe, mascherando tutto questo da antifascismo.

Nelle foibe sono stati uccisi decine di migliaia di giovani, di donne, di preti, di bambini e di anziani colpevoli solo di essere italiani. Trucidati per la loro etnia, senza alcun processo e senza che avessero commesso alcun reato. Come giustiamente ricordò nel 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica.

E' una delle pagine che compongono il male assoluto della storia dell'uomo. In una democrazia non può esserci diritto di cittadinanza per simili affermazioni». «Tutte le istituzioni - sottolineano Donzelli e Alessandri - devono reagire compattamente e con determinazione inequivocabile, per questo facciamo appello al Sindaco ad inviare in rappresentanza del Comune di Firenze, il Gonfalone alla fiaccolata silenziosa che si svolgerà sabato, fiaccolata contro cui è stato organizzato il picchetto pubblicizzato da facebook con quell'ignobile titolo».


“Riteniamo di una vigliaccheria unica le parole riportate in questa pagina di Facebook – commenta Francesco TORSELLI, presidente di Azione Giovani e promotore della manifestazione – e vogliamo sperare siano figlie soprattutto dell’ignoranza di questi ragazzini poiché se così non fosse significherebbe che l’ideologia avrebbe già offuscato talmente tanto i loro giovani cervelli da portarli ad offendere così, ignobilmente, la memoria di questi morti italiani”.
“Quest’anno – prosegue TORSELLI – abbiamo volutamente organizzato la manifestazione escludendo dal corteo qualsiasi simbolo di partito e aprendo l’evento a tutta la cittadinanza proprio perché i morti nelle foibe non appartengono ad una fazione politica, ma a tutti gli italiani, ma ciò nonostante c’è ancora chi preferisce trincerarsi dietro offese, insulti e minacce trasformando un momento di raccoglimento e di tributo come quello della Giornata del Ricordo in uno squallido tentativo di propaganda ideologica.

Ma la cosa che più ci dispiace – continua ancora TORSELLI – è sapere che per questi quattro figli di papà che giocano a fare la rivoluzione, le forze dell’ordine dovranno mobilitarsi in massa ed una zona nevralgica della città dovrà pagare per i disagi causati da questi provocatori”.
“Da parte nostra – sottolinea ancora TORSELLI – la certezza che nessuno cadrà nelle loro infantili provocazioni, ma anche la richiesta che chi diffonde materiale offensivo per la memoria dei martiri italiani e per la storia del nostro paese, chi minaccia disordini e violenze, mostrando pure la faccia tosta di firmare con nome e cognome venga punito.

Credo che se le associazioni che rappresentano i figli degli infoibati e degli esuli volessero intraprendere azioni legali verso chi offende gratuitamente i loro cari, nessuno avrebbe da obiettare”.
“Due anni fa il Sindaco di Firenze scrisse una lettera ai consiglieri comunali del suo partito che avevano espresso la volontà di partecipare ad un presidio svoltosi poi sotto le insegne degli infoibatori titini e dell’ex-Unione Sovietica, facendo notare loro l’istituzionalità di questo giorno.

Con le primarie del PD alle porte – conclude TORSELLI – gradiremmo molto sapere che posizione hanno i candidati della sinistra democratica alla carica di Sindaco in merito a questa situazione assolutamente anomala che vede da una parte sfilare uomini e donne con le bandiere tricolori e dall’altro esultare per la tragedia delle foibe… Anzi, chiederne di più, perché evidentemente per questi ragazzetti, 30.000 e passa italiani gettati vivi nelle cavità carsiche non sono sembrati sufficienti”.

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