Urbanistica, Castello: l'architetto Savi si difende, AN chiede le dimissioni di Giunta e Sindaco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2008 16:20
Urbanistica, Castello: l'architetto Savi si difende, AN chiede le dimissioni di Giunta e Sindaco

L’inchiesta sulla trasformazione urbanistica dell’area di Castello, di proprietà Fondiaria-Sai, ha mandato in frantumi il mondo politico fiorentino. Ieri l'approvazione in Consiglio Comunale dell'odg, che di fatto congela il piano strutturale, presentato da alcune forze della maggioranza e votato anche dall'opposizione. Per quanto riguarda i candidati alle primarie del Pd, Matteo Renzi si schiera dalla parte di Domenici proponendo il blocco, dall'altra Lapo Pistelli e Daniela Lastri sostengono la necessità di andare avanti.
Oggi Nicola Nascosti e Guido Sensi rispettivamente Presidente e Vice Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale chiedono le dimissioni di Sindaco e Giunta: "Quel che più ci preme sottolineare è come lo stato confusionale in cui versa il Pd non sia circoscritto alla sola rappresentanza consiliare in Comune ma si estenda a tutto il partito a livello locale.

È lampante l'estrema debolezza di questo partito che non riesce nemmeno a fare quadrato su uno degli argomenti caratterizzanti lo sviluppo di una città qual è la visione urbanistica. Non soltanto non esiste più una maggioranza politica in Comune, quel che è chiaro ormai è l'inesistenza di un indirizzo politico univoco, che sta a dimostrare come il Pd non solo non abbia un passato credibile ma, cosa sicuramente più importante, abbia un futuro incerto in termini di governo cittadino. Sarà a questo punto il Pdl -concludono Nascosti e Sensi- ad assumersi concretamente il dovere di rappresentare quel segnale di rinnovamento e chiarezza, presentando alla cittadinanza una proposta chiara e forte di governo della città".
L’architetto Vittorio Savi, uno dei progettisti del parco di 80 ettari previsto nella convenzione del 2005 tra Comune e Fondiaria-Sai relativa all'area di Castello e ora tra i sette indagati per corruzione nell’inchiesta della Procura di Firenze sulla trasformazione dell’area, si difende dalle accuse, dai microfoni del Tgr della Toscana e dice: “Il parco era conciliabile con il nuovo stadio dei Della Valle, ma è stato anche disprezzato.

Domenici, a mio modo di vedere, non ha visto il parco attentamente. Non è stato neppure sfiorato dall'idea che, forse, la proposta dei Della Valle si poteva conciliare con la proprietà Ligresti e nell'interesse di tutti”. Sull'ipotesi di concorso in corruzione, infine, Savi dice: “Non so che cosa voglia dire. Se vuol dire quello che ho detto, certo, io sono un corrotto”.

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